Chiaro e Tondo
Chi sbaglia non paga
Chiaro e Tondo 99
martedì 22 settembre 2009
Una volta l'economista Tito Boeri, altro rappresentante delle cosiddette "elites di merda", come le ha definite il raffinatissimo ministro "conte" Brunetta, scrisse che le amministrazioni di governo incapaci di gestire i conti al meglio, incapaci di tenerli in attivo, dovrebbero sottostare ad una nuova legge, un meccanismo nuovo e "automatico", che le faccia immediatamente decadere nel momento in cui questo accadesse, permettendo ai cittadini di scegliersi politici in grado di tenere quei conti in ordine.
Cosa direbbe Boeri se leggesse le ultime peripezie, ricostruite in modo spietato da stampa e opposizione (vedi ultima nota di Nicola Sandokan Cuccovillo) e purtroppo veritiero, le contorsioni e le scivolate su varie bucce di banana delle nostra amministrazione comunale, proprio su questi benedetti conti? Se quel meccanismo fosse in vigore credo che a Trani avremmo dovuto votare un paio di volte all'anno … Altro che continuare a chiedersi per un anno, anzi due, come degli ebeti: "Ma il debito c'è oppure no?" Altro che andare una decina di volte in tv con barbe incolte e visi tesi e paonazzi (vedi vari rappresentanti dell'opposizione) a ripetere in trasmissioni fiume che l'amministrazione Tarantini aveva sperperato bellamente. Con un bel taglio e zac e via, in caso di conti in disordine o losche società di servizi speciali (attenti con queste espressioni riconducibili all'altro Tarantini, quello barese), ci saremmo risparmiati un sacco d'inchiostro, tempo e fatica.
Mi chiedo come mai la società italiana riservi tanta severità e controllo in caso di questioni finanziarie in altri ambiti, piuttosto che in quello politico-amministrativo nel quale, il "meccanismo Boeri", molto probabilmente, per ovvi motivi, non verrà mai adottato.
Molti dirigenti scolastici, ad esempio, in nome della quadratura dei conti annuale, pena il loro allontanamento o sospensione dall'incarico, hanno da tempo rinunciato alla loro funzione educativa, trasformandosi in pignolissimi manager, che, per non sforare sul bilancio, temendo di perdere la poltrona, risparmiano anche sulla carta igienica e non autorizzano un'ora in più di un progetto didattico, per non pagarlo di più. Tanto per fare un esempio. Alle amministrazioni politiche pizzicate col debito in saccoccia, tutto, prima o poi, si perdona. O si dimentica. O si fa dimenticare, agli elettori, in special modo, con sapiente uso di media e varie amenità. Parafrasando Brunetta e, per esigenze di finale, scendendo al suo livello lessicale, concludo dicendo. "Che sistema politico di merda!". Chi sbaglia non paga.
Cosa direbbe Boeri se leggesse le ultime peripezie, ricostruite in modo spietato da stampa e opposizione (vedi ultima nota di Nicola Sandokan Cuccovillo) e purtroppo veritiero, le contorsioni e le scivolate su varie bucce di banana delle nostra amministrazione comunale, proprio su questi benedetti conti? Se quel meccanismo fosse in vigore credo che a Trani avremmo dovuto votare un paio di volte all'anno … Altro che continuare a chiedersi per un anno, anzi due, come degli ebeti: "Ma il debito c'è oppure no?" Altro che andare una decina di volte in tv con barbe incolte e visi tesi e paonazzi (vedi vari rappresentanti dell'opposizione) a ripetere in trasmissioni fiume che l'amministrazione Tarantini aveva sperperato bellamente. Con un bel taglio e zac e via, in caso di conti in disordine o losche società di servizi speciali (attenti con queste espressioni riconducibili all'altro Tarantini, quello barese), ci saremmo risparmiati un sacco d'inchiostro, tempo e fatica.
Mi chiedo come mai la società italiana riservi tanta severità e controllo in caso di questioni finanziarie in altri ambiti, piuttosto che in quello politico-amministrativo nel quale, il "meccanismo Boeri", molto probabilmente, per ovvi motivi, non verrà mai adottato.
Molti dirigenti scolastici, ad esempio, in nome della quadratura dei conti annuale, pena il loro allontanamento o sospensione dall'incarico, hanno da tempo rinunciato alla loro funzione educativa, trasformandosi in pignolissimi manager, che, per non sforare sul bilancio, temendo di perdere la poltrona, risparmiano anche sulla carta igienica e non autorizzano un'ora in più di un progetto didattico, per non pagarlo di più. Tanto per fare un esempio. Alle amministrazioni politiche pizzicate col debito in saccoccia, tutto, prima o poi, si perdona. O si dimentica. O si fa dimenticare, agli elettori, in special modo, con sapiente uso di media e varie amenità. Parafrasando Brunetta e, per esigenze di finale, scendendo al suo livello lessicale, concludo dicendo. "Che sistema politico di merda!". Chi sbaglia non paga.