Chiaro e Tondo
Chi sei tu e chi sono io
Chiaro e Tondo 144
martedì 9 marzo 2010
Quattro note al volo, senza tediarvi, a differenza di chi si documenta tanto, ma tanto, ma tanto, che poi vi propina delle lenzuolate, anzi delle parmigiane, di articoli, tanto che ci vuole il Malox per digerirle. Intanto sulla biblioteca mi documento talmente correttamente che parto fin dalla sua storia quando decido di parlarne e chi cancella con un colpo di cassino quella storia, parlandone come di note alla lacrimuccia, mette non tre, ma quattro, cinque, sei e sette bolle d'aria nella flebo; altro che dottori e infermiere; qui si fa l'eutanasia alla biblioteca poiché arriviamo a parlarne con certi accenti fuori tempo massimo e non quando ci si trovava nella sala operatoria vera (quando cioè si era al governo). Non ricordo né polemiche né spadaccini, né dottori al capezzale della biblioteca, allora, ma solo qualche buon proposito, molto educato e rispettoso del Palazzo, mentre gli anni passavano… e la biblioteca era sommersa dalla merda. Ogni tanto mi viene in mente lo slogan di un famoso detersivo: si nota la differenza! Chi sei tu e chi sono io.
Ho conosciuto l'assessore De Toma Ninni. Un vero pozzo inesauribile di aneddoti. Se trombano pure come lui assessore, gli cedo questa rubrica il giorno dopo. Così nessun capo lo castra e gli consiglia di non scrivere certi interventi. Non c'è due senza tre… Assessore non faccia scongiuri, che la vedo. Chi sei tu e chi sono io.
Non mi piace la disparità di trattamento che alcuni elettori (e lettori) di questa rubrica compiono tra il sottoscritto e alcuni dei loro rappresentanti politici, presenti in consiglio comunale. Se pretendono serietà dei toni da parte del sottoscritto, quando non accettano ironia o battutine, scrivendo che dobbiamo parlare con serietà di certe cose, debbono pretendere la stessa moneta dai loro rappresentanti: invece non ho letto alcuna protesta o visto arricciamento di sopracciglio alle battute ironiche e irrisorie su Carnevale o primo aprile nei confronti del sindaco da parte del giovane Holden Ferrante. Dopo l'alterco in consiglio incrocio il sindaco ancora in versione red bull, che pronuncia frasi del tipo: "E pensare che una volta mi chiese di entrare nella mia lista"; introno a lui c'erano Massimo Pillera, il buon Capone della ei fu AN, il vigile urbano di turno e poco dopo, dietro l'uscio, il bel tenebroso Affatato, che sembra un nome da saga di Harry Potter. Ma il sindaco si riferiva al vigile o al bel tenebroso? Sicuramente al vigile. Chi sei tu e chi sono io.
Dieci anni fa se ne andava uno degli ultimi veri galantuomini tranesi: Franco Armentano, stroncato da un male incurabile, ci sottraeva quel suo sorriso sempre bonario e quella professionalità non esibita ( lui sì che era uno che si documentava, nel suo ambito, quello dell'Amet, ma non lo diceva). Al confronto dei pulpiti (politici) e delle temerarie imprese economiche (dell'Amet), come si nota la differenza con quel galantuomo che quando ti parlava quasi sussurrava le sue parole. Oggi la famiglia lo ricorda con una santa messa presso il santuario della Madonna del Carmine, alle 18,30. Chi fu lui e chi siamo noi.
Ho conosciuto l'assessore De Toma Ninni. Un vero pozzo inesauribile di aneddoti. Se trombano pure come lui assessore, gli cedo questa rubrica il giorno dopo. Così nessun capo lo castra e gli consiglia di non scrivere certi interventi. Non c'è due senza tre… Assessore non faccia scongiuri, che la vedo. Chi sei tu e chi sono io.
Non mi piace la disparità di trattamento che alcuni elettori (e lettori) di questa rubrica compiono tra il sottoscritto e alcuni dei loro rappresentanti politici, presenti in consiglio comunale. Se pretendono serietà dei toni da parte del sottoscritto, quando non accettano ironia o battutine, scrivendo che dobbiamo parlare con serietà di certe cose, debbono pretendere la stessa moneta dai loro rappresentanti: invece non ho letto alcuna protesta o visto arricciamento di sopracciglio alle battute ironiche e irrisorie su Carnevale o primo aprile nei confronti del sindaco da parte del giovane Holden Ferrante. Dopo l'alterco in consiglio incrocio il sindaco ancora in versione red bull, che pronuncia frasi del tipo: "E pensare che una volta mi chiese di entrare nella mia lista"; introno a lui c'erano Massimo Pillera, il buon Capone della ei fu AN, il vigile urbano di turno e poco dopo, dietro l'uscio, il bel tenebroso Affatato, che sembra un nome da saga di Harry Potter. Ma il sindaco si riferiva al vigile o al bel tenebroso? Sicuramente al vigile. Chi sei tu e chi sono io.
Dieci anni fa se ne andava uno degli ultimi veri galantuomini tranesi: Franco Armentano, stroncato da un male incurabile, ci sottraeva quel suo sorriso sempre bonario e quella professionalità non esibita ( lui sì che era uno che si documentava, nel suo ambito, quello dell'Amet, ma non lo diceva). Al confronto dei pulpiti (politici) e delle temerarie imprese economiche (dell'Amet), come si nota la differenza con quel galantuomo che quando ti parlava quasi sussurrava le sue parole. Oggi la famiglia lo ricorda con una santa messa presso il santuario della Madonna del Carmine, alle 18,30. Chi fu lui e chi siamo noi.