Chiaro e Tondo
Chiagniamo (anzi frignamo) e nemmeno "fottiamo"
Chiaro e Tondo 152
martedì 6 aprile 2010
Ci sono parole che a volte cadono nel dimenticatoio; sembra di non averle più usate sin dai tempi delle scuole elementari. Per esempio prendete il termine "sesquipedale", utilizzato dal sindaco, nell'ultimo comizio, per amplificare gli aggettivi "ipocrita" e "bugiardo", da riferire a Vendola e compagnia bella. E' un vocabolo preso direttamente dal latino, che indica una misura maggiore di un piede e mezzo; quindi, associato ad un aggettivo, vuole aumentarne il grado. Anche il verbo "frignare" è un termine sempre meno usato, ma mi sembra giusto rispolverarlo, per associarlo ad alcuni recenti protagonisti della nostra vita politica.
Prendete Rino Savino: ho letto con attenzione il suo "sfogo" contro i suoi stessi colleghi di centro – destra, rei di non averlo sostenuto abbastanza. A parte il fatto che 2.400 voti per una persona che, con rispetto parlando, alla vigilia della campagna elettorale, non conosceva quasi nessuno, all'infuori degli addetti ai lavori, mi sembrano un ottimo risultato, credo che lo stesso Savino sapesse da tempo, per ammissione di suoi stessi colleghi di partito, che ci sarebbero stati voti "dirottati" verso altri soggetti. Ma se lo sapeva persino il sottoscritto, tramite solite indiscrezioni e colloqui "confidential", che l'ala della vecchia Forza Italia avrebbe fatto l'occhiolino al signor Lovino, mentre l'ala della vecchia AN avrebbe dirottato molti dei suoi voti verso Marmo, possibile che anche Savino fosse sotto la sindrome di "Alice nel paese delle meraviglie"?
A proposito anche fra quelli della sinistra tranese (-soffiata- nda) c'è stato chi ha votato per il Filippooo barlettano (Caracciolo) o per Cozzoli, e non certo per l'altro Felice – Alice, che si aspettava i voti di tutta la sinistra. Of course. Torno a ripetere: la politica, nelle intenzioni e nel "mondo delle idee" dei singoli soggetti, alias candidati, è un conto; nelle cose effettive, negli acta concreti, nelle tornate e nei ritorni effettivi di ognuno, nei conti che ognuno si fa, è un'altra cosa ancora. Prima del voto ci sta anche il fair play; durante e dopo si passa all'incasso; prima ci può essere anche una sottoscrizione popolare a favore di qualcuno; ma la politica, nelle sue variabili pazze o razionali a seconda dei casi, può ribaltare sempre tutto.
Se si è votato Marmo o Lovino un motivo (politico) anche in chiave futura da parte di chi lo ha fatto, ci sarà. Inutile frignare dopo: se avessimo voluto un tranese in Regione, sarebbe bastato sommare i voti di D'Ambrosio, Savino e Laurora; ma a quel punto doveva presentarsi uno solo. Ma questo rientra nei discorsi di noi sempliciotti che ancora cerchiamo azioni lineari dalla pazza politica. Intanto, come dicono a Napoli : chiagniamo e fottiamo, anzi no. Frignamo e non fottiamo nemmeno. Quella è roba per barlettani e andriesi. Impareremo anche noi. Intanto frignamo, frignamo e chiagniamo.
Prendete Rino Savino: ho letto con attenzione il suo "sfogo" contro i suoi stessi colleghi di centro – destra, rei di non averlo sostenuto abbastanza. A parte il fatto che 2.400 voti per una persona che, con rispetto parlando, alla vigilia della campagna elettorale, non conosceva quasi nessuno, all'infuori degli addetti ai lavori, mi sembrano un ottimo risultato, credo che lo stesso Savino sapesse da tempo, per ammissione di suoi stessi colleghi di partito, che ci sarebbero stati voti "dirottati" verso altri soggetti. Ma se lo sapeva persino il sottoscritto, tramite solite indiscrezioni e colloqui "confidential", che l'ala della vecchia Forza Italia avrebbe fatto l'occhiolino al signor Lovino, mentre l'ala della vecchia AN avrebbe dirottato molti dei suoi voti verso Marmo, possibile che anche Savino fosse sotto la sindrome di "Alice nel paese delle meraviglie"?
A proposito anche fra quelli della sinistra tranese (-soffiata- nda) c'è stato chi ha votato per il Filippooo barlettano (Caracciolo) o per Cozzoli, e non certo per l'altro Felice – Alice, che si aspettava i voti di tutta la sinistra. Of course. Torno a ripetere: la politica, nelle intenzioni e nel "mondo delle idee" dei singoli soggetti, alias candidati, è un conto; nelle cose effettive, negli acta concreti, nelle tornate e nei ritorni effettivi di ognuno, nei conti che ognuno si fa, è un'altra cosa ancora. Prima del voto ci sta anche il fair play; durante e dopo si passa all'incasso; prima ci può essere anche una sottoscrizione popolare a favore di qualcuno; ma la politica, nelle sue variabili pazze o razionali a seconda dei casi, può ribaltare sempre tutto.
Se si è votato Marmo o Lovino un motivo (politico) anche in chiave futura da parte di chi lo ha fatto, ci sarà. Inutile frignare dopo: se avessimo voluto un tranese in Regione, sarebbe bastato sommare i voti di D'Ambrosio, Savino e Laurora; ma a quel punto doveva presentarsi uno solo. Ma questo rientra nei discorsi di noi sempliciotti che ancora cerchiamo azioni lineari dalla pazza politica. Intanto, come dicono a Napoli : chiagniamo e fottiamo, anzi no. Frignamo e non fottiamo nemmeno. Quella è roba per barlettani e andriesi. Impareremo anche noi. Intanto frignamo, frignamo e chiagniamo.