Chiaro e Tondo
Chiamatelo Zlatanuccio Tarantinovich
Chiaro e Tondo 53
martedì 7 aprile 2009
Fino a qualche tempo fa il PUG era stato una specie di oscuro presagio, foriero di chissà quali magagne, loschi traffici, contraddizioni… Effettivamente le voci a riguardo si erano amplificate ogni qual volta ci si era apprestati ad un passaggio saliente relativo a questo importante provvedimento. Poi sento il responso della votazione del Consiglio Comunale, quello decisivo: tra le opposizioni sei astenuti e solo tre contrari. Chi è stato capace di ridurre i dubbi, di far quasi volatilizzare i timori tra chi, rispetto a tutto quello che si era detto per strada, nei comunicati stampa e nelle tv, nutriva forti mal di pancia su questo PUG?
E' da diverso tempo che lo andavo pensando, ma ora ne ho la certezza: altro che carenza nella comunicazione… Il sindaco ha una capacità innata: i detrattori la chiameranno sofistica, i supporters dialettica funambolica, i tiepidi buon eloquio, ma gran parte del merito di questo quasi parziale cambio di posizione sul Pug è suo e delle sue periodiche osservazioni. Poi i dietrologi possono pure scatenarsi sui tanti altri motivi…
Basta però aver ascoltato il discorso finale del sindaco, a coronamento della discussione in Consiglio: una percussione forte e potente alla Ibraimovich, una capacità di "ribaltamento della frittata", tanto da far apparire gli ormai pochi effettivi oppositori (in effetti ridotti a tre) degli obsoleti politicanti, conservatori e totalmente slegati dalla realtà.
Eppure fino a pochi mesi fa i dubbi sul PUG erano stati tanti e le opposizioni gonfiavano le vele delle proprie motivazioni a suon di note mediatiche, manifesti e articoli. Poi, al dunque, Zlatanucccio, con una giocata degna delle grandi occasioni, non solo ribaltava la realtà (supposta dalla sinistra) delle cose, ma aveva anche il tempo (forse in un momento di trance agonistica dialettica) di giurare davanti a Dio ed agli uomini che sul PUG vi era la massima trasparenza. Ora bisognerà credergli perché un giuramento del genere, solenne e declamato in un'assise ufficiale, in caso di eventuale mancato mantenimento (a proposito: Dio ce ne scampi) comporterebbe, in via metaforica, un sindaco letteralmente appeso ai testicoli della propria coscienza e non credo che Zltanuccio voglia rischiare questa ipotesi, data la sua intelligenza.
Al 90° minuto di quel consiglio comunale gli è riuscito pure un affondo con assist per la testa del grande capo dell'ufficio tecnico, difeso per essere uno degli "uomini (ingiustamente) troppo discussi" del Palazzo negli ultimi tempi ed esaltato in modo tale da farci pensare che potrebbe essere imminente una "discesa in campo" (ipotesi) e perché no, una carica di Dirigente Generale in arrivo (fantapolitica o voce di corridoio non confermata che sia), per l'Ingegnere. Come disse Nanni Moretti: «Mi giocherei una palla - una sì - due no» che possa succedere.
Zlatanuccio ultimamente è capace di tutto (vedi pug, vedi zona pedonale ok al porto, vedi lotta contro gli imbrattatori di Lungomare Mongelli, che spesso si autorappresentano con un simbolo degno delle proprie persone: quello fallico).
E' da diverso tempo che lo andavo pensando, ma ora ne ho la certezza: altro che carenza nella comunicazione… Il sindaco ha una capacità innata: i detrattori la chiameranno sofistica, i supporters dialettica funambolica, i tiepidi buon eloquio, ma gran parte del merito di questo quasi parziale cambio di posizione sul Pug è suo e delle sue periodiche osservazioni. Poi i dietrologi possono pure scatenarsi sui tanti altri motivi…
Basta però aver ascoltato il discorso finale del sindaco, a coronamento della discussione in Consiglio: una percussione forte e potente alla Ibraimovich, una capacità di "ribaltamento della frittata", tanto da far apparire gli ormai pochi effettivi oppositori (in effetti ridotti a tre) degli obsoleti politicanti, conservatori e totalmente slegati dalla realtà.
Eppure fino a pochi mesi fa i dubbi sul PUG erano stati tanti e le opposizioni gonfiavano le vele delle proprie motivazioni a suon di note mediatiche, manifesti e articoli. Poi, al dunque, Zlatanucccio, con una giocata degna delle grandi occasioni, non solo ribaltava la realtà (supposta dalla sinistra) delle cose, ma aveva anche il tempo (forse in un momento di trance agonistica dialettica) di giurare davanti a Dio ed agli uomini che sul PUG vi era la massima trasparenza. Ora bisognerà credergli perché un giuramento del genere, solenne e declamato in un'assise ufficiale, in caso di eventuale mancato mantenimento (a proposito: Dio ce ne scampi) comporterebbe, in via metaforica, un sindaco letteralmente appeso ai testicoli della propria coscienza e non credo che Zltanuccio voglia rischiare questa ipotesi, data la sua intelligenza.
Al 90° minuto di quel consiglio comunale gli è riuscito pure un affondo con assist per la testa del grande capo dell'ufficio tecnico, difeso per essere uno degli "uomini (ingiustamente) troppo discussi" del Palazzo negli ultimi tempi ed esaltato in modo tale da farci pensare che potrebbe essere imminente una "discesa in campo" (ipotesi) e perché no, una carica di Dirigente Generale in arrivo (fantapolitica o voce di corridoio non confermata che sia), per l'Ingegnere. Come disse Nanni Moretti: «Mi giocherei una palla - una sì - due no» che possa succedere.
Zlatanuccio ultimamente è capace di tutto (vedi pug, vedi zona pedonale ok al porto, vedi lotta contro gli imbrattatori di Lungomare Mongelli, che spesso si autorappresentano con un simbolo degno delle proprie persone: quello fallico).