Chiaro e Tondo
D'Ambrosio sta bene e vi vuole bene
Chiaro e Tondo 82
venerdì 17 luglio 2009
Mi sono sinceramente cominciato a preoccupare dalla presentazione di Buonvento, tanto che chiamai allarmato il mio amico Giovanni Di Benedetto, sapendo che lui come sempre non avrebbe "bucato" l'evento, chiedendogli se fosse tutto a posto. Il balzo sui tavolini della Lampara, (un tempo vetrina per Mina e altri grandi), di Toni D'Ambrosio, mi ritorna in mente ciclicamente come nel film "Shining" di Kubrik, pellicola capolavoro piena di immagini allucinanti e ripetute come in un incubo. Poi vidi che era tutto un gioco, che era tutta una serata tra amici (tra l'altro maleducati, perché D'ambrosio parlava e quelli si fottevano le pizzette, di spalle per giunta), e tutto è tornato nella normalità, compreso l'atteso pollice verso di Pinuccio che lo ha invitato a dimettersi da incompreso assessore al turismo ed al marketing, con il famoso "sprezzante" messaggino. (Con la Valente, però, bellissima assessora, caro Pinuccio, non dovevi farlo, almeno per una questione di cavalleria: come sei lontano dal Silvio…)
Io nel frattempo pensavo depresso che avrei avuto un soggetto in meno di cui occuparmi in questa rubrica, con spettacolari spunti, dei quali il Buonvento show mi era sembrato solo un gustoso aperitivo e già sognavo esilaranti momenti da riprendere per deliziare i lettori. Invece no. Ad ogni modo gli dei della comunicazione e dello spettacolo assistono me e lo stesso D'ambrosio e gli aprono le porte di questo super liberal giornale sul web, con super mega naturale utenza e numero di lettori, pronti ad imbattersi in nuove trovate. Ma stavolta qualcosa non ha funzionato: D'Ambrosio ha cominciato a firmare una rubrica e fin qui, tutto bene. Da assessore ad opinionista ci può stare. Poi però cominciamo a leggere: me lo aspettavo.
I lettori iniziano a lamentarsi sul forum e, con mio grande scorno leggo di domande sullo stato di salute del D'Ambrosio; non capiscono nulla di quello che c'è scritto. Tutti provinciali di merda. Tutti incapaci di cogliere poesia, provocazione, trovata futurista (questa la scrissi io quando era assessore e penso che il Toni mi abbia preso in parola, scrivendo davvero come un novello marinettiano, "spettinando" la lingua, il senso, la forma, il contenuto, la punteggiatura.) Nel centenario del futurismo lui è il Toni poeta "e voi",- come diceva il marchese del Grillo,- "nun siete un cazzo".
Il Toni è criptico, enigmatico, sfuggente, ermetico e lo fa con frasi che ricordano i messaggi in codice di Radio Londra. Ma non è che sta mettendo su una rete di spionaggio contro Pinuccio, reo di averlo trombato? (Nel senso politico). Certo che è facile scrivere ermetico: mo' ci provo pure io: "Il bambino è biondo; il vento ci piace; tu che te ne fai di te, povero nasello. Pesce palla degli abissi della politica". Vabbè ma questa è avanguardia. Torno a chiaro e tondo se no sul forum chiedono anche a me se ho "azzoppato" la testa. L'importante è che vi ho chiarito che D'ambrosio sta bene, vi vuole bene e ha capito che la politica non era cosa sua. Ora ci prova con la poesia. Lì va sempre bene. Tanto è il popolo bue che non capisce e non fai male a nessuno.
PS: questo pezzo è stato scritto sapendo che D'Ambrosio, non provinciale e amante della satira, perdona, nella sua magnanimità, le piccole prese in giro di un suo dirimpettaio di rubrica. Di solito infatti non mi occupo di chi lavora con me, ma stavolta le domande dei lettori erano troppe e troppo preoccupate. Dovevo tranquillizzarli.
Io nel frattempo pensavo depresso che avrei avuto un soggetto in meno di cui occuparmi in questa rubrica, con spettacolari spunti, dei quali il Buonvento show mi era sembrato solo un gustoso aperitivo e già sognavo esilaranti momenti da riprendere per deliziare i lettori. Invece no. Ad ogni modo gli dei della comunicazione e dello spettacolo assistono me e lo stesso D'ambrosio e gli aprono le porte di questo super liberal giornale sul web, con super mega naturale utenza e numero di lettori, pronti ad imbattersi in nuove trovate. Ma stavolta qualcosa non ha funzionato: D'Ambrosio ha cominciato a firmare una rubrica e fin qui, tutto bene. Da assessore ad opinionista ci può stare. Poi però cominciamo a leggere: me lo aspettavo.
I lettori iniziano a lamentarsi sul forum e, con mio grande scorno leggo di domande sullo stato di salute del D'Ambrosio; non capiscono nulla di quello che c'è scritto. Tutti provinciali di merda. Tutti incapaci di cogliere poesia, provocazione, trovata futurista (questa la scrissi io quando era assessore e penso che il Toni mi abbia preso in parola, scrivendo davvero come un novello marinettiano, "spettinando" la lingua, il senso, la forma, il contenuto, la punteggiatura.) Nel centenario del futurismo lui è il Toni poeta "e voi",- come diceva il marchese del Grillo,- "nun siete un cazzo".
Il Toni è criptico, enigmatico, sfuggente, ermetico e lo fa con frasi che ricordano i messaggi in codice di Radio Londra. Ma non è che sta mettendo su una rete di spionaggio contro Pinuccio, reo di averlo trombato? (Nel senso politico). Certo che è facile scrivere ermetico: mo' ci provo pure io: "Il bambino è biondo; il vento ci piace; tu che te ne fai di te, povero nasello. Pesce palla degli abissi della politica". Vabbè ma questa è avanguardia. Torno a chiaro e tondo se no sul forum chiedono anche a me se ho "azzoppato" la testa. L'importante è che vi ho chiarito che D'ambrosio sta bene, vi vuole bene e ha capito che la politica non era cosa sua. Ora ci prova con la poesia. Lì va sempre bene. Tanto è il popolo bue che non capisce e non fai male a nessuno.
PS: questo pezzo è stato scritto sapendo che D'Ambrosio, non provinciale e amante della satira, perdona, nella sua magnanimità, le piccole prese in giro di un suo dirimpettaio di rubrica. Di solito infatti non mi occupo di chi lavora con me, ma stavolta le domande dei lettori erano troppe e troppo preoccupate. Dovevo tranquillizzarli.