Chiaro e Tondo
E' la comunicazione, bellezza (parte seconda). E tante scuse ai Grilli e a Voltaire.
Chiaro e Tondo 9
venerdì 31 ottobre 2008
In merito al numero 7 di Chiaro & Tondo, dopo i "bagordi" dialettici dello scorso fine settimana, vorrei chiudere l'insana polemica definitivamente, poichè come al solito un'impressione personale, un'ipotesi di realtà, secondo un punto di vista, pur entrata in una rubrica d'opinione e per giunta condivisa da molti, è passata, per altri, come dogma da distruggere chiedendo censure, rimozioni forzate, (viva la democrazia) e peggio, intrepretazioni errate e addirittura inviti a tacere (di nuovo viva la democrazia).
Tutto nella norma del gioco delle parti, per carità, ma peccato che in verità l'articolo, avesse, pur con espressioni provocatorie e colorite, che contraddistinguono lo stile del sottoscritto, intenzioni di affinamento ed evoluzione nei contenuti del gruppo in questione, (i Grilli, che non credo vorranno fermarsi a suggerire la corretta realizzazione della pista ciclabile).
Ho talmente rispetto delle persone che compongono "I grilli di Trani", come per tutti i lettori e cittadini, che suggerivo di approfondire il proprio impegno, andando oltre Beppe Grillo, che come sostenuto da qualcuno, la sua parte di sollevare i problemi l'aveva fatta e ora, giustamente continua il suo lavoro, che buon per lui gli porta lauti guadagni.
Era ed è talmente tanta la considerazione che ho di tutti i cittadini, compresi quelli in questione, che suggerivo ai Grilli di prepararsi, o meglio prefiguravo questa ipotesi, perchè potessero entare in un partito vero, che naturalmente fosse in linea con le loro idee; da questa posizione potrebbero cambiare realmente le cose, dopo il momento della protesta e della parte "distruttiva", alla quale deve far seguito quella "costruttiva" e qui cito una teoria filosofica, anche se stavolta non cito il filosofo, per non impantanarlo, eventualmente, in un'altra inutile ed errata interpretazione: avevo infatti citato la frase di Voltaire non certo per ribadire le mie ragioni (non è colpa mia se di Grillo non si parla più sui media e non per censura, ma per mancanza di nuove iniziative), ma anzi, per richiamare un briciolo di tolleranza, per una forma di difesa civile, contro chi vomitava, col solito nome in codice, offese, richieste di censura e prendeva "fischi per fiaschi" non solo su quello che affermavo, ma anche sul povero Voltaire, che prometto di non rinominare mai più in questa sede (indegno il richiamo, in effetti, con l'aggravante della cattiva interpretazione, a danno della Ragione, cui era, insieme ai suoi colleghi, un gran fautore).
Mi scuso dunque (non mi costa nulla), prima con i Grilli educati, come i lettori Capogrosso e Cripezzi, nel caso in cui avessi urtato la loro suscettibilità e nel caso in cui avessero interpretato come offensive le mie parole (che tali non erano, come ho spiegato, vabbè "il gazebino" faceva parte del gioco), ma soprattutto con Voltaire per averlo coinvolto in un piccolo dibattito e per averlo sottoposto alla errata intepretazione di qualche gentile lettore e lettrice.
Ma pensate se invece di dire tante parole, avessi aderito al movimento grillesco, nei termini: mi sarei potuto sbrigare con un solenne, urlato, liberatorio: "VAFFANC... a tutti". E invece no. Fummo non fatti per viver come bruti.
Tutto nella norma del gioco delle parti, per carità, ma peccato che in verità l'articolo, avesse, pur con espressioni provocatorie e colorite, che contraddistinguono lo stile del sottoscritto, intenzioni di affinamento ed evoluzione nei contenuti del gruppo in questione, (i Grilli, che non credo vorranno fermarsi a suggerire la corretta realizzazione della pista ciclabile).
Ho talmente rispetto delle persone che compongono "I grilli di Trani", come per tutti i lettori e cittadini, che suggerivo di approfondire il proprio impegno, andando oltre Beppe Grillo, che come sostenuto da qualcuno, la sua parte di sollevare i problemi l'aveva fatta e ora, giustamente continua il suo lavoro, che buon per lui gli porta lauti guadagni.
Era ed è talmente tanta la considerazione che ho di tutti i cittadini, compresi quelli in questione, che suggerivo ai Grilli di prepararsi, o meglio prefiguravo questa ipotesi, perchè potessero entare in un partito vero, che naturalmente fosse in linea con le loro idee; da questa posizione potrebbero cambiare realmente le cose, dopo il momento della protesta e della parte "distruttiva", alla quale deve far seguito quella "costruttiva" e qui cito una teoria filosofica, anche se stavolta non cito il filosofo, per non impantanarlo, eventualmente, in un'altra inutile ed errata interpretazione: avevo infatti citato la frase di Voltaire non certo per ribadire le mie ragioni (non è colpa mia se di Grillo non si parla più sui media e non per censura, ma per mancanza di nuove iniziative), ma anzi, per richiamare un briciolo di tolleranza, per una forma di difesa civile, contro chi vomitava, col solito nome in codice, offese, richieste di censura e prendeva "fischi per fiaschi" non solo su quello che affermavo, ma anche sul povero Voltaire, che prometto di non rinominare mai più in questa sede (indegno il richiamo, in effetti, con l'aggravante della cattiva interpretazione, a danno della Ragione, cui era, insieme ai suoi colleghi, un gran fautore).
Mi scuso dunque (non mi costa nulla), prima con i Grilli educati, come i lettori Capogrosso e Cripezzi, nel caso in cui avessi urtato la loro suscettibilità e nel caso in cui avessero interpretato come offensive le mie parole (che tali non erano, come ho spiegato, vabbè "il gazebino" faceva parte del gioco), ma soprattutto con Voltaire per averlo coinvolto in un piccolo dibattito e per averlo sottoposto alla errata intepretazione di qualche gentile lettore e lettrice.
Ma pensate se invece di dire tante parole, avessi aderito al movimento grillesco, nei termini: mi sarei potuto sbrigare con un solenne, urlato, liberatorio: "VAFFANC... a tutti". E invece no. Fummo non fatti per viver come bruti.