Chiaro e Tondo
Fabrizio l'euforico
Chiaro e Tondo 137
venerdì 12 febbraio 2010
Pulcini di destra crescono, è il caso di dire, e pian piano, cominciano, col tempo, a fare un minimo di ombra a qualche vecchia ciabatta della loro parte, che però non intenderà facilmente lasciare il proscenio a giovanotti come questi, che tentano, appena possibile, qualche legittima sortita per dimostrare all'orbe terracqueo il loro impegno e la voglia di sfondare. A proposito del concetto di "sfondamento" in politica, rimando però ad una pensosa risposta che m'inviò qualche settimana fa Peppino De Simone. Orbene i pulcini si danno da fare: uno di questi è Fabrizio Sotero, figlio d'arte ma maggiormente a suo agio nelle apparizioni mediatiche rispetto a cotanto padre. Ho ammirato il sempre abbronzato Fabrizio in una presentazione al candidato Rocco.
Con gli anni noto che il giovane Fabrizio, molto affezionato al biscegliese Silvestris, comincia sempre più ad assumere le fattezze di Enrico Brignano (lo prenda come un complimento, poiché mi risulta essere, il comico romano, molto apprezzato dal gentil sesso). Va bene che bisogna recuperare il tempo perduto sulla candidatura di Rocco e che bisogna far dimenticare le stilettate di Silvio allo stesso, oltre alla richiesta di fare un passo indietro, ma Fabrizio va oltre: abbarbicato al microfono, preso a due mani, si esalta, prorompe in un elogio enfatico e adatto, più che ad un politico,( per altro anche finora oscuro ai non addetti ai lavori e dedito a sua volta, negli ultimi 5 anni, al lavoro "sporco" di un'opposizione arcigna e distruttiva), ad un novello statista, ad una specie di profeta della nuova politica, ad un salvatore della patria, pardon della Regione, in grado, miracolosamente, di dare il lavoro ai poveri, di rianimare i moribondi e di trasformare la sanità pugliese in una dependance della Svizzera.
Fabrizio, va bene l'entusiasmo e la passione che ti contraddistinguono, ma un po' di realismo non guasterebbe. Sul Giorno del Ricordo un'altra sparata poi contro il negazionismo strisciante di alcuni capi d'Istituto scolastici … Come se non bastassero i tanti problemi che hanno, ora dovranno preoccuparsi delle accuse "storiografiche" di Fabrizio l'euforico. Mah! Cui prodest? Specialmente sotto elezioni? Fabrizio, come disse Fini a Silvio, "statte quieto", ma continua ad andare in tv, possibilmente con microfono impugnato in una sola mano. Auguri!
Con gli anni noto che il giovane Fabrizio, molto affezionato al biscegliese Silvestris, comincia sempre più ad assumere le fattezze di Enrico Brignano (lo prenda come un complimento, poiché mi risulta essere, il comico romano, molto apprezzato dal gentil sesso). Va bene che bisogna recuperare il tempo perduto sulla candidatura di Rocco e che bisogna far dimenticare le stilettate di Silvio allo stesso, oltre alla richiesta di fare un passo indietro, ma Fabrizio va oltre: abbarbicato al microfono, preso a due mani, si esalta, prorompe in un elogio enfatico e adatto, più che ad un politico,( per altro anche finora oscuro ai non addetti ai lavori e dedito a sua volta, negli ultimi 5 anni, al lavoro "sporco" di un'opposizione arcigna e distruttiva), ad un novello statista, ad una specie di profeta della nuova politica, ad un salvatore della patria, pardon della Regione, in grado, miracolosamente, di dare il lavoro ai poveri, di rianimare i moribondi e di trasformare la sanità pugliese in una dependance della Svizzera.
Fabrizio, va bene l'entusiasmo e la passione che ti contraddistinguono, ma un po' di realismo non guasterebbe. Sul Giorno del Ricordo un'altra sparata poi contro il negazionismo strisciante di alcuni capi d'Istituto scolastici … Come se non bastassero i tanti problemi che hanno, ora dovranno preoccuparsi delle accuse "storiografiche" di Fabrizio l'euforico. Mah! Cui prodest? Specialmente sotto elezioni? Fabrizio, come disse Fini a Silvio, "statte quieto", ma continua ad andare in tv, possibilmente con microfono impugnato in una sola mano. Auguri!