Chiaro e Tondo
Felice nel paese delle (non) meraviglie
Chiaro e Tondo 140
lunedì 22 febbraio 2010
Non ha fatto in tempo a rivolgere un appello alla sinistra per far convergere l'impegno di tutta la compagine (ed eventualmente oltre) su di un solo nome (il suo), che nel giro di poche ore è arrivata la quasi ufficialità del candidato del PD. Felice Di Lernia, a sua volta candidato alle prossime regionali sotto il "cartello" di Niki Vendola, ha cercato ancora una volta d'inseguire un sogno, una quasi utopia, l'ambizione di un percorso che solo in quel caso, l'unione di tutti i partiti della sinistra, ha dato in passato l'agognata vittoria sulla destra berlusconiana. Ma quando Di Lernia comincia a parlare di unità, di collaborazione, senza però farsi carico, visto che aveva l'ambizione di rappresentare tutta la sinistra, seppur in ambito elettorale, di un sano esame di coscienza (politica), sui grossolani errori ed orrori commessi negli ultimi anni da questa parte, in sede di programmazione, progettualità, creazione di una vera alternativa, compie a sua volta un "peccato" di omissione.
Fare l'appello all'unità senza entrare nei gangli di questa sinistra locale, evidenziando le mancanze, prima di tirare una riga e ripartire da zero in una nuova ottica, porta al velleitarismo. E infatti mentre lui, Felice nel paese delle meraviglie, parlava in piazza, il segretario del PD locale "faceva capire che per il candidato del PD,- l'altro, esclusivamente del PD- si era in dirittura d'arrivo", oltre a rammaricarsi dell'addio di Pina Marmo. Un rammarico tardivo, visto che il distacco della rappresentante andriese era già cominciato all'indomani della gran trombata, ad opera del suo stesso partito, in sede di elezioni alla presidenza BAT (le mancò l'appoggio, a suo dire, della sua stessa squadra, quindi figuriamoci … cosa ci si aspettava?).
Liberi di sognare quanto vogliamo con Felice, con Niki, con una sinistra unita, efficiente nel sociale e distaccata dalle lobby; una sinistra libera dagli errori interni (vero D'Alema?) dalla scelta di assessori regionali sbagliati (vero Vendola?), ma alla fine della fiera, delle domeniche in piazza, dei sorrisi, del primo sole caldo, ecco sullo sfondo, la lista dei candidati locali di ogni singolo partito, che comincerà inevitabilmente ad allungarsi di giorno in giorno. Tutti allineati come disperati nanetti dietro la politica della velleità, della vanità, della nullità in termini di ritorno per i cittadini. Una Politica nelle vesti d'una Biancaneve racchia..
Fare l'appello all'unità senza entrare nei gangli di questa sinistra locale, evidenziando le mancanze, prima di tirare una riga e ripartire da zero in una nuova ottica, porta al velleitarismo. E infatti mentre lui, Felice nel paese delle meraviglie, parlava in piazza, il segretario del PD locale "faceva capire che per il candidato del PD,- l'altro, esclusivamente del PD- si era in dirittura d'arrivo", oltre a rammaricarsi dell'addio di Pina Marmo. Un rammarico tardivo, visto che il distacco della rappresentante andriese era già cominciato all'indomani della gran trombata, ad opera del suo stesso partito, in sede di elezioni alla presidenza BAT (le mancò l'appoggio, a suo dire, della sua stessa squadra, quindi figuriamoci … cosa ci si aspettava?).
Liberi di sognare quanto vogliamo con Felice, con Niki, con una sinistra unita, efficiente nel sociale e distaccata dalle lobby; una sinistra libera dagli errori interni (vero D'Alema?) dalla scelta di assessori regionali sbagliati (vero Vendola?), ma alla fine della fiera, delle domeniche in piazza, dei sorrisi, del primo sole caldo, ecco sullo sfondo, la lista dei candidati locali di ogni singolo partito, che comincerà inevitabilmente ad allungarsi di giorno in giorno. Tutti allineati come disperati nanetti dietro la politica della velleità, della vanità, della nullità in termini di ritorno per i cittadini. Una Politica nelle vesti d'una Biancaneve racchia..