Chiaro e Tondo
Folgore pensaci tu
Chiaro e Tondo 176
giovedì 9 settembre 2010
Penso che l'opera svolta dai volontari della Folgore sia una delle migliori attività di volontariato comparse a Trani negli ultimi anni. Forse più dell'impegno giornalistico o associazionistico "generalista", vissuti come passione, come identità civica da molti cittadini, in quanto davvero, quello della Folgore, appare come servizio di grande concretezza e di sostanza; fatto cioè di segnalazioni che, data la gravità degli aspetti presentati nei vari siti colpiti dal degrado, devono necessariamente essere seguite dall'intervento risolutore.
Sono talmente scottanti i problemi ambientali presentati dalla nostra città, e troppe volte sottovalutati, come ad esempio la piaga dell'amianto o dell'incredibile "fioritura" di discariche abusive, che mi sento di sbilanciarmi in questo tipo di giudizio. Insomma, data l'emergenza, più d'un editoriale, nel campo ambientale, potè la Folgore; più di una vaga campagna o di anonimi appelli che spesso partono di qua e di la, da questa o da quella associazione, possono recare benefici reali e immediati le "spedizioni" di questa Folgore che in particolare nell'ultimo anno di vita ha finalmente rappresentato un simbolo di lotta all'indifferenza, tipica di questa città; un vessillo di educazione civica, spesso calpestata dai cittadini: questi ultimi non si rendono conto che il rispetto ambientale costituisce una delle priorità a fronte di tutti quei timori e interrogativi che emergono periodicamente a causa del sempre elevato numero di tumori o di malattie della pelle che colpiscono sempre più tranesi.
Già da diversi anni mi faccio portavoce di quelle "istanze" ambientaliste della città che vorrebbero ad esempio fare maggior chiarezza sullo stato dei territori circostanti le famigerate cave abbandonate, che sono ancora ammantate dai sospetti circa l'utilizzo delle stesse come discariche abusive di rifiuti tossici. Nel recente passato ricevemmo rassicurazioni in merito: ci fu detto che da esami realizzati in loco, non sarebbe risultato nulla. Mi permetto di chiedere alle autorità competenti, per quanto possa contare sul "peso" istituzionale di questa rubrica, in quanto portavoce dell'unico editore di riferimento (il cittadino), di tornare a svolgere esami più accurati e approfonditi, magari sfruttando le più affinate tecnologie, rispetto a qualche anno fa, della falda acquifera, del sottosuolo di quelle cave e dei terreni circostanti.
A questo punto l'aiuto di un ente concreto e deciso come la Folgore, potrebbe costituire un'arma vincente e definitiva riguardo a queste annose indagini sui troppi casi di neoplasie. Tutto questo mentre chi dovrebbe davvero attivarsi per combattere problemi pregressi come quello di cui sopra, in particolare l'amministrazione comunale, rimane in un vago limbo di non allarmismo e tiepidezza sull'argomento; o, peggio ancora, invece di lottare in modo chiaro perché altri non se ne aggiungano, vedi caso cementeria, e qui chiamo in ballo una certa parte delle opposizioni politiche, in particolare il PD, non assume posizioni nettamente sfavorevoli a certe iniziative. Anzi vota pure a favore. E a fronte dei problemi ambientali e occupazionali, di cui torneremo presto ad occuparci, qui si cazzeggia tra concerti e nullità varie.
Sono talmente scottanti i problemi ambientali presentati dalla nostra città, e troppe volte sottovalutati, come ad esempio la piaga dell'amianto o dell'incredibile "fioritura" di discariche abusive, che mi sento di sbilanciarmi in questo tipo di giudizio. Insomma, data l'emergenza, più d'un editoriale, nel campo ambientale, potè la Folgore; più di una vaga campagna o di anonimi appelli che spesso partono di qua e di la, da questa o da quella associazione, possono recare benefici reali e immediati le "spedizioni" di questa Folgore che in particolare nell'ultimo anno di vita ha finalmente rappresentato un simbolo di lotta all'indifferenza, tipica di questa città; un vessillo di educazione civica, spesso calpestata dai cittadini: questi ultimi non si rendono conto che il rispetto ambientale costituisce una delle priorità a fronte di tutti quei timori e interrogativi che emergono periodicamente a causa del sempre elevato numero di tumori o di malattie della pelle che colpiscono sempre più tranesi.
Già da diversi anni mi faccio portavoce di quelle "istanze" ambientaliste della città che vorrebbero ad esempio fare maggior chiarezza sullo stato dei territori circostanti le famigerate cave abbandonate, che sono ancora ammantate dai sospetti circa l'utilizzo delle stesse come discariche abusive di rifiuti tossici. Nel recente passato ricevemmo rassicurazioni in merito: ci fu detto che da esami realizzati in loco, non sarebbe risultato nulla. Mi permetto di chiedere alle autorità competenti, per quanto possa contare sul "peso" istituzionale di questa rubrica, in quanto portavoce dell'unico editore di riferimento (il cittadino), di tornare a svolgere esami più accurati e approfonditi, magari sfruttando le più affinate tecnologie, rispetto a qualche anno fa, della falda acquifera, del sottosuolo di quelle cave e dei terreni circostanti.
A questo punto l'aiuto di un ente concreto e deciso come la Folgore, potrebbe costituire un'arma vincente e definitiva riguardo a queste annose indagini sui troppi casi di neoplasie. Tutto questo mentre chi dovrebbe davvero attivarsi per combattere problemi pregressi come quello di cui sopra, in particolare l'amministrazione comunale, rimane in un vago limbo di non allarmismo e tiepidezza sull'argomento; o, peggio ancora, invece di lottare in modo chiaro perché altri non se ne aggiungano, vedi caso cementeria, e qui chiamo in ballo una certa parte delle opposizioni politiche, in particolare il PD, non assume posizioni nettamente sfavorevoli a certe iniziative. Anzi vota pure a favore. E a fronte dei problemi ambientali e occupazionali, di cui torneremo presto ad occuparci, qui si cazzeggia tra concerti e nullità varie.