Chiaro e Tondo
Fra i due litiganti il terzo dovrebbe godere
Chiaro e Tondo 161
giovedì 13 maggio 2010
Lo so che adesso i nemici di Peppino De Simone mi comunicheranno d'interrompere la lettura della mia rubrica, ma devo fare questo sacrificio, per amore di obiettività e chiarezza. Effettivamente il suo appello a prendere in considerazione la possibilità di portare a Trani sia Questura che Prefettura, nel nome d'un'idea super pertinente, che farebbe della nostra città un Polo della sicurezza, essendoci già Tribunale e Super carcere, mi sembra un colpo di genio, coraggio e faccia tosta, in un panorama che ci ha visti finora troppo titubanti nella richiesta di sederci a capotavola. Questa legittima ambizione dovrebbe essere corroborata dal precedente storico, sempre stra- ricordato anche dal sindaco in quasi tutte le apparizioni televisive, del ruolo di Trani nella storia, superiore anche a Bari.
Ora questa rivendicazione non dovrebbe rimanere commovente ed orgogliosa pompa, in virtù del passato glorioso, come lo sventolio d'una introvabile figurina Panini, o d'un altrettanto introvabile francobollo, tipo Gronchi rosa. Bene ha fatto De Simone a coniugare il riferimento alla tradizione, con una richiesta che ha un fondamento concreto, una giustificazione pregnante. Una faccia tosta mai avuta prima da altri politici, che ci permette di far sentire un refolo di richiesta, sensata, nel giro che conta della pubblica amministrazione di questa provincia neonata. La gaffe dei viciniori su Ventola e Riserbato, con quel ridicolo attacco, privo di equilibrio e senso della Cosa Pubblica, confermerebbe il fatto che, rispetto a certe "teste" e certe dichiarazioni, Trani può e deve osare.
Forza Sindaco, allora, si tolga la giacchetta e porti avanti, per quanto possibile, questa idea del Polo della sicurezza. Vuoi mettere uno scambio con Barletta che tutto sommato non ci dispiacerebbe? Loro Polo culturale (da De Nittis in giù avrebbero le carte in regola) e noi della Sicurezza; tanto il blasone culturale effettivo non ce lo toglierebbe comunque nessuno. Almeno proviamoci invece di giocare a schiaffetto con le figurine: Cattedrale: ce l'ho! Tribunale: ce l'ho! Centro storico da sogno: ce l'ho. Ma se vogliamo diventare grandi dobbiamo imparare a sederci nelle stanze dei bottoni, non solo nelle stanze vellutate dei salotti dei nostri palazzi storici. Una volta tanto proviamo a godere tra i due rozzi litiganti. Ma sul serio.
Ora questa rivendicazione non dovrebbe rimanere commovente ed orgogliosa pompa, in virtù del passato glorioso, come lo sventolio d'una introvabile figurina Panini, o d'un altrettanto introvabile francobollo, tipo Gronchi rosa. Bene ha fatto De Simone a coniugare il riferimento alla tradizione, con una richiesta che ha un fondamento concreto, una giustificazione pregnante. Una faccia tosta mai avuta prima da altri politici, che ci permette di far sentire un refolo di richiesta, sensata, nel giro che conta della pubblica amministrazione di questa provincia neonata. La gaffe dei viciniori su Ventola e Riserbato, con quel ridicolo attacco, privo di equilibrio e senso della Cosa Pubblica, confermerebbe il fatto che, rispetto a certe "teste" e certe dichiarazioni, Trani può e deve osare.
Forza Sindaco, allora, si tolga la giacchetta e porti avanti, per quanto possibile, questa idea del Polo della sicurezza. Vuoi mettere uno scambio con Barletta che tutto sommato non ci dispiacerebbe? Loro Polo culturale (da De Nittis in giù avrebbero le carte in regola) e noi della Sicurezza; tanto il blasone culturale effettivo non ce lo toglierebbe comunque nessuno. Almeno proviamoci invece di giocare a schiaffetto con le figurine: Cattedrale: ce l'ho! Tribunale: ce l'ho! Centro storico da sogno: ce l'ho. Ma se vogliamo diventare grandi dobbiamo imparare a sederci nelle stanze dei bottoni, non solo nelle stanze vellutate dei salotti dei nostri palazzi storici. Una volta tanto proviamo a godere tra i due rozzi litiganti. Ma sul serio.