Chiaro e Tondo
Franzoni, dal dramma alla torta con doppia panna
Chiaro e Tondo 154
martedì 13 aprile 2010
Si era profilato inizialmente come uno dei tanti drammi scaturiti dalla crisi economica figlia del famigerato biennio 2007/2009. Come in tanti altri casi, per motivi reali o per aziende che approfittano della crisi per accampare la pretesa della "delocalizzazione" o del licenziamento facile, anche qui a Trani, si erano messi sul lastrico 150 uomini con le loro famiglie. Pur con le eventuali scappatoie, la vicenda (per altro sempre rischiose e degradanti dal punto di vista professionale) della cassa integrazione infinita o, peggio ancora, del lavoro nero (piaga nella piaga), era saltata su agli onori della cronaca per essere uno dei casi "locali" più scottanti.
C'è voluta la teatralità dello sciopero della fame e della tenda in piazza per far riaccendere i riflettori. Ma a questo punto è scattato qualcos'altro. Dal dramma si è passati alla torta con doppio strato di panna per tutti quelli che hanno prontamente strumentalizzato il problema e per un singolo, dico singolo, sindacato che ha gestito la protesta, non ci sono stati gli altri sindacati che affiancassero l'iniziativa (un'anomalia, che dir si voglia). Tutti sanno che, dati i tempi biblici e i precedenti visti in Italia (i "banditi" legalizzati delle grandi aziende che con la scusa della crisi prendono i soldi per gli aiuti e de localizzano le imprese, sloggiando in zone del mondo dove la manodopera costa molto meno), la soluzione non ci sarà e che a maggior ragione le autorità locali non hanno alcuna possibilità d'intervento concreto, più che una visitina alla tenda per esprimere solidarietà o, come nel caso di Tarantini, più di una lettera ben scritta.
E allora, dal momento che soluzioni non se ne scorgono (non vedo perché in Veneto, pur con eventuali aiuti politici – vedi strapotente Lega- le aziende abbiano chiuso senza scampo) in che modo qui qualcuno potrebbe aiutarli? Qui, dove le Alte sfere politiche sono ancora più lontane, data scarsa rappresentanza- non abbiamo lo straccio di un parlamentare con attributi- in che modo i lavoratori ex Franzoni dovrebbero essere salvati? E allora, sapendo ciò, meglio, per qualche rappresentante politico, sfruttare la "torta" Franzoni per qualche piccolo vernissage di visibilità e parola da rilasciare ai giornali. Trovare qualche motivo per farsi sentire nell'assordante silenzio di chi davvero avrebbe dovuto e voluto fare qualcosa prima: il sindacato unico che ha messo su la protesta dov'era negli anni passati quando le crepe della Franzoni cominciavano a manifestarsi? Gli altri sindacati che fine hanno fatto? Perché si sono dati alla macchia? I parlamentari non tranesi eletti coi voti tranesi (solita triste simbiosi tra popolo e politica incapace, nel gioco di una democrazia massacrata) che cosa hanno fatto? E allora tanto vale, per qualche "bimbo" della politica locale, mettere le dita in questa torta prima che le "candeline" siano spente definitivamente. Se non arriva un altro "privato" che rilevi in blocco i 150 lavoratori, non succederà un bel niente.
PS: Se Roberto Visibelli sospende la sua rubrica sono sinceramente preoccupato e quindi lo invito a riprendere, in nome del pluralismo e della libertà di pensiero, oltre che dell'impegno civico che in questo caso, in un modo e nell'altro, documentava gli errori amministrativi. Se lo scopo del giornalismo fosse ottenere risposte subitanee, allora cosa avrebbe dovuto fare Repubblica, in attesa per oltre sei mesi delle risposte del Berlusca sulle sue prodezze extra governative, di letto? Chiudere? Roberto, questa spugna buttata sul ring non me la sarei proprio aspettata. A meno che tu non abbia altri motivi personali, non puoi sospendere perché non ottieni risposte dai governanti; perché le tue segnalazioni, oltre a giungere agli amministratori, giungevano anche ai lettori che ti seguivano: finchè ci sarà anche un solo cittadino che richiede un messaggio (o un servizio giornalistico, come una rubrica), quel messaggio deve continuare ad arrivare. Anche se in passato avevo posto in risalto l' "anomalia" di un ex amministratore che ora rilevava gli errori dei suoi ex colleghi, pur con decenni di purgatorio all'opposizione, nella tua storia, ora quel servizio di rilevamento errori c'era ed andava continuato, con o senza risposte dei responsabili, che tra l'altro, tra due anni, per forza di cose, saranno diversi. Questo era il mio parere e volevo esprimerlo, senza aver paura di andare ancora una volta controcorrente (cioè accanto ad un ex amministratore che ora non raccoglie risposte dai suoi ex colleghi e che nel frattempo era venuto nell'arena giornalistica, dove non bisogna aspettarsi risposte, ma si continua a lavorare quotidianamente per segnalare i problemi, che prima o poi, devono essere risolti).
C'è voluta la teatralità dello sciopero della fame e della tenda in piazza per far riaccendere i riflettori. Ma a questo punto è scattato qualcos'altro. Dal dramma si è passati alla torta con doppio strato di panna per tutti quelli che hanno prontamente strumentalizzato il problema e per un singolo, dico singolo, sindacato che ha gestito la protesta, non ci sono stati gli altri sindacati che affiancassero l'iniziativa (un'anomalia, che dir si voglia). Tutti sanno che, dati i tempi biblici e i precedenti visti in Italia (i "banditi" legalizzati delle grandi aziende che con la scusa della crisi prendono i soldi per gli aiuti e de localizzano le imprese, sloggiando in zone del mondo dove la manodopera costa molto meno), la soluzione non ci sarà e che a maggior ragione le autorità locali non hanno alcuna possibilità d'intervento concreto, più che una visitina alla tenda per esprimere solidarietà o, come nel caso di Tarantini, più di una lettera ben scritta.
E allora, dal momento che soluzioni non se ne scorgono (non vedo perché in Veneto, pur con eventuali aiuti politici – vedi strapotente Lega- le aziende abbiano chiuso senza scampo) in che modo qui qualcuno potrebbe aiutarli? Qui, dove le Alte sfere politiche sono ancora più lontane, data scarsa rappresentanza- non abbiamo lo straccio di un parlamentare con attributi- in che modo i lavoratori ex Franzoni dovrebbero essere salvati? E allora, sapendo ciò, meglio, per qualche rappresentante politico, sfruttare la "torta" Franzoni per qualche piccolo vernissage di visibilità e parola da rilasciare ai giornali. Trovare qualche motivo per farsi sentire nell'assordante silenzio di chi davvero avrebbe dovuto e voluto fare qualcosa prima: il sindacato unico che ha messo su la protesta dov'era negli anni passati quando le crepe della Franzoni cominciavano a manifestarsi? Gli altri sindacati che fine hanno fatto? Perché si sono dati alla macchia? I parlamentari non tranesi eletti coi voti tranesi (solita triste simbiosi tra popolo e politica incapace, nel gioco di una democrazia massacrata) che cosa hanno fatto? E allora tanto vale, per qualche "bimbo" della politica locale, mettere le dita in questa torta prima che le "candeline" siano spente definitivamente. Se non arriva un altro "privato" che rilevi in blocco i 150 lavoratori, non succederà un bel niente.
PS: Se Roberto Visibelli sospende la sua rubrica sono sinceramente preoccupato e quindi lo invito a riprendere, in nome del pluralismo e della libertà di pensiero, oltre che dell'impegno civico che in questo caso, in un modo e nell'altro, documentava gli errori amministrativi. Se lo scopo del giornalismo fosse ottenere risposte subitanee, allora cosa avrebbe dovuto fare Repubblica, in attesa per oltre sei mesi delle risposte del Berlusca sulle sue prodezze extra governative, di letto? Chiudere? Roberto, questa spugna buttata sul ring non me la sarei proprio aspettata. A meno che tu non abbia altri motivi personali, non puoi sospendere perché non ottieni risposte dai governanti; perché le tue segnalazioni, oltre a giungere agli amministratori, giungevano anche ai lettori che ti seguivano: finchè ci sarà anche un solo cittadino che richiede un messaggio (o un servizio giornalistico, come una rubrica), quel messaggio deve continuare ad arrivare. Anche se in passato avevo posto in risalto l' "anomalia" di un ex amministratore che ora rilevava gli errori dei suoi ex colleghi, pur con decenni di purgatorio all'opposizione, nella tua storia, ora quel servizio di rilevamento errori c'era ed andava continuato, con o senza risposte dei responsabili, che tra l'altro, tra due anni, per forza di cose, saranno diversi. Questo era il mio parere e volevo esprimerlo, senza aver paura di andare ancora una volta controcorrente (cioè accanto ad un ex amministratore che ora non raccoglie risposte dai suoi ex colleghi e che nel frattempo era venuto nell'arena giornalistica, dove non bisogna aspettarsi risposte, ma si continua a lavorare quotidianamente per segnalare i problemi, che prima o poi, devono essere risolti).