Chiaro e Tondo
Grilli orfanelli.
Chiaro e Tondo 7
venerdì 24 ottobre 2008
Mi chiedo quale sia il motivo di esistere dei Grilli di Trani, Barletta, Canicattì, Mantova o Sondrio, dal momento che il loro guru, ossia lo stesso Beppe Grillo, plurimilionario in euro, ex comico, ora "vaffaculista" demagogo maximo, è letteralmente sparito nel nulla e non si vede per palchi e città nell'esplicazione della nuova professione.
A parte Piazza Navona, vedo con dispiacere che il suo "martelletto" vaffaculista si è improvvisamente inceppato con la caduta del governo Prodi e mi sorge il dubbio che, poichè al governo si è assiso un altro plurimilionario in euro, che non si tratti di sospetta difesa di categoria e/o casta di milionari?
Il mio vero dispiacere è per tutte quelle brave persone come i grilli di Trani o Grillo al singolare, poco cambia, che nei mesi scorsi ci avevano creduto. Si erano fatti il gazebino in piazza, col Grillo vero che sbaritava da un maxi schermo battuto da tramontana e, ahimè, desolazione di piazza (sempre i soliti 'sti tranesi spocchiosi). Avevano cominciato a fare i provocatori, (perchè così dettava il guru), loro che erano stati tranquilli padri di famiglia, gente che portava i figli alle giostrine sul Lungomare, improvvisamente si erano sentiti paladini, difensori, baluardi contro il potere corrotto, collettori di sfoghi di gente frustrata, delusa o realmente gabbata dai "Don Rodrigo" contemporanei.
E come tanti Renzo Tramaglino, (preso dalla foga della rivolta a Milano per il pane, qui vi toccherà rispolverare un po' di Promessi Sposi, che fa sempre bene), si erano lanciati, ognuno nel proprio paese, Trani compresa, a testa bassa, senza un programma, un progetto preciso, uno straccio di coordinamento che non fosse il web in varie salse, con richiesta (sacrosanta in ogni modo) di non candidare gente indagata o pregiudicata. Contro il potere cinico, baro e corrotto. A prescindere.
Peccato che per fare una cosa del genere ci vogliano anni di preparazione, di frequentazione delle piazze, in vari modi, di buone letture, perchè no, di studi riguardanti la politica e le esigenze e l'amore per le masse poplari. Insomma per fare una rivoluzione della portata che prospettava Grillo, bisogna lavorare e studiare, non lanciarsi a testa bassa nel mare magnum della demagogia e degli istinti primordiali di vendetta, odio sociale e rivolta, purchè sia, senza nemmeno studiare il modo per creare nel frattempo una classe dirigente che possa sostituire quella corrotta che si dovrebbe e si vorrebbe far fuori.
Posta la cartina di tornasole della richiesta di non candidare i corrotti, cui nessuno potrebbe opporsi, ci mancherebbe, si è dato il via libera alla rivoluzione virtuale via web e meno virtuale tramite piazza, che ha illuso tanti e ora, passata la sfuriata, li lascia orfani e anzi, a questo punto, anche abbastanza vogliosi, mi sembra, di uscire allo scoperto e magari buttarsi davvero in politica, visto che si son resi conto che non è tanto difficile.
Dopo l'eclisse, parziale prima, totale ora, di Grillo, mi chiedo a che servano i Grilli di Trani, Cerignola, Busto Arstizio, Caparcotta... Un consiglio: si diano da fare singolarmente per il bene del proprio paese e lascino perdere Grillo Beppe. Ve l'ho detto chiaro e tondo.
A parte Piazza Navona, vedo con dispiacere che il suo "martelletto" vaffaculista si è improvvisamente inceppato con la caduta del governo Prodi e mi sorge il dubbio che, poichè al governo si è assiso un altro plurimilionario in euro, che non si tratti di sospetta difesa di categoria e/o casta di milionari?
Il mio vero dispiacere è per tutte quelle brave persone come i grilli di Trani o Grillo al singolare, poco cambia, che nei mesi scorsi ci avevano creduto. Si erano fatti il gazebino in piazza, col Grillo vero che sbaritava da un maxi schermo battuto da tramontana e, ahimè, desolazione di piazza (sempre i soliti 'sti tranesi spocchiosi). Avevano cominciato a fare i provocatori, (perchè così dettava il guru), loro che erano stati tranquilli padri di famiglia, gente che portava i figli alle giostrine sul Lungomare, improvvisamente si erano sentiti paladini, difensori, baluardi contro il potere corrotto, collettori di sfoghi di gente frustrata, delusa o realmente gabbata dai "Don Rodrigo" contemporanei.
E come tanti Renzo Tramaglino, (preso dalla foga della rivolta a Milano per il pane, qui vi toccherà rispolverare un po' di Promessi Sposi, che fa sempre bene), si erano lanciati, ognuno nel proprio paese, Trani compresa, a testa bassa, senza un programma, un progetto preciso, uno straccio di coordinamento che non fosse il web in varie salse, con richiesta (sacrosanta in ogni modo) di non candidare gente indagata o pregiudicata. Contro il potere cinico, baro e corrotto. A prescindere.
Peccato che per fare una cosa del genere ci vogliano anni di preparazione, di frequentazione delle piazze, in vari modi, di buone letture, perchè no, di studi riguardanti la politica e le esigenze e l'amore per le masse poplari. Insomma per fare una rivoluzione della portata che prospettava Grillo, bisogna lavorare e studiare, non lanciarsi a testa bassa nel mare magnum della demagogia e degli istinti primordiali di vendetta, odio sociale e rivolta, purchè sia, senza nemmeno studiare il modo per creare nel frattempo una classe dirigente che possa sostituire quella corrotta che si dovrebbe e si vorrebbe far fuori.
Posta la cartina di tornasole della richiesta di non candidare i corrotti, cui nessuno potrebbe opporsi, ci mancherebbe, si è dato il via libera alla rivoluzione virtuale via web e meno virtuale tramite piazza, che ha illuso tanti e ora, passata la sfuriata, li lascia orfani e anzi, a questo punto, anche abbastanza vogliosi, mi sembra, di uscire allo scoperto e magari buttarsi davvero in politica, visto che si son resi conto che non è tanto difficile.
Dopo l'eclisse, parziale prima, totale ora, di Grillo, mi chiedo a che servano i Grilli di Trani, Cerignola, Busto Arstizio, Caparcotta... Un consiglio: si diano da fare singolarmente per il bene del proprio paese e lascino perdere Grillo Beppe. Ve l'ho detto chiaro e tondo.