Chiaro e Tondo
I battoni
Chiaro e Tondo 59
martedì 28 aprile 2009
Bisogna che la Provincia di Bari si muova alla svelta nell'approvare il "lascito" di determinati beni immobili, da par suo, alla Provincia Bat. Il fatto di non aver deciso in merito potrebbe essere male interpretato dai battini, o battesi, o battoni (bisogna che si decida anche come chiamarci).
Non bastavano le beghe tra Andria e Barletta, l'infantile giochetto dello stemma, l'apatia dei tranesi, la sovreccitazione dei barlettani, il "sornionismo" degli andriesi; ora ci si mette anche una forma di ostruzionismo da parte di Bari che decide di non decidere in merito alla questione su indicata e svela un'amara verità: molto di più di quanto immaginassimo, al di là delle nostre baruffe, temiamo che a Bari si guardi con occhio torvo questa nascente provincia e bene ha fatto Franco Caffarella a sollevare il problema, seppur con toni diplomatici, qualche giorno fa.
E' sempre la solita storia: dobbiamo acquisire quella autorevolezza, quel peso, quella credibilità politica, o semmai rafforzarla, per mantenere schiena dritta e potersi sedere ai vari "tavoli" di trattazione politica economica, decidendo quale ruolo debba avere questa provincia, non solo a livello di singoli attori (chi deve fare cosa tra Andria agricola, Trani turistica e Barletta industriale), ma come interpretazione corale e come ruolo da assumere sulla scena politica regionale, a cominciare dai rapporti con Bari.
Se cominciamo a farci turlupinare su questioni "preliminari" come quella degli immobili, non voglio immaginare come procederà questa "liaison" col capoluogo regionale, sempre a metà tra la diffidenza verso una realtà come la nostra che potrebbe diventare effettivamente concorrenziale nei confronti di Bari e quel pregiudizio brutto, da parte di quest'ultima, che ci si trovi a che fare con una banda di provinciali, di sprovveduti, anche un po' ingenui. Come già detto altre volte, il bon ton anticampanilistico, in alcuni casi, può anche essere messo da parte, nell'interesse della dignità di popolazioni che, di fatto, giocano, bene o male, un ruolo importante nel quadro economico della Regione.
C'è il rischio che una volta partita la Bat, questa venga pian piano fagocitata da Bari, se dimostreremo di non essere all'altezza. Questi vocaboli sarà bene inserirli da subito nel Dizionario della Provincia "battona": competenza, dignità, coralità. Dalle prime scene di questa campagna elettorale non mi sembra che l'abbecedario sia molto studiato. Come diceva mio padre, mettendomi una mano in testa, quando non mi andava di lavorare sui libri: "Stuuudie!".
Non bastavano le beghe tra Andria e Barletta, l'infantile giochetto dello stemma, l'apatia dei tranesi, la sovreccitazione dei barlettani, il "sornionismo" degli andriesi; ora ci si mette anche una forma di ostruzionismo da parte di Bari che decide di non decidere in merito alla questione su indicata e svela un'amara verità: molto di più di quanto immaginassimo, al di là delle nostre baruffe, temiamo che a Bari si guardi con occhio torvo questa nascente provincia e bene ha fatto Franco Caffarella a sollevare il problema, seppur con toni diplomatici, qualche giorno fa.
E' sempre la solita storia: dobbiamo acquisire quella autorevolezza, quel peso, quella credibilità politica, o semmai rafforzarla, per mantenere schiena dritta e potersi sedere ai vari "tavoli" di trattazione politica economica, decidendo quale ruolo debba avere questa provincia, non solo a livello di singoli attori (chi deve fare cosa tra Andria agricola, Trani turistica e Barletta industriale), ma come interpretazione corale e come ruolo da assumere sulla scena politica regionale, a cominciare dai rapporti con Bari.
Se cominciamo a farci turlupinare su questioni "preliminari" come quella degli immobili, non voglio immaginare come procederà questa "liaison" col capoluogo regionale, sempre a metà tra la diffidenza verso una realtà come la nostra che potrebbe diventare effettivamente concorrenziale nei confronti di Bari e quel pregiudizio brutto, da parte di quest'ultima, che ci si trovi a che fare con una banda di provinciali, di sprovveduti, anche un po' ingenui. Come già detto altre volte, il bon ton anticampanilistico, in alcuni casi, può anche essere messo da parte, nell'interesse della dignità di popolazioni che, di fatto, giocano, bene o male, un ruolo importante nel quadro economico della Regione.
C'è il rischio che una volta partita la Bat, questa venga pian piano fagocitata da Bari, se dimostreremo di non essere all'altezza. Questi vocaboli sarà bene inserirli da subito nel Dizionario della Provincia "battona": competenza, dignità, coralità. Dalle prime scene di questa campagna elettorale non mi sembra che l'abbecedario sia molto studiato. Come diceva mio padre, mettendomi una mano in testa, quando non mi andava di lavorare sui libri: "Stuuudie!".