Chiaro e Tondo
Il baratto tra Andria e Trani. E i defilati
Chiaro e Tondo 163
giovedì 27 maggio 2010
Il baratto, un'antica forma di scambio, senza l'utilizzo di denaro, prevedeva che un individuo o una comunità desse un bene materiale in cambio di un altro. Era molto utilizzato nel periodo del Feudalesimo, ma sembra che i nostri politici ne vogliano fare ancora largo uso. La querelle tra Andria e Barletta per l'assegnazione della sede legale, con Trani in posizione defilata, diciamo anche neutrale, sarebbe frutto, secondo voci di corridoio, di un tacito accordo sottobanco, per meri fini elettorali, tra la classe dirigente politica andriese e quella tranese. Insomma una gallina oggi, con via libera ad Andria per la sede legale, senza piantar grane, ma anche con sostanziosi aiuti, dalla destra tranese , all'elezione di Nino Marmo, in cambio di futuri appoggi politici, un bell'uovo domani, dalla sponda andriese, per future affermazioni di personaggi tranesi.
Oltre alla vecchia amicizia del sindaco Tarantini con lo stesso Marmo, che un domani sarà un'inevitabile carta da giocare per future e più ambiziose affermazioni politiche per il Pinuccio, sembra che siano in rialzo le quotazioni di un altro elemento emergente della nostra città, che potrebbe e vorrebbe trarre frutto dal "patto con Andria", anch'egli per future affermazioni: Beppe Corrado. Faccia da bravo ragazzo, che nel frattempo, (con beneplacito di Peppino Di Marzio, intenzionato probabilmente a non ridiscendere nella palude tranese, lasciando il posto di assessore provinciale), potrebbe lanciarsi nella candidatura a sindaco di Trani fra due anni, sponda PDL. In tutto questo, posso dire da uomo della strada che ha fatto incazzare e non poco la piazza tranese, il forfait di Carlo Laurora in quel famoso Consiglio provinciale in cui si è decisa l'assegnazione della sede legale ad Andria. Ma dalle parti del Carlo si è in fase di transizione, con l'UDC che si trasforma in Partito della nazione e può darsi che anche lo stesso Carlo sia in un momento di transizione fisica o politica, non sappiamo, per cui aspettiamo che si faccia vivo e ci spieghi il perché di quel forfait.
Insomma, tornando ai baratti, le provincie saranno pure inutili scatoloni vuoti, ma almeno una loro utilità, solo per pochi, ce l'hanno eccome…
E ancora in tutto questo, rimbomba, nel nulla della sua pochezza, il ruolo svolto, in chiave di eventuali rapporti col centro – sinistra barlettano e comunque in fase di progettualità politica, in the BAT, da parte del PD tranese, surclassato in fatto di interventi e spunti di lavoro anche dall'IDV di De Feudis, che per lo meno dà segni di vita. Questo PD monotematico (vedi ospedale, disco rotto e strarotto, e poco altro) pensa a spaccarsi, a fare gruppetti interni degni di quelle vecchie band anni 70, tipo New Trolls, che non si fila più nessuno. Senza concentrarsi su nulla di concreto, coi professorini interni stufi dei vecchi capi, a loro volta incapaci di dare svolte certe, ormai sfibrati dalle troppe e meritate batoste elettorali. Desolatamente inconcludenti, e defilati dal proscenio, nostalgicamente democratici (alla faccia! Si scorticano a vicenda appena girato l'angolo, col primo giornalista che passi). Meglio un pezzo dei New Trolls.
Oltre alla vecchia amicizia del sindaco Tarantini con lo stesso Marmo, che un domani sarà un'inevitabile carta da giocare per future e più ambiziose affermazioni politiche per il Pinuccio, sembra che siano in rialzo le quotazioni di un altro elemento emergente della nostra città, che potrebbe e vorrebbe trarre frutto dal "patto con Andria", anch'egli per future affermazioni: Beppe Corrado. Faccia da bravo ragazzo, che nel frattempo, (con beneplacito di Peppino Di Marzio, intenzionato probabilmente a non ridiscendere nella palude tranese, lasciando il posto di assessore provinciale), potrebbe lanciarsi nella candidatura a sindaco di Trani fra due anni, sponda PDL. In tutto questo, posso dire da uomo della strada che ha fatto incazzare e non poco la piazza tranese, il forfait di Carlo Laurora in quel famoso Consiglio provinciale in cui si è decisa l'assegnazione della sede legale ad Andria. Ma dalle parti del Carlo si è in fase di transizione, con l'UDC che si trasforma in Partito della nazione e può darsi che anche lo stesso Carlo sia in un momento di transizione fisica o politica, non sappiamo, per cui aspettiamo che si faccia vivo e ci spieghi il perché di quel forfait.
Insomma, tornando ai baratti, le provincie saranno pure inutili scatoloni vuoti, ma almeno una loro utilità, solo per pochi, ce l'hanno eccome…
E ancora in tutto questo, rimbomba, nel nulla della sua pochezza, il ruolo svolto, in chiave di eventuali rapporti col centro – sinistra barlettano e comunque in fase di progettualità politica, in the BAT, da parte del PD tranese, surclassato in fatto di interventi e spunti di lavoro anche dall'IDV di De Feudis, che per lo meno dà segni di vita. Questo PD monotematico (vedi ospedale, disco rotto e strarotto, e poco altro) pensa a spaccarsi, a fare gruppetti interni degni di quelle vecchie band anni 70, tipo New Trolls, che non si fila più nessuno. Senza concentrarsi su nulla di concreto, coi professorini interni stufi dei vecchi capi, a loro volta incapaci di dare svolte certe, ormai sfibrati dalle troppe e meritate batoste elettorali. Desolatamente inconcludenti, e defilati dal proscenio, nostalgicamente democratici (alla faccia! Si scorticano a vicenda appena girato l'angolo, col primo giornalista che passi). Meglio un pezzo dei New Trolls.