Chiaro e Tondo
Il piatto ricco
Chiaro e Tondo 40
venerdì 20 febbraio 2009
Non solo non avevo nessuna intenzione di fare uno spot elettorale su Gagliardi di AN, ma ora che ho saputo, all'indomani del pezzo che lo riguardava, che sarebbe un papabile candidato alla provincia battiana per il PDL, affondo definitivamente la lama, se lama non era parsa prima, e dico che mi sembra una candidatura debole, proprio per i motivi esposti in quel numero di Chiaro e Tondo, che tante telefonate di gente di AN ha prodotto in redazione...
Come in una novella pirandelliana ero partito con ben altre intenzioni e mi ritrovo, senza volerlo, con una nuova notizia non cercata. E' stato un perverso percorso a ritroso rispetto al cammino canonico degli scrivani di notizie. Parto a caccia di fonti e dati, dopo di che scrivo... Ora è il contrario: scrivo un pezzo per dire una cosa e mi ritrvovo con un altro fatto tra la mani. Un fatto che aveva una distanza siderale rispetto alle mie intenzioni pregresse e poi alle grette e contorte interpretazioni dei politicanti telefonanti che ipotizzavano un mio "bignè" - spot per lo stesso.
Alex Drastico, noto personaggio di Antonio Albanese avrebbe detto: " Ma chi? Ma quanno? Ma chi cazzo?". E ribadisco che la candidatura di Gagliardi sarebbe debole perchè, conoscendo le pulsioni e gli istinti del popolo della destra, so che non ha mai visto di buon occhio candidati provenienti dalla sinistra. Altro che spot. Scusate ma ve lo siete cercato.
Poi ho riflettuto e mi sono detto che la questione in fondo non m'interessava più di tanto e che ognuno era libero di candidare chi avesse voluto, l'importante è che dopo non fossero venuti a rompermi i "tenerini" con la storie degli spot. Ma roba da pazzi.
In verità mi sembra che queste elezioni provinciali battiane siano viste, da alcuni quartier generali partitici, come una mezza rottura di balle, come una noiosa incombenza, come una stazioncina di paese da superare al più presto, con manovratori comunque a Bari (capisci a me), in vista del piatto ricco, della stazione centrale, della ghittoneria elettorale rappresentata dalle prossime Regionali: "ora mandiamo avanti le seconde linee, poi per le Regionali, ci teniamo pronti per la gran vera corsa". Ma subito dopo mi son detto che ero il solito malpensante.
Passano poche ore e ricevo un'altra onorevole indiscrezione: Carcano possibile candidato tranese alle elezioni battiane per il PD. Allora mi dico che l'ipotesi precedente non era poi tanto peregrina, tanto malevola. La mia mente ha riaperto il processo precedente... Ma come? Carcano terzo? L'ingenger Carcano, sì, pluribastonato alle ultime elezioni comunali? Brava persona, per carità. Ma pluribastonato, cavolo. Allora è vero: mi pare che queste provinciali battiane siano viste come uno strapuntino, un antipastino con tramezzini preconfezionati (che schifo) e, ripeto, coi soliti manovratori esterni. Elezioni buone per merce di scambio, per prevedere scenari futuri, per fare altri accordi, per darsi, eventualmente altri baci in bocca: io non rompo te, tu non rompi me.
E' la solita solfa: la rappresentanza politca tranese nelle tornate elettorali esterne alla città presenta sempre quadri opachi, muffe agli angoli delle stanze. Lo stesso Laurora, partito con ottime prerogative e gran consenso, ha prodotto, nel suo mandato in Regione, una performance non memorabile, con qualche intervento pro ospedale e randagi, ma in fin dei conti, sinceramente, al di sotto delle aspettative, anche, diciamolo, per le baruffe chiozzotte col suo ex partito. Che gli hanno fatto perdere peso specifico.
Trani, ridente cittadina sull'Adriatico, nota per la folgorante Cattedrale romanica, ma anche per le grettezze e inconcludenza dei suoi rappresentanti politici. Prosit.
Come in una novella pirandelliana ero partito con ben altre intenzioni e mi ritrovo, senza volerlo, con una nuova notizia non cercata. E' stato un perverso percorso a ritroso rispetto al cammino canonico degli scrivani di notizie. Parto a caccia di fonti e dati, dopo di che scrivo... Ora è il contrario: scrivo un pezzo per dire una cosa e mi ritrvovo con un altro fatto tra la mani. Un fatto che aveva una distanza siderale rispetto alle mie intenzioni pregresse e poi alle grette e contorte interpretazioni dei politicanti telefonanti che ipotizzavano un mio "bignè" - spot per lo stesso.
Alex Drastico, noto personaggio di Antonio Albanese avrebbe detto: " Ma chi? Ma quanno? Ma chi cazzo?". E ribadisco che la candidatura di Gagliardi sarebbe debole perchè, conoscendo le pulsioni e gli istinti del popolo della destra, so che non ha mai visto di buon occhio candidati provenienti dalla sinistra. Altro che spot. Scusate ma ve lo siete cercato.
Poi ho riflettuto e mi sono detto che la questione in fondo non m'interessava più di tanto e che ognuno era libero di candidare chi avesse voluto, l'importante è che dopo non fossero venuti a rompermi i "tenerini" con la storie degli spot. Ma roba da pazzi.
In verità mi sembra che queste elezioni provinciali battiane siano viste, da alcuni quartier generali partitici, come una mezza rottura di balle, come una noiosa incombenza, come una stazioncina di paese da superare al più presto, con manovratori comunque a Bari (capisci a me), in vista del piatto ricco, della stazione centrale, della ghittoneria elettorale rappresentata dalle prossime Regionali: "ora mandiamo avanti le seconde linee, poi per le Regionali, ci teniamo pronti per la gran vera corsa". Ma subito dopo mi son detto che ero il solito malpensante.
Passano poche ore e ricevo un'altra onorevole indiscrezione: Carcano possibile candidato tranese alle elezioni battiane per il PD. Allora mi dico che l'ipotesi precedente non era poi tanto peregrina, tanto malevola. La mia mente ha riaperto il processo precedente... Ma come? Carcano terzo? L'ingenger Carcano, sì, pluribastonato alle ultime elezioni comunali? Brava persona, per carità. Ma pluribastonato, cavolo. Allora è vero: mi pare che queste provinciali battiane siano viste come uno strapuntino, un antipastino con tramezzini preconfezionati (che schifo) e, ripeto, coi soliti manovratori esterni. Elezioni buone per merce di scambio, per prevedere scenari futuri, per fare altri accordi, per darsi, eventualmente altri baci in bocca: io non rompo te, tu non rompi me.
E' la solita solfa: la rappresentanza politca tranese nelle tornate elettorali esterne alla città presenta sempre quadri opachi, muffe agli angoli delle stanze. Lo stesso Laurora, partito con ottime prerogative e gran consenso, ha prodotto, nel suo mandato in Regione, una performance non memorabile, con qualche intervento pro ospedale e randagi, ma in fin dei conti, sinceramente, al di sotto delle aspettative, anche, diciamolo, per le baruffe chiozzotte col suo ex partito. Che gli hanno fatto perdere peso specifico.
Trani, ridente cittadina sull'Adriatico, nota per la folgorante Cattedrale romanica, ma anche per le grettezze e inconcludenza dei suoi rappresentanti politici. Prosit.