Chiaro e Tondo
Il Pinuccio di sinistra
Chiaro e Tondo 73
martedì 16 giugno 2009
Forse dalle e dalle alla fine ce l'hanno fatta anche loro: hanno trovato un Pinuccio di sinistra: uno che sa parlare alla gente con quella virtù che fin'ora è mancata a tutti quelli che hanno cercato di rappresentare e capeggiare il centro – sinistra a Trani: il carisma, la personalità che prevede non solo l'efficacia del messaggio, della comunicazione, fin'ora floscia, floscissima, nella sinistra, quasi a tratti snervante con certe nenie da funerale, ma anche quel saper fare l' "occhiolino" alla gente, quella capacità di vellicarla, "sfruculiarla", nei suoi istinti positivi più nascosti. Una gente che a quel punto è disposta a perdonarti tutto, anche qualche "cazzata assortita" e quindi a votarti lo stesso, proprio perché hai suscitato la sua simpatia e ti sei messo, col tono e coi contenuti e con le metafore giuste, sulle sua stessa frequenza d'onda. Le dici quello che vuol sentirsi dire e nel modo giusto, scandendo le parole e facendola sentire presente sul palco, presente nella tua testa.
Ecco come Pinuccio era riuscito a guadagnarsi un consenso storico, pur uscendo da un'esperienza di governo, il primo mandato, non certo di primo livello e sicuramente inferiore alla seconda, baciata da scelte assessorili di qualità. Nell'ultima campagna elettorale ho dunque avvertito due o tre segnali: che Pinuccio non credeva granchè, magari nel suo inconscio, alla tornata elettorale battiana, se no, non si spiegherebbe qualche battuta a vuoto come quella su "Franceschini Mary Poppins" o un piglio da comizio più moscio rispetto al passato; che il Pinuccio di sinistra è Massimo Pillera, che finalmente, al di là delle sue appartenenze politiche, un Italia dei Valori che con Ninni De Feudis si è distinta per signorilità in campagna elettorale, ha saputo parlare da capo di un'opposizione che domani potrebbe, vorrebbe governare o per lo meno proporsi come alternativa credibile alla gente, a cominciare proprio dallo spaesato elettorato di sinistra; che Mario Schiralli è stato una novità assoluta per la veste rossa che ha indossato, lui che ha sempre rappresentato, in senso fisico, una creatura democristiana e moderata.
So del suo indimenticato papà, di cui lui stesso mi ha spesso parlato, vicino, come la maggior parte dei tranesi d'altronde, all'area democristiana. Mi ricordo di qualche visita in biblioteca durante la quale il vecchio Mario mi diceva che Il Giornale di Berlusconi era un foglio con i contro coglioni; poi arrivò quel diavolo d'un Pinuccio a fargli cambiare idea, col suo governo malvisto dall'ormai ex direttore della Bovio, oltre a quel simpaticone del Sindaco Napoletano, comunista nel midollo e col quale Mario ha lavorato come dirigente al Comune di Bisceglie, che lo hanno allontanato dall'alveo moderato e reso sicuramente scettico nel frattempo, sulla virilità del Giornale di Berlusconi. Ma sì; d'altronde con quel direttore attuale, Mario Giordano, con quella voce un po' così, mi sembra ampiamente giustificabile. Allora, concludendo, aspettandomi un Pinuccio decisamente più motivato per le prossime regionali (capisci a me), mi sembra già di vedere la griglia dei candidati per le prossime comunali: PDL (Di Marzio); PD o schieramento riformista che dir si voglia o progressista (Pillera); UDC (Laurora), più le solite outsider a rimorchio.
Ecco come Pinuccio era riuscito a guadagnarsi un consenso storico, pur uscendo da un'esperienza di governo, il primo mandato, non certo di primo livello e sicuramente inferiore alla seconda, baciata da scelte assessorili di qualità. Nell'ultima campagna elettorale ho dunque avvertito due o tre segnali: che Pinuccio non credeva granchè, magari nel suo inconscio, alla tornata elettorale battiana, se no, non si spiegherebbe qualche battuta a vuoto come quella su "Franceschini Mary Poppins" o un piglio da comizio più moscio rispetto al passato; che il Pinuccio di sinistra è Massimo Pillera, che finalmente, al di là delle sue appartenenze politiche, un Italia dei Valori che con Ninni De Feudis si è distinta per signorilità in campagna elettorale, ha saputo parlare da capo di un'opposizione che domani potrebbe, vorrebbe governare o per lo meno proporsi come alternativa credibile alla gente, a cominciare proprio dallo spaesato elettorato di sinistra; che Mario Schiralli è stato una novità assoluta per la veste rossa che ha indossato, lui che ha sempre rappresentato, in senso fisico, una creatura democristiana e moderata.
So del suo indimenticato papà, di cui lui stesso mi ha spesso parlato, vicino, come la maggior parte dei tranesi d'altronde, all'area democristiana. Mi ricordo di qualche visita in biblioteca durante la quale il vecchio Mario mi diceva che Il Giornale di Berlusconi era un foglio con i contro coglioni; poi arrivò quel diavolo d'un Pinuccio a fargli cambiare idea, col suo governo malvisto dall'ormai ex direttore della Bovio, oltre a quel simpaticone del Sindaco Napoletano, comunista nel midollo e col quale Mario ha lavorato come dirigente al Comune di Bisceglie, che lo hanno allontanato dall'alveo moderato e reso sicuramente scettico nel frattempo, sulla virilità del Giornale di Berlusconi. Ma sì; d'altronde con quel direttore attuale, Mario Giordano, con quella voce un po' così, mi sembra ampiamente giustificabile. Allora, concludendo, aspettandomi un Pinuccio decisamente più motivato per le prossime regionali (capisci a me), mi sembra già di vedere la griglia dei candidati per le prossime comunali: PDL (Di Marzio); PD o schieramento riformista che dir si voglia o progressista (Pillera); UDC (Laurora), più le solite outsider a rimorchio.