Chiaro e Tondo
L'alberghiero ce lo darà Checco Zalone
Chiaro e tondo 192
giovedì 13 gennaio 2011
Mesi fa, sforzandosi di ostentare un inutile fair play, in un'intervista, il sindaco di Trani aveva espressamente dichiarato che non era il caso di pensare che ogni intoppo fra Trani e la Regione, fosse frutto della contrapposizione politica tra il colore del governo vendoliano e quello dell'amministrazione da lui retta. Lessi quella dichiarazione con un po' di stupore, pensando che fosse una diplomatica frase di circostanza; il vecchio Pinuccio non poteva certo intraprendere la strada di uno stucchevole buonismo alla Veltroni.
E infatti, dopo pochi mesi, la questione dell'alberghiero ha offerto la possibilità di dire ciò che tutti pensavano ma che nessuno aveva il coraggio di dire: siamo sulle palle non solo a Vendola, che tutto sommato potrebbe pure amarci per l'eccellente profilo estetico della nostra città, ma è chiaro che siamo incastrati tra gli zebedei del potentissimo staff di Nichi; staff che in tv non si vede e non si diletta con le conturbanti galoppate dialettiche del suo capo, ma, dietro le quinte, fa "politicaccia" alla vecchia maniera, a suon di spartizione del potere, militanti mordaci sguinzagliati sul territorio come pitbull e "castrazioni" ideologiche e territoriali per tutto quello che è di colorazione opposta alla propria; uno staff che fa il "gioco sporco", sia detto in senso politico, mentre Nichi in tv, mostra la faccia buona e ammaliante di quel suo potere.
Se a questo aggiungiamo che, al di là dei deboli tentativi di fair play (ormai sepolti) del nostro sindaco, non abbiamo una classe politica in grado di dialogare per davvero, sulla falsa riga di un Angelo Pastore doc, tanto per fare un esempio, con i vertici regionali, pur di colore opposto, con un minimo di labor limae e captatio benevolentiae di chi dovrebbe e potrebbe concederci qualcosa … E se aggiungiamo, che, entrando nello specifico, se volevamo l'alberghiero, con sedi già esistenti nelle vicine Molfetta e Margherita, vediamo che accanto a Vendola c'è un potentissimo politico molfettese che risponde al nome del signor Minervini e che, sempre nell'area del governo vendoliano, gravita la truppa di consiglieri regionali barlettani, che ha in Margherita un certo serbatoio elettorale … Mi sembra insomma che il quadro sia abbastanza chiaro.
Al di là del grido di dolore del sindaco, che lo fa anche come atto dovuto, mi fanno una certa tristezza quei tuffi a pesce di politici locali, che si sono buttati nella questione pur di fare polemica fine a se stessa, con vecchia strumentalizzazione annessa, sparando qualche scarabocchio sulla tematica "alberghiero", cui in verità frega loro pochissimo e di cui ci capiscono ancora meno, sparando le prime cavolate che passavano loro per la testa. Con immancabile occasione per sparare il banale: piove, governo ladro, e l'alberghiero va a ramengo a causa del medesimo governo. Inutili fiati caldi di cenone alla bocca, pur di dire qualcosa, magari anche che l'alberghiero va via per colpa di Patrizia D'Addario e del suo residence; pure boutade, per usare eufemismi; gelide manine alzate pur di dimostrasi in vita, su di una delle poche occasioni offerte dal panorama politico natalizio, sempre parco di possibilità, in fatto di visibilità e chiacchiere. Benvenuti nell'anno 2011, che peggio non poteva cominciare.
PS: proviamo a mandare qualche politico tranese ad interloquire con Checco Zalone mentre fa l'imitazione di Vendola: magari quello finto lo convinciamo a darci l'alberghiero. Avremo due vantaggi: 1) Checco è di destra e siamo a cavallo; 2) Ci risparmieremo un bel po' di dietrologia dalla sagrestia dei caratteristi politicanti tranesi, di sinistra – destra – centro. Cin cin.
E infatti, dopo pochi mesi, la questione dell'alberghiero ha offerto la possibilità di dire ciò che tutti pensavano ma che nessuno aveva il coraggio di dire: siamo sulle palle non solo a Vendola, che tutto sommato potrebbe pure amarci per l'eccellente profilo estetico della nostra città, ma è chiaro che siamo incastrati tra gli zebedei del potentissimo staff di Nichi; staff che in tv non si vede e non si diletta con le conturbanti galoppate dialettiche del suo capo, ma, dietro le quinte, fa "politicaccia" alla vecchia maniera, a suon di spartizione del potere, militanti mordaci sguinzagliati sul territorio come pitbull e "castrazioni" ideologiche e territoriali per tutto quello che è di colorazione opposta alla propria; uno staff che fa il "gioco sporco", sia detto in senso politico, mentre Nichi in tv, mostra la faccia buona e ammaliante di quel suo potere.
Se a questo aggiungiamo che, al di là dei deboli tentativi di fair play (ormai sepolti) del nostro sindaco, non abbiamo una classe politica in grado di dialogare per davvero, sulla falsa riga di un Angelo Pastore doc, tanto per fare un esempio, con i vertici regionali, pur di colore opposto, con un minimo di labor limae e captatio benevolentiae di chi dovrebbe e potrebbe concederci qualcosa … E se aggiungiamo, che, entrando nello specifico, se volevamo l'alberghiero, con sedi già esistenti nelle vicine Molfetta e Margherita, vediamo che accanto a Vendola c'è un potentissimo politico molfettese che risponde al nome del signor Minervini e che, sempre nell'area del governo vendoliano, gravita la truppa di consiglieri regionali barlettani, che ha in Margherita un certo serbatoio elettorale … Mi sembra insomma che il quadro sia abbastanza chiaro.
Al di là del grido di dolore del sindaco, che lo fa anche come atto dovuto, mi fanno una certa tristezza quei tuffi a pesce di politici locali, che si sono buttati nella questione pur di fare polemica fine a se stessa, con vecchia strumentalizzazione annessa, sparando qualche scarabocchio sulla tematica "alberghiero", cui in verità frega loro pochissimo e di cui ci capiscono ancora meno, sparando le prime cavolate che passavano loro per la testa. Con immancabile occasione per sparare il banale: piove, governo ladro, e l'alberghiero va a ramengo a causa del medesimo governo. Inutili fiati caldi di cenone alla bocca, pur di dire qualcosa, magari anche che l'alberghiero va via per colpa di Patrizia D'Addario e del suo residence; pure boutade, per usare eufemismi; gelide manine alzate pur di dimostrasi in vita, su di una delle poche occasioni offerte dal panorama politico natalizio, sempre parco di possibilità, in fatto di visibilità e chiacchiere. Benvenuti nell'anno 2011, che peggio non poteva cominciare.
PS: proviamo a mandare qualche politico tranese ad interloquire con Checco Zalone mentre fa l'imitazione di Vendola: magari quello finto lo convinciamo a darci l'alberghiero. Avremo due vantaggi: 1) Checco è di destra e siamo a cavallo; 2) Ci risparmieremo un bel po' di dietrologia dalla sagrestia dei caratteristi politicanti tranesi, di sinistra – destra – centro. Cin cin.