Chiaro e Tondo
L’Amore ai tempi della Chiarello
Chiaro e Tondo 133
venerdì 29 gennaio 2010
Non me lo aspettavo. Non la conosco personalmente, ma unicamente tramite i suoi interventi o le sue astute mosse politiche. Tant'è vero che tempo fa l'avevo definita il semaforo della politica tranese: troppa grazia, disse qualcuno; ma quando lei è ben predisposta verso un'amministrazione scatta il semaforo verde, quando non lo è, scatta il rosso. Anche Pinuccio lo ha capito e, dinanzi alla Ragion di Stato, ha finito per reimbarcarla tra i suoi amici di assessorato e di face book.
Ma questa mossa del "Fallo con amore" è un'operazione di marketing sapientissima, spiazzante, se letta con gli occhi della nostra proverbiale malizia tranese: in un colpo solo ha sbriciolato le trovate della tavola rotonda, dei giochi di parole da manifesto politico (roba da scuola materna, in confronto) e ha toccato le vette della spregiudicatezza, ai confini dell'osè e della commedia sexy. Anzi, a dire il vero, mi è tornato in mente quel manipolo di personaggi, qui protetti dall'anonimato, rampolli di famiglie alto – borghesi tranesi, che si dilettano nella raccolta di titoli tipo "Biancaneve e i sette falli"… Roba d'accademia insomma, con figure cult tipo Roberto Malone, Rocco Siffredi e chi più ne ha più ne metta. Una mini rivoluzione sessuale locale, che zittisce in un colpo solo le occhiute multe dei vigili, impegnati in una, credo, operazione di grande "disagio": ma la fatidica frase, "lei è in contravvenzione per divieto di sosta" è stata pronunciata davanti a persone (almeno) in mutande?
Fallo con amore, e' praticamente lo sdoganamento esplicito e totale della coppietta che di solito si apparta segretamente da genitori e dal resto della comunità; è il manuale d'amore, con pericolosissimo tiolo di testa che include la seconda persona dell'imperativo del verbo fare (fallo tu), con inevitabile deviazione di pensiero al fallo non certo inteso come infrazione di gioco. La Chiarello sveste la toga d'avvocato e di politica spesso un po' acida nei suoi interventi e si propone come nuova sacerdotessa del sesso pulito, sicuro, sbarazzino e giovane , da auto, appunto. Alla faccia dei bacchettoni. Peccato che la dura realtà della routine ci riporti al triste ma vero commento: ma non ci sono problemi più gravi a Trani? Ecco: fine della poesia e del film con Rocco e Barbarella. Si torna alla burocrazia e alle piaghe del nostro tempo. Per un giorno la Chiarello ci ha fatto sognare.
Ma questa mossa del "Fallo con amore" è un'operazione di marketing sapientissima, spiazzante, se letta con gli occhi della nostra proverbiale malizia tranese: in un colpo solo ha sbriciolato le trovate della tavola rotonda, dei giochi di parole da manifesto politico (roba da scuola materna, in confronto) e ha toccato le vette della spregiudicatezza, ai confini dell'osè e della commedia sexy. Anzi, a dire il vero, mi è tornato in mente quel manipolo di personaggi, qui protetti dall'anonimato, rampolli di famiglie alto – borghesi tranesi, che si dilettano nella raccolta di titoli tipo "Biancaneve e i sette falli"… Roba d'accademia insomma, con figure cult tipo Roberto Malone, Rocco Siffredi e chi più ne ha più ne metta. Una mini rivoluzione sessuale locale, che zittisce in un colpo solo le occhiute multe dei vigili, impegnati in una, credo, operazione di grande "disagio": ma la fatidica frase, "lei è in contravvenzione per divieto di sosta" è stata pronunciata davanti a persone (almeno) in mutande?
Fallo con amore, e' praticamente lo sdoganamento esplicito e totale della coppietta che di solito si apparta segretamente da genitori e dal resto della comunità; è il manuale d'amore, con pericolosissimo tiolo di testa che include la seconda persona dell'imperativo del verbo fare (fallo tu), con inevitabile deviazione di pensiero al fallo non certo inteso come infrazione di gioco. La Chiarello sveste la toga d'avvocato e di politica spesso un po' acida nei suoi interventi e si propone come nuova sacerdotessa del sesso pulito, sicuro, sbarazzino e giovane , da auto, appunto. Alla faccia dei bacchettoni. Peccato che la dura realtà della routine ci riporti al triste ma vero commento: ma non ci sono problemi più gravi a Trani? Ecco: fine della poesia e del film con Rocco e Barbarella. Si torna alla burocrazia e alle piaghe del nostro tempo. Per un giorno la Chiarello ci ha fatto sognare.