Chiaro e Tondo
L'asilo di Pinuccio
Chiaro e Tondo 112
venerdì 6 novembre 2009
Quando furono eletti i nuovi assessori, qualcuno ancor più mulacchione del sottoscritto arrivò a definire che la nidiata di giovani scelti dal sindaco potesse essere definita "L'asilo di Pinuccio". Vi garantisco che la battuta non è mia, come nel caso precedente in cui fui accusato di tirare il sasso e nascondere la mano (frase del contendere: E Tu fino a mo' che hai fatto?", vedi vecchie puntate).Se sento in giro certe frasi ve le riferisco, se vengono in mente al sottoscritto sono ancora più contento e ve le riferisco lo stesso. Senza nascondere nè mani, nè penne, nè membra varie.
Dunque "L'asilo di Pinuccio" mi sembrò dicitura divertente, ma sicuramente ingenerosa e pregiudiziale all'indomani delle nomine. Nominare i giovani (ne so qualcosa, visto che da pochi giorni ho l'onore e l'onere di essere stato nominato secondo vicepreside, alias collaboratore del dirigente, presso la scuola Baldassarre, nella quale lavoro,) è sempre una scommessa, comporta un eventuale imbestialimento (il più delle volte malcelato) di alcuni "vecchi", in fatto di servizio, che si ritenevano maggiormente degni di quella certa investitura; è un rischio perchè al primo errore eventuale c'è pronta all'occorrenza da qualche parte una mannaia e altre varie amenità.
Mi rallegrai dunque dell'istituzione dell'Asilo, poichè portatore di gioventù, entusiasmo e voglia di fare. Scattò anche l'immancabile dietrologia, da parte di un'opinione pubblica abiutata a "leggere tra le righe", della nomina di giovani che nascondesse il desiderio del sindaco di non avere tra i piedi signor no rompiscatole, che frenassero gli slanci dell'azione di governo. Tra le righe una vulgata del genere venne anche da queste parti, da parte di questa rubrica, tanto per non nascondere mani, per essere onesti.
Ma per noi non era questo che contava. Ciò che conta è ora l'effettiva operatività dei suddetti assessori: insomma non semplici burocrati (per quello ci sono i famosi dirigenti) che prendono atto di avvenimenti, accordano permessi, redigono atti o bozze di delibere, o rilasciano qualche intervista trionfante (all'indomani delle nomine vi fu una moltiplicazione esponenziale di interviste e comunicati, poi l'ondata è andata scemando). L'assessore credo debba essere mente pensante, oltre che fine dicitore; inventore d'iniziative e non scribacchino; deus ex machina d'una azione di governo che deve sfociare nel buon vivere dei cittadini; non solo uomo esultante per dati su presenze turistiche o annunciatore di date relative ad ultimazione lavori. Per quello basta un cartellone con scrtitte luminose in piazza (bello comunque). Siamo in attesa del passaggio dall'asilo alle scuole grosse... Come diceva mi' nonno.
Dunque "L'asilo di Pinuccio" mi sembrò dicitura divertente, ma sicuramente ingenerosa e pregiudiziale all'indomani delle nomine. Nominare i giovani (ne so qualcosa, visto che da pochi giorni ho l'onore e l'onere di essere stato nominato secondo vicepreside, alias collaboratore del dirigente, presso la scuola Baldassarre, nella quale lavoro,) è sempre una scommessa, comporta un eventuale imbestialimento (il più delle volte malcelato) di alcuni "vecchi", in fatto di servizio, che si ritenevano maggiormente degni di quella certa investitura; è un rischio perchè al primo errore eventuale c'è pronta all'occorrenza da qualche parte una mannaia e altre varie amenità.
Mi rallegrai dunque dell'istituzione dell'Asilo, poichè portatore di gioventù, entusiasmo e voglia di fare. Scattò anche l'immancabile dietrologia, da parte di un'opinione pubblica abiutata a "leggere tra le righe", della nomina di giovani che nascondesse il desiderio del sindaco di non avere tra i piedi signor no rompiscatole, che frenassero gli slanci dell'azione di governo. Tra le righe una vulgata del genere venne anche da queste parti, da parte di questa rubrica, tanto per non nascondere mani, per essere onesti.
Ma per noi non era questo che contava. Ciò che conta è ora l'effettiva operatività dei suddetti assessori: insomma non semplici burocrati (per quello ci sono i famosi dirigenti) che prendono atto di avvenimenti, accordano permessi, redigono atti o bozze di delibere, o rilasciano qualche intervista trionfante (all'indomani delle nomine vi fu una moltiplicazione esponenziale di interviste e comunicati, poi l'ondata è andata scemando). L'assessore credo debba essere mente pensante, oltre che fine dicitore; inventore d'iniziative e non scribacchino; deus ex machina d'una azione di governo che deve sfociare nel buon vivere dei cittadini; non solo uomo esultante per dati su presenze turistiche o annunciatore di date relative ad ultimazione lavori. Per quello basta un cartellone con scrtitte luminose in piazza (bello comunque). Siamo in attesa del passaggio dall'asilo alle scuole grosse... Come diceva mi' nonno.