Chiaro e Tondo
La Gazzetta dello Spot
Chiaro e Tondo 157
venerdì 23 aprile 2010
E va bene che la mission per far includere il centro storico di Trani nel patrimonio Unesco è una causa nobile; va bene che bisogna far vedere di avere le carte in regola per assurgere a cotanto onore, ma mi ha fatto un certo effetto ammirare la trattazione dell'argomento sulla Gazzetta, con lenzuolata a doppia pagina e servizio fotografico annesso, per giunta con inesattezza, degno dei migliori opuscoli – spot, di quelli che girano in campagna elettorale.
Il sistema "prima- dopo", con foto datata di un certo luogo, dismesso o più squallido e a fianco foto attuale con immagine del presente stato, è tipico dell'impostazione dei manifesti elettorali che hanno caratterizzato e caratterizzeranno le campagne elettorali dell'attuale compagine di governo. Per altro si spaccia uno spicchio di Piazza Duomo, per Piazza Teatro rifatta e Piazza Plebiscito, viene ritratta nel prima con asfalto in primo piano, e nel dopo con l'aiuola in bella vista (quella c'era anche prima): la vera differenza è nell'assenza delle auto, che però in parte continuano ad entrare per esigenze legate alla presenza del carcere (quello in effetti dovrebbe andar via, come le auto, in luogo più consono).
Non so: il fine (Unesco) potrebbe pure giustificare il mezzo; sappiamo inoltre quanto questo governo locale ami il rapporto coi media, un rapporto quasi orgasmatico, ma in verità, la doppia pagina con foto a corredo e titoloni, forse più adatti a traguardo raggiunto, mi suona come quelle belle tirate da cinegiornale da Istituto Luce . Non è un fatto di sostanza, ripeto, ma di stile, d'impostazione formale. Leggermente sproporzionata con scappellamento a destra. Intanto, dopo i nostri "strattoni" al paziente moribondo (PD locale), sembra che (guarda caso proprio con iniziativa griffata Avantario e co., da noi recentemente rievocato) qualcosa finalmente si muova. (Vedi nota dei giorni scorsi). Lasciatemi l'autosuggestione e la vana vanità, ma so' soddisfazioni. Senza bisogno di scappellamenti a sinistra. Anzi.
Il sistema "prima- dopo", con foto datata di un certo luogo, dismesso o più squallido e a fianco foto attuale con immagine del presente stato, è tipico dell'impostazione dei manifesti elettorali che hanno caratterizzato e caratterizzeranno le campagne elettorali dell'attuale compagine di governo. Per altro si spaccia uno spicchio di Piazza Duomo, per Piazza Teatro rifatta e Piazza Plebiscito, viene ritratta nel prima con asfalto in primo piano, e nel dopo con l'aiuola in bella vista (quella c'era anche prima): la vera differenza è nell'assenza delle auto, che però in parte continuano ad entrare per esigenze legate alla presenza del carcere (quello in effetti dovrebbe andar via, come le auto, in luogo più consono).
Non so: il fine (Unesco) potrebbe pure giustificare il mezzo; sappiamo inoltre quanto questo governo locale ami il rapporto coi media, un rapporto quasi orgasmatico, ma in verità, la doppia pagina con foto a corredo e titoloni, forse più adatti a traguardo raggiunto, mi suona come quelle belle tirate da cinegiornale da Istituto Luce . Non è un fatto di sostanza, ripeto, ma di stile, d'impostazione formale. Leggermente sproporzionata con scappellamento a destra. Intanto, dopo i nostri "strattoni" al paziente moribondo (PD locale), sembra che (guarda caso proprio con iniziativa griffata Avantario e co., da noi recentemente rievocato) qualcosa finalmente si muova. (Vedi nota dei giorni scorsi). Lasciatemi l'autosuggestione e la vana vanità, ma so' soddisfazioni. Senza bisogno di scappellamenti a sinistra. Anzi.