Chiaro e Tondo
La medaglietta dell'assessore
Chiaro e Tondo 5
venerdì 17 ottobre 2008
Che Trani venga inserita in un elenco di "città d'arte", col sigillo della Regione Puglia, ci riempie di soddisfazione per eventuali ritorni di carattere economico - commerciale. E fin qui siamo daccordo con l'assessore D'Ambrosio, volto noto per gli appassionati di Facebook, "pelata" illustre dell'attuale Amministrazione e uno dei pochi a rilasciare interviste con voce stentorea, da dj radiofonico notturno. Peccato che, ad un tale timbro di qualità, corrisponda un contenuto che non ci lascia del tutto convinti. Trani è città d'arte da sempre, dalla notte dei tempi.
Esultare per Trani città d'arte, come ha fatto lo stesso D'Ambrosio, in una nota dal sapore trionfalistico, è come se il fidanzato di Miss Italia si esaltasse perchè qualcuno gli ha detto sottovoce che la sua ragazza non è una racchia e che può vederla in serata per una splendida cena e connesso dopocena...Trani aveva ed ha i requisiti formali della città d'arte e per saperlo non c'è bisogno di certificazioni di chichessia.
Ciò che lascia di sasso è che si riconduca la "medaglietta" ottenuta, all'operato di una specifica amministrazione, quella in cui lavora lui, naturalmente. Trani ha quel patrimonio che chiede solo di essere valorizzato, rispettato, gestito. Non vedo grandi interventi su questo piano, a parte la lodevolissima, e che celebro in modo solitario, rispetto agli altri media, ricostituzione dell'ingresso monumentale della Villa Comunale, finalmente sottratto a quella squallida retina da villino anonimo di periferia.Per il resto, un po' per scalogna, un po' per incuria e superficilaità, un po' per opera di scalmanati, durante la vita di questo governo abbiamo collezionato ripetuti attacchi alla Cattedrale o la concessione a go go di licenze per locali che hanno invaso ampie fette di centro storico con tavolini, tendoni e cafoni (fra la clinetela), poi pronti a lasciare prove del proprio passaggio, da buoni barbari, senza ombra di vigilanza.
Non puoi chiudere finalmente il traffico presso la Cattedrale (ottimo provvedimento) e poi non munirla di una sorveglianza degna di cotal gioiello (salvo "armarsi" dopo gli assalti ai leoni in pietra in motocicletta e dopo l'abbondante innaffiata di urina, presso abside e lato mare, che tuttora continua).
Un'amministrazione che, infine, come successo l'anno scorso, "rivolta" una piazza a parcheggio, beh, signori miei, non può unirsi al corteo di coloro che contribuiscono a renderla sontuosa città d'arte, quale è stata, è, e sarà, indipendentemente da chi governa con alterne fortune e compie scelte figlie a tratti d'illuminazioni vere ed in altri casi di inquietanti black out. Ve l'ho detto chiaro e tondo.
Esultare per Trani città d'arte, come ha fatto lo stesso D'Ambrosio, in una nota dal sapore trionfalistico, è come se il fidanzato di Miss Italia si esaltasse perchè qualcuno gli ha detto sottovoce che la sua ragazza non è una racchia e che può vederla in serata per una splendida cena e connesso dopocena...Trani aveva ed ha i requisiti formali della città d'arte e per saperlo non c'è bisogno di certificazioni di chichessia.
Ciò che lascia di sasso è che si riconduca la "medaglietta" ottenuta, all'operato di una specifica amministrazione, quella in cui lavora lui, naturalmente. Trani ha quel patrimonio che chiede solo di essere valorizzato, rispettato, gestito. Non vedo grandi interventi su questo piano, a parte la lodevolissima, e che celebro in modo solitario, rispetto agli altri media, ricostituzione dell'ingresso monumentale della Villa Comunale, finalmente sottratto a quella squallida retina da villino anonimo di periferia.Per il resto, un po' per scalogna, un po' per incuria e superficilaità, un po' per opera di scalmanati, durante la vita di questo governo abbiamo collezionato ripetuti attacchi alla Cattedrale o la concessione a go go di licenze per locali che hanno invaso ampie fette di centro storico con tavolini, tendoni e cafoni (fra la clinetela), poi pronti a lasciare prove del proprio passaggio, da buoni barbari, senza ombra di vigilanza.
Non puoi chiudere finalmente il traffico presso la Cattedrale (ottimo provvedimento) e poi non munirla di una sorveglianza degna di cotal gioiello (salvo "armarsi" dopo gli assalti ai leoni in pietra in motocicletta e dopo l'abbondante innaffiata di urina, presso abside e lato mare, che tuttora continua).
Un'amministrazione che, infine, come successo l'anno scorso, "rivolta" una piazza a parcheggio, beh, signori miei, non può unirsi al corteo di coloro che contribuiscono a renderla sontuosa città d'arte, quale è stata, è, e sarà, indipendentemente da chi governa con alterne fortune e compie scelte figlie a tratti d'illuminazioni vere ed in altri casi di inquietanti black out. Ve l'ho detto chiaro e tondo.