Chiaro e Tondo
La Provincia dei dritti
Chiaro e Tondo 46
venerdì 13 marzo 2009
L'onorevole Fucci, canuto politico andriese, ha affermato che sarà bene cominciare a rivalorizzare l'ospedale Bonomo (della sua città), che ultimamente, sembra- a suo dire-, stia perdendo colpi in fatto di funzionalità e che anzi si dovrebbe iniziare a pensare alla costruzione di un nuovo presidio sanitario sempre nella sua città. Ammazza: e noi tranesi cosa dovremmo dire? La vita della nuova Provincia, letta attraverso la filigrana del settore sanitario pubblico, non nasce sotto gli auspici della dolce convivenza. Appare semmai, una specie di corsa a chi è più dritto, a chi fa più in fretta ad accaparrarsi qualcosa di "prezioso", prima come tesoretto elettorale, poi come "trofeo" da mostrare alla faccia dei fessi. Forse Tarantini l'ha capito e qualche giorno fa ha cominciato ad alzare la voce. Era ora.
Lo stesso Fucci, anzi, afferma, in fin dei conti, che sarà giusto concentrare il potenziamento dei presidi sanitari, ognuno con propri specifici raggi d'azione, della stessa Andria e di Barletta, omettendo completamente Trani, che, se non sbaglio, di questa provincia dovrebbe essere la terza "testa". Allora perché non menzionare anche l'ambito sanitario relativo alla nostra città? Perché non guardarsi intorno e rispettare la realtà cittadina che, a fronte di varie magagne politiche ha dovuto pagare, negli anni, il prezzo più salato in fatto di "penalizzazioni ospedaliere" (che manco la Juve di Moggi), cioè Trani. Credo che se non la finiamo con la storia dei tranesi signori e distaccati, disincantati e volti ad attività nobilitanti come il turismo pro Cattedrale, le strategie del cavolo, il tira e molla delle pedane e di altri orpelli sul Porto o la letteratura delle nostre tradizioni (pur rispettabilissima), finiremo col diventare una specie di Cenerentola declassata non solo sul piano socio – politico, ma anche sanitario (appunto) e poi commerciale, industriale, artigianale, immobiliare e tutto quello che può costituire la vita civile, proveniente dall'alveo economico, di una città.
Ultimi, in quella corsa, con effetti deleteri, perché pensiamo di essere superiori a certe dispute, distaccati dalle vili bazzecole in cui si dibattono gli altri. E' una specie di corsa al contrario, disperatamente solitaria, in contro- senso, mentre gli altri sfrecciano nella direzione opposta, quella dell'occupazione dei posti, delle caselle istituzionali, di quel presupposto potere, che potrebbe derivare, ammesso che poi sia tale, dal controllo della realtà di questa provincia. Noi veleggiamo leggiadri verso le comparsate soft in tv, bagnati dalla saliva dei giornalisti servi, le conferenze a San Luigi, le ipotesi balzane per un futuro incerto e ricco di punti interrogativi.
Penso che il Sindaco Tarantini abbia una grande occasione ora e mai più: sfruttare il treno della nuova provincia per reinserire Trani in un circolo virtuoso che provochi un innalzamento del tenore di vita dei tranesi (nel senso di fruibilità dei servizi) ma soprattutto in una dimensione che favorisca la ripresa dell'occupazione ( e non con la solita solfa del turismo, che senza strutture potrà dare lavoro alle solite cinque o sei guide per pensionati tedeschi in visita alla Cattedrale). Penso che se gli riesce una vera operazione del genere, può avere l'occasione, in un colpo solo, di mettere in un cono d'ombra le ultime sbandate legate a svariati problemi di cui discettiamo da un tre anni a questa parte (debiti, amet, buche e buchette). Forse Pinuccio l'ha capito (vedi sortita contro penalizzazioni ospedale) e un'azione con meno bon ton, ma con più mordente su determinate questioni, in primis quella sanitaria, non può che far bene a tutti (noi tranesi).
Lo stesso Fucci, anzi, afferma, in fin dei conti, che sarà giusto concentrare il potenziamento dei presidi sanitari, ognuno con propri specifici raggi d'azione, della stessa Andria e di Barletta, omettendo completamente Trani, che, se non sbaglio, di questa provincia dovrebbe essere la terza "testa". Allora perché non menzionare anche l'ambito sanitario relativo alla nostra città? Perché non guardarsi intorno e rispettare la realtà cittadina che, a fronte di varie magagne politiche ha dovuto pagare, negli anni, il prezzo più salato in fatto di "penalizzazioni ospedaliere" (che manco la Juve di Moggi), cioè Trani. Credo che se non la finiamo con la storia dei tranesi signori e distaccati, disincantati e volti ad attività nobilitanti come il turismo pro Cattedrale, le strategie del cavolo, il tira e molla delle pedane e di altri orpelli sul Porto o la letteratura delle nostre tradizioni (pur rispettabilissima), finiremo col diventare una specie di Cenerentola declassata non solo sul piano socio – politico, ma anche sanitario (appunto) e poi commerciale, industriale, artigianale, immobiliare e tutto quello che può costituire la vita civile, proveniente dall'alveo economico, di una città.
Ultimi, in quella corsa, con effetti deleteri, perché pensiamo di essere superiori a certe dispute, distaccati dalle vili bazzecole in cui si dibattono gli altri. E' una specie di corsa al contrario, disperatamente solitaria, in contro- senso, mentre gli altri sfrecciano nella direzione opposta, quella dell'occupazione dei posti, delle caselle istituzionali, di quel presupposto potere, che potrebbe derivare, ammesso che poi sia tale, dal controllo della realtà di questa provincia. Noi veleggiamo leggiadri verso le comparsate soft in tv, bagnati dalla saliva dei giornalisti servi, le conferenze a San Luigi, le ipotesi balzane per un futuro incerto e ricco di punti interrogativi.
Penso che il Sindaco Tarantini abbia una grande occasione ora e mai più: sfruttare il treno della nuova provincia per reinserire Trani in un circolo virtuoso che provochi un innalzamento del tenore di vita dei tranesi (nel senso di fruibilità dei servizi) ma soprattutto in una dimensione che favorisca la ripresa dell'occupazione ( e non con la solita solfa del turismo, che senza strutture potrà dare lavoro alle solite cinque o sei guide per pensionati tedeschi in visita alla Cattedrale). Penso che se gli riesce una vera operazione del genere, può avere l'occasione, in un colpo solo, di mettere in un cono d'ombra le ultime sbandate legate a svariati problemi di cui discettiamo da un tre anni a questa parte (debiti, amet, buche e buchette). Forse Pinuccio l'ha capito (vedi sortita contro penalizzazioni ospedale) e un'azione con meno bon ton, ma con più mordente su determinate questioni, in primis quella sanitaria, non può che far bene a tutti (noi tranesi).