Chiaro e Tondo
La rivincita di Gigi
Chiaro e Tondo 84
venerdì 24 luglio 2009
Aveva incassato con grande fair play l'improvviso cambio di criterio per l'elezione del Presidente del Consiglio comunale di Trani, che fino al giorno prima della discussione che lo avrebbe dovuto coinvolgere, e da circa quindici anni, aveva previsto "l'incoronazione" del più suffragato. Ma in una situazione "fantozziana", che di certo non gli si addiceva, dato l'occhio vispo e la favella molto elevata e la capacità disinvolta di muoversi in questo mondo difficile della politica, si era ritrovato con un pugno di mosche in mano, dopo aver tanto (e ben) lavorato in campagna elettorale ed essendo riuscito effettivamente a figurare come il più suffragato. Quella volta no. Non era il suo turno.
Alla presidenza in questione ci andò uno di quei politici che amo immaginarmi e descrivere come un'eminenza grigia della politica tranese: uno che parla poco e spesso si muove "da sindaco", da autorità de facto: Peppino Di Marzio, il quale, mancato l'approdo alla poltrona di sindaco grazie al ticket Tarantini - Laurora, si rifece proprio con la nomina a Presidente del Consiglio. Acqua passata, storie già vecchie, già smentibili, ma che sono state "PROPEDEUTICHE" (e qui assumo il lessico caro al nostro Gigi) alla storia contemporanea.
Nel frattempo il viceré berlusconiano Fitto, non un simpaticone, ma di fatto, già uno stratega affermato, chiama Gigi Riserbato, il protagonista della "puntata politica" di oggi, alla sua corte, alias "Puglia prima di tutto" (ed il Potere subito dopo) e credo che gli prospetti proprio quello che poi è successo. Gigi (attenti al vezzo, come Pinuccio e altri "baciati" dal suffragio oceanico, di servirsi del diminutivo) ripete la performance elettorale delle comunali e stavolta centra il bersaglio proprio quello che gli era stato negato: la presdenza del consiglio della BAT. Bel colpo.
Una bella rivincita per uno dei pochi politici (giovani) che sembra (bontà sua) avere un minimo di coscienza nel preparasi a puntino quando deve affrontare una qualsiasi questione. Lo conosco da quando era uno studentello liceale (il glorioso De Sanctis frequentato da noialtri predestinati a lavorare con la parola) e già in quell'assise faceva bella mostra di un lessico forbitissimo, anche quando doveva servirsene per prendere per il culetto qualche sprovveduta matricola o qualche prof particolarmente arrendevole. Oggi Gigi non è più una promessa come ce ne sono e ce ne sono state tante qui a Trani. E' una realtà. Un politico che garantisce rappresentanza sul quale ci sentiamo, una volta tanto, di scommettere. Mi gioco un caffè. Anzi un Cappuccino… (Pare che le simpatie nell'alveo delle sfere ecclesiastiche più o meno alte non manchino per il Nostro). Non s'è fatto mancare niente.
Alla presidenza in questione ci andò uno di quei politici che amo immaginarmi e descrivere come un'eminenza grigia della politica tranese: uno che parla poco e spesso si muove "da sindaco", da autorità de facto: Peppino Di Marzio, il quale, mancato l'approdo alla poltrona di sindaco grazie al ticket Tarantini - Laurora, si rifece proprio con la nomina a Presidente del Consiglio. Acqua passata, storie già vecchie, già smentibili, ma che sono state "PROPEDEUTICHE" (e qui assumo il lessico caro al nostro Gigi) alla storia contemporanea.
Nel frattempo il viceré berlusconiano Fitto, non un simpaticone, ma di fatto, già uno stratega affermato, chiama Gigi Riserbato, il protagonista della "puntata politica" di oggi, alla sua corte, alias "Puglia prima di tutto" (ed il Potere subito dopo) e credo che gli prospetti proprio quello che poi è successo. Gigi (attenti al vezzo, come Pinuccio e altri "baciati" dal suffragio oceanico, di servirsi del diminutivo) ripete la performance elettorale delle comunali e stavolta centra il bersaglio proprio quello che gli era stato negato: la presdenza del consiglio della BAT. Bel colpo.
Una bella rivincita per uno dei pochi politici (giovani) che sembra (bontà sua) avere un minimo di coscienza nel preparasi a puntino quando deve affrontare una qualsiasi questione. Lo conosco da quando era uno studentello liceale (il glorioso De Sanctis frequentato da noialtri predestinati a lavorare con la parola) e già in quell'assise faceva bella mostra di un lessico forbitissimo, anche quando doveva servirsene per prendere per il culetto qualche sprovveduta matricola o qualche prof particolarmente arrendevole. Oggi Gigi non è più una promessa come ce ne sono e ce ne sono state tante qui a Trani. E' una realtà. Un politico che garantisce rappresentanza sul quale ci sentiamo, una volta tanto, di scommettere. Mi gioco un caffè. Anzi un Cappuccino… (Pare che le simpatie nell'alveo delle sfere ecclesiastiche più o meno alte non manchino per il Nostro). Non s'è fatto mancare niente.