Chiaro e Tondo
La supercàzzola
Chiaro e Tondo 201
giovedì 24 marzo 2011
Altra settimana da dimenticare per la politica tranese. Un noto esponente del centrosinistra, dopo le ultime giravolte e battibecchi sulla questione primarie ci sussurra: «I giornalisti come te hanno troppa fretta di farci concludere, dare notizie, annunci … Noi dobbiamo ragionare piano piano, parlare, metterci d'accordo, dobbiamo gestire il travaglio, per poi partorire …». In tutta sincerità mi auguro che il parto non sia di natura anale, come quello evocato in una degenere battuta di Alvaro Vitali, vista la tendenza, nel frattempo, di vari rappresentanti del centrosinistra, di sodomizzarsi a vicenda, dietro e davanti le quinte, in vista delle elezioni 2012. Insomma un parto anale è sempre pericoloso, visto il risultato che potrebbe dare. Nella telenovela che presenta questo drammone sudamericano, per giunta senza gnocca, con duello rusticano tra vecchia e alquanto astiosa classe politica, contro nuova, rampante, ma non sappiamo fino a che punto attrezzata (ce lo deve ancora dimostrare), si prospettano, fino alla fine, schizzi di sangue e carriere bruciate, marce indietro e avanti, parole dette e non dette, contorsioni dialettiche degne della supercàzzola alla Tognazzi.
In effetti sia a sinistra che a destra sembra che si vada consumando un prolungato regolamento di conti generazionale che per il momento, al di là dei tatticismi (il travaglio di cui sopra) contribuisce a confondere il cittadino comune. A questo punto i preparativi elettorali, partiti con tanto anticipo, complice anche un'amministrazione che sembra aver smesso di governare un anno prima, sembrano essere funzionali a quelle faide interne. Chi se ne frega a questo punto di chi potrà essere l'ancor più sfigato erede di Pinuccio. L'importante ora è far fuori il clan opposto, i vecchi contro i giovani, i giovani contro i vecchi. Lo sfigato eletto sarà tale (chiedere conferma a Pinuccio T. che per il troppo lungo governo come Primus ha visto calare quell'enorme consenso che lo accompagnò nella prima e seconda elezione) perché federalismo ed economia tremontiana hanno ridotto e ridurranno ancor più con le pezze al culo i Comuni, che avranno nei futuri sindaci personaggi pirandelliani che dovranno barcamenarsi tra richiesta d'efficienza da parte dei cittadini e drammatiche condizioni finanziarie (senza soldi in fondo, puoi continuare solo a mettere qua e là qualche transenna mobile per instaurare qualche nuova zona pedonale). Dei Fu Mattia Pascal che presenteranno una certa identità il giorno dell'elezione e poi rinnegheranno la stessa, incapacitati a mantenere quanto promesso e alla disperata e inconscia ricerca di un suicidio politico per tornare alla vera identità, da libero cittadino, quello apprezzato da quasi tutti.
Se alla fine le primarie si faranno, con o senza l'Eterno ipotetico aspirante (roba da rebus sulla Settimana enigmistica) Operamolla, con l'arrapatissimo Ferrante (Rocco Siffredi gli fa un baffo, in quanto a voglia di erigersi sulla piazza politica) o con Carcano quarta stagione (ogni riferimento alla omonima pizza è puramente casuale), poiché, se non sbaglio, sarebbe alla quarta candidatura, saranno quasi tutti contenti: quelli della sinistra avranno un vincitore in anticipo da festeggiare, quelli della destra avranno un po' di tempo per organizzarsi e quelli del terzo forno avranno tempo per capire con chi sfornare la loro pizza.
Intanto a destra la situazione si fa interessante: l'ultimo messaggio Urbi et Orbi di Pinuccio T. presenta un inquietante incipit, che ricorda quello dell'ultima dichiarazione da pidiellino rilasciata da Carlo Laurora prima di passare al terzo forno: Pdl partito non partito: inesistente in buona sostanza. Speriamo che non lo leggano Fitto o Di Staso, se no cacciano pure lui. Continuando a leggere la nota di Pinuccio T., il dramma continua: inconsapevolmente egli fa riferimento ad una adeguata destra europea, che puta caso, è uno dei leit motiv del compagno Fini. Non contento si inerpica sui ghiacciai scoscesi dei valori della tradizione di destra, che proprio nelle ultime settimane sono stati sbertucciati non dico più dalle trombate del vecchio malvissuto di Arcore, ma perfino dai rappresentanti della destra sociale romana, leggi Alemanno più Polverini, che si sono inabissati nelle figuracce assortite rispettivamente di Parentopoli (ci ha sputato sopra pure il giornalista di destra Buttafuoco) ed Affittopoli. Con tanti saluti da Arcore a Roma ai valori della famiglia (nemmeno allargata in senso lato, ma ora solo allargata di cosce dalle Olgettine) e a quelli del merito per i giovani.
La chiusura del pezzo tarantiniano è in stile Lombardo o Miccicchè, se volete: idea di rifondare; ma da quell'orecchio Silvio e i suoi fans per ora non ci sentono. Domanda finale: ma che ci sta a fare ancora nel PdL Pinuccio T.? Non è che a destra si sta formando un nuovo partito? I rifondatori, stile rottamatori nel Pd? O a questo punto il nostro quasi ex sindaco fa un partito tutto suo e non se ne parla più: Io Rifondo? Io Pinuccio? Sogno di Destra? Destra Utopica? La Destra dei bambini perduti? Pinuccio Peter Pan sogna la destra che non c'è più.
In effetti sia a sinistra che a destra sembra che si vada consumando un prolungato regolamento di conti generazionale che per il momento, al di là dei tatticismi (il travaglio di cui sopra) contribuisce a confondere il cittadino comune. A questo punto i preparativi elettorali, partiti con tanto anticipo, complice anche un'amministrazione che sembra aver smesso di governare un anno prima, sembrano essere funzionali a quelle faide interne. Chi se ne frega a questo punto di chi potrà essere l'ancor più sfigato erede di Pinuccio. L'importante ora è far fuori il clan opposto, i vecchi contro i giovani, i giovani contro i vecchi. Lo sfigato eletto sarà tale (chiedere conferma a Pinuccio T. che per il troppo lungo governo come Primus ha visto calare quell'enorme consenso che lo accompagnò nella prima e seconda elezione) perché federalismo ed economia tremontiana hanno ridotto e ridurranno ancor più con le pezze al culo i Comuni, che avranno nei futuri sindaci personaggi pirandelliani che dovranno barcamenarsi tra richiesta d'efficienza da parte dei cittadini e drammatiche condizioni finanziarie (senza soldi in fondo, puoi continuare solo a mettere qua e là qualche transenna mobile per instaurare qualche nuova zona pedonale). Dei Fu Mattia Pascal che presenteranno una certa identità il giorno dell'elezione e poi rinnegheranno la stessa, incapacitati a mantenere quanto promesso e alla disperata e inconscia ricerca di un suicidio politico per tornare alla vera identità, da libero cittadino, quello apprezzato da quasi tutti.
Se alla fine le primarie si faranno, con o senza l'Eterno ipotetico aspirante (roba da rebus sulla Settimana enigmistica) Operamolla, con l'arrapatissimo Ferrante (Rocco Siffredi gli fa un baffo, in quanto a voglia di erigersi sulla piazza politica) o con Carcano quarta stagione (ogni riferimento alla omonima pizza è puramente casuale), poiché, se non sbaglio, sarebbe alla quarta candidatura, saranno quasi tutti contenti: quelli della sinistra avranno un vincitore in anticipo da festeggiare, quelli della destra avranno un po' di tempo per organizzarsi e quelli del terzo forno avranno tempo per capire con chi sfornare la loro pizza.
Intanto a destra la situazione si fa interessante: l'ultimo messaggio Urbi et Orbi di Pinuccio T. presenta un inquietante incipit, che ricorda quello dell'ultima dichiarazione da pidiellino rilasciata da Carlo Laurora prima di passare al terzo forno: Pdl partito non partito: inesistente in buona sostanza. Speriamo che non lo leggano Fitto o Di Staso, se no cacciano pure lui. Continuando a leggere la nota di Pinuccio T., il dramma continua: inconsapevolmente egli fa riferimento ad una adeguata destra europea, che puta caso, è uno dei leit motiv del compagno Fini. Non contento si inerpica sui ghiacciai scoscesi dei valori della tradizione di destra, che proprio nelle ultime settimane sono stati sbertucciati non dico più dalle trombate del vecchio malvissuto di Arcore, ma perfino dai rappresentanti della destra sociale romana, leggi Alemanno più Polverini, che si sono inabissati nelle figuracce assortite rispettivamente di Parentopoli (ci ha sputato sopra pure il giornalista di destra Buttafuoco) ed Affittopoli. Con tanti saluti da Arcore a Roma ai valori della famiglia (nemmeno allargata in senso lato, ma ora solo allargata di cosce dalle Olgettine) e a quelli del merito per i giovani.
La chiusura del pezzo tarantiniano è in stile Lombardo o Miccicchè, se volete: idea di rifondare; ma da quell'orecchio Silvio e i suoi fans per ora non ci sentono. Domanda finale: ma che ci sta a fare ancora nel PdL Pinuccio T.? Non è che a destra si sta formando un nuovo partito? I rifondatori, stile rottamatori nel Pd? O a questo punto il nostro quasi ex sindaco fa un partito tutto suo e non se ne parla più: Io Rifondo? Io Pinuccio? Sogno di Destra? Destra Utopica? La Destra dei bambini perduti? Pinuccio Peter Pan sogna la destra che non c'è più.