Chiaro e Tondo
Le primarie a Caruso
Chiaro e Tondo 135
martedì 9 febbraio 2010
Inutile commentare la stasi, le soli voci sulle possibili candidature alle prossime regionali da parte battiana o tranese che dir si voglia. Se non ci sono ufficializzazioni (e che cosa aspettano? La carrozza? Come diceva mia nonna …) inutile commentare le chiacchiere (buone quelle…) e le spifferate di corridoio, o i bluff. Attendiamo al varco i prodi candidati di una e dell'altra parte, sempre più consci, visto il ritardo rispetto ad andriesi e barlettani, che la presenza nella BAT di Trani, assume sempre più i connotati di un optional, di un soprammobile tipo gondola, di quelle che vendeva Brunetta, col padre. Souvenir di nullità. Se fossimo fuori da questa neo provincia forse faremmo miglior figura. Nel frattempo voglio approfittare per raccogliere il suggerimento di un lettore che, nella rivisitazione del recente passato politico tranese, mi aveva spinto ad occuparmi di uno dei sindaci più apprezzati della cosiddetta Prima Repubblica tranese.
Stiamo parlando di Vincenzo Caruso, primo cittadino di matrice socialista. Intensa e apprezzata da molti, ma non da tutti (vedi stanze occulte del Potere) il suo mandato fu un concentrato di schiettezza e passione politica vera. Visto che va di moda riscattare la memoria dei socialisti, qui ne ricordiamo uno che se lo meriterebbe davvero. Dalle testimonianze raccolte (quando fu sindaco ero praticamente un ragazzino con pantaloncini, anzi come direbbe il sindaco Tarantini, quasi "un embrione"), il suo mandato fu caratterizzato da una grande vicinanza alla gente ed un'attenzione maniacale per l'ordine e al fatto che ognuno svolgesse il proprio dovere, dall'ultimo messo comunale, fino al primo dirigente.
Un personaggio dunque scomodo, per certi versi, anche per questo motivo, anzi soprattutto per questo, nei tempi in cui non s'era ancora individuata istituzionalmente (e colpita) la famigerata categoria dei fannulloni. O meglio, la si era individuata, ma solo sporadicamente la si sarà colpita, al massimo con qualche bau bau. Il Caruso suonava come un'eccezione, un politico atipico, ma tremendamente moderno. Immagino che anche il buon Caruso si sia fatto la sua brava "rivoltata" nella tomba dopo quello che ha visto negli ultimi anni a Palazzo di città, dai dirigenti ombra, alle molestie boccaccesche, ai cartellini galeotti timbrati di soppiatto (con sputtanamento nazionale, via telecamere, con riprese) e tutto il resto appresso. Le primarie della memoria, nella sinistra tartassata di oggi, a Caruso.
Stiamo parlando di Vincenzo Caruso, primo cittadino di matrice socialista. Intensa e apprezzata da molti, ma non da tutti (vedi stanze occulte del Potere) il suo mandato fu un concentrato di schiettezza e passione politica vera. Visto che va di moda riscattare la memoria dei socialisti, qui ne ricordiamo uno che se lo meriterebbe davvero. Dalle testimonianze raccolte (quando fu sindaco ero praticamente un ragazzino con pantaloncini, anzi come direbbe il sindaco Tarantini, quasi "un embrione"), il suo mandato fu caratterizzato da una grande vicinanza alla gente ed un'attenzione maniacale per l'ordine e al fatto che ognuno svolgesse il proprio dovere, dall'ultimo messo comunale, fino al primo dirigente.
Un personaggio dunque scomodo, per certi versi, anche per questo motivo, anzi soprattutto per questo, nei tempi in cui non s'era ancora individuata istituzionalmente (e colpita) la famigerata categoria dei fannulloni. O meglio, la si era individuata, ma solo sporadicamente la si sarà colpita, al massimo con qualche bau bau. Il Caruso suonava come un'eccezione, un politico atipico, ma tremendamente moderno. Immagino che anche il buon Caruso si sia fatto la sua brava "rivoltata" nella tomba dopo quello che ha visto negli ultimi anni a Palazzo di città, dai dirigenti ombra, alle molestie boccaccesche, ai cartellini galeotti timbrati di soppiatto (con sputtanamento nazionale, via telecamere, con riprese) e tutto il resto appresso. Le primarie della memoria, nella sinistra tartassata di oggi, a Caruso.