Chiaro e Tondo

Mare miraggio, i belli e impossibili, le risposte DC

Chiaro e Tondo 172

Vorrei rassicurare i numerosi lettori che si sono lamentati per il passaggio da due ad una uscita settimanale della presente rubrica: poiché c'è stata l'aggiunta a firma del sottoscritto dei nuovi appuntamenti con le recensioni di Standing Ovation ma soprattutto con "Le Pagelle", che costituiscono in fondo una valorizzazione della sezione dedicata ai commenti, di cui Chiaro e Tondo costituisce già una corposa proposta, mi è sembrato giusto evitare l'inflazione personale, oltre che il troppo lavoro, che mi avrebbe sottratto ad altre passioni, definendo l'appuntamento di Chiaro e Tondo come settimanale. In fondo, come avrete notato, in un unico numero posso affrontare più argomenti, nella misura e nei modi che ritengo più opportuni, per cui, in sostanza cambia poco o nulla. Tranquilli tutti.

E mi è sembrato giusto aprire con questa premessa, oltre che per rispondere ai miei preoccupati lettori, anche perché proprio in questo numero, le tematiche che affronterò sono molteplici.

Cominciamo dal mare, tema principe di questo periodo: l'indubbia valorizzazione della costa grazie ad iniziative di privati, ergo di lidi accessibili solo a pagamento, fa a pugni con un bene ed un diritto che dovrebbe essere esteso a tutto il pubblico, senza necessariamente l'aggravio dei costi, ma soprattutto in forma dignitosa. Sì, perché i luoghi pubblici di accesso al mare, ci sarebbero pure, ma lasciano molto a desiderare e per quanto riguarda la pulizia e per quanto riguarda quel minimo di servizi che un Comune come il nostro (il concetto turistico è ormai stato ribadito fino alla nausea), dovrebbe poter offrire.Queste riflessioni sono state poi rafforzate dopo aver rivisto una puntata della trasmissione Report che affrontava proprio l'argomento del diritto al dignitoso lembo di spiaggia pubblica da garantire a tutti, a fronte delle invasioni delle spiagge da parte di costosi lidi privati. Se paghi fai il bagno nell'acqua di mare, se no, desisti perché finisci in schiume, cacche, alghe e compagnia bella.

E proprio a proposito di lettori, più d'uno mi ha chiesto di farmi suo portavoce denunciando apertamente la nostra Amministrazione Comunale, che sarà pure stata brava nell'aver concesso permessi e licenze a privati capaci di far resuscitare un glorioso lido posto a sud della nostra costa, ma – si chiedono sempre i lettori – perché non dare la possibilità ai bagnanti di tornare a fruire della parte di costa che segue, (ancora più a sud rispetto a quel lido), quella caratterizzata dalla scogliera e da un mare che molti rimpiangono? Ora quel tratto è inaccessibile e pericolante ed il sentiero, anche abbastanza romantico, che portava a quella scogliera, è sprangato da anni. Bei ricordi quelle "Conche", o "Vasche", come le chiamava qualcuno. Come la mettiamo con la garanzia del diritto al bagno dignitoso per tutti?

Bello e impossibile … Recitava un vecchio brano della Gianna Nannini di svariati anni fa: è un'espressione che mi è venuta in mente dopo aver letto il comunicato "del centro – sinistra tranese sempre più unito" e che guarda con sempre più decisone al Centro. Centro per modo di dire, poiché non so bene cosa significhi questa espressione; semmai guarda a Carlo Laurora, come singolo elemento in grado di fornire alla bisogna una parvenza di "Capo" con attributi, che la sinistra, come già ho scritto, proprio non riesce a trovare al suo interno. E allora ben venga un prodotto, anzi il Prodotto per eccellenza, di quel tipo di politica che la stessa sinistra fino a qualche mese fa aveva cercato di osteggiare: praticamente il braccio destro di Pinuccio Tarantini. Ma che volete, a mali estremi (una sinistra perdente a divinis) estremi rimedi (l'acquisizione di un uomo di destra che guidi, magari in modo forte, una chiave per un eventuale successo, un gruppo variegato e quasi sempre non coeso).

E infine, come tutti i nodi che vengono al pettine, dopo la bolgia cui è ridotto il PDL a livello nazionale, con sparatorie annesse e assalto alle diligenze del Capo, anche dunque in sede di decisioni per il futuro, che potrebbero e dovrebbero interessare Pinuccio Tarantini, torna prepotentemente la mia domanda posta al Primo cittadino mesi fa: stai coi finiani o con la diligenza di Berlusconi? D'accordo che ora sei slegato dalla questione in quanto sindaco, quindi interessato ai fatti di Trani, come rispondesti a suo tempo: ma qui parliamo in vista di un futuro sempre più prossimo, nel quale si andrà necessariamente ad una conta. Facendo leva sulla schiettezza del Sindaco mi auguro che stavolta risponda e che non svicoli da una domanda che ormai tutti gli appassionati di politica locale si pongono. Un po' per curiosità, un po' per capire l'assetto locale, appunto, rispetto a quella gran baraonda che si dispiega dall'Irpinia, fino a Roma, per salire fino al cuore della Milano da ri-bere. In questa destra fermentante Pinuccio, maggior rappresentante della destra locale, come si pone? Domandare è lecito, rispondere (pubblicamente) è cortesia, anche per i tanti che vogliono saperlo. Poi sei libero di rifornire una risposta di marca DC. Cioè non dirci nulla e buonanotte ai sonatori.
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