Chiaro e Tondo

Meglio fotografati che accoppati. Sì alle telecamere ai semafori

Chiaro e Tondo 22

Michele Papeo è un professore tranese che si pone come referente locale dell'associazione "Familiari delle vittime degli incidenti stradali" e che da diversi anni opera, nell'anonimato più assoluto e nel disinteresse pressocchè totale dei mezzi d'informazione, spesso attenti ad argomenti molto più futili riguradanti le strade e la circolazione (vedi l'ultimo episodio dei pilomat). In effetti i vigili urbani erano stati muniti di telecomandi per abbassare gli stessi in caso d'emergenza e l'episodio, isolato, dei carabinieri "intrappolati" è montato subito come la panna...

Tornando all'argomento di apertura, si diceva dell'impegno di certe realtà snobbate, a maggior detrimento dell'educazione stradale, spesso messa letteralmente sotto i piedi qui a Trani. Uno degli obiettivi dell'associazione di cui sopra è proprio quello di promuovere fra i giovani e le istituzioni come la scuola o le amministrazioni, la sensibilizzazione verso il rispetto delle regole del codice, verso la responsabilizzazione di chi si mette alla guida. Qui ci si trastulla con le inezie delle luminarie natalizie più o meno presenti e si "cazzeggia", verbalmente parlando, e con rispetto parlando, sulle ultime schermaglie delle parti politiche, ma si dimenticano spesso, poichè se ne parla solo per pochi giorni, dopo il fattaccio, le decine e decine di vittime fra i nostri concittadini che negli ultimi anni sono rimasti uccisi negli incidenti stradali; e a loro volta vengono dimenticati i drammi familiari che si materializzano dopo le tristi vicende.

Al di là di qualche "campagna" durata l'arco di una mattinata e rimasta isolata come evento educativo, sono state minime le iniziative per tentare l'inizio di un percorso improntato ad un nuovo modo di porsi al volante, ad un maggior rispetto dei pedoni, in ambito cittadino, con l'osservanza di quell'insieme di valori che facciano dell'auto un normale mezzo di locomozione e non uno status symbol da sfoggiare nella sua potenza, magari con la patente appena presa e Via Malcangi da sfruttare come pista per le proprie corse, ora che giustamente la presente amministrazione ha limitato l'uso del lungomare come corsia autostradale.

Con tutto il rispetto per i guidatori di SUV, mi domando a che serva un veicolo - monstre del genere, utile per percorsi accidentati o strade montagnose, in una città con strade dritte e pianeggianti come Trani. A parte l'aspetto ambientale (inquinano tanto) e quello economico ("bevono" tanto), mi sembrano figli di scelte che fanno del possesso dell'auto il simbolo della cultura dell' "io ce l'ho più grossa di te, povera merda in utilitaria, e voglio dimostrare la mia superiorità".

La velocità folle, la mancanza di controllo di se stessi, il possesso dell'auto come esibizione di forza, l'accellerata al semaforo quando scatta l'arancione, per non incappare nel rosso, invece di fermarsi, sono tutti elementi di una mentalità sbagliata che può portarci solo all'uleriore conferma della nostra inciviltà.

In tale ottica, ben vengano i photo red, agli incroci di Trani, che "registrino" in modo inequivocabile le eventuali infrazioni che potrebbero generare incidenti. Non capisco il perchè dell'opposizione a questo progetto dell'amministrazione comunale e della Polizia Municipale... Ben vengano le telecamere per scoraggiare i prepotenti o i folli al volante. Soprattutto a fronte di un controllo capillare impossibile da parte dei vigili.
  • T-Red e Photored
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