Chiaro e Tondo
Nichi salvatutti!
Chiaro e Tondo 150
martedì 30 marzo 2010
Avevo già pronosticato svariate settimane fa la vittoria di Nicola Vendola detto Nichi, causa spaccatura PDL (con la fascistissima Poli Bortone tra le braccia dei democristiani) e con Palese troppo moscio e troppo poco berlusconiano, nella forma corporale ( e che cacchio, manco una tintura di capelli…?); tutto questo oltre ai meriti effettivi di "frangetta" Vendola che, mentre Fitto e Quagliarello si facevano i dispetti, regolarizzava gli infermieri precari e stanziava 20 milioni di euro per permettere ad altri precari, nella categoria dei prof, di lavorare in un annus horribilis (grazie a Gelmini e Tremonti) per il lavoro dei docenti tagliati, segati e non occupati dalla scure berlusconiana e ripescati dal decreto salva precari vendoliano. Detto questo diciamo che Vendola ci salva probabilmente anche dallo stesso Fitto, che dovrà pagare dazio,( al cospetto di una candidatura, quella di Palese, imposta in prima persona) e che potrebbe andare incontro ad un ipotetico ridimensionamento.
Di solito in politica gli errori si pagano … Anzi, certi errori: andare contro la volontà di Silvietto e fare il braccio di ferro, perdendolo alla fine, pur di sbarazzarsi della Poli Bortone, dovrebbe essere un errore meritevole di ammenda. Vedremo. Quagliarello, intanto, suo rivale interno al PDL, gode come un riccio … Se Vendola ride (ma stavolta stia attento agli assessori che sceglie, meno mignottari e senza conflitto d'interessi), la sinistra, l'altra, quella del PD, salvata sulla carta dallo stesso Nichi, non dovrebbe gongolare troppo.
L'affermazione di Vendola ha significato il definitivo ridimensionamento delle polverose e cervellotiche strategie da vecchio partito concertate dai D'Alema, dai Marini e da tutti gli stravecchi e morti e stramorti loro seguaci che albergano nel simil- nuovo del PD, luogo della politica dove c'è molto da lavorare, da svecchiare e ripensare, prima di riproporsi come alternativa di governo vera. I brandelli di Boccia schizzati sul tavolaccio pugliese del "macellaio" D'Alema sono lì a testimoniarlo. Sì perché qui vince Vendola e solo Vendola, con la sua permanente visione da laboratorio politico, con la capacità mediatica alla Silvio di oscurare l'eventuale ciarpame annesso, con il sottofondo della taranta, con un gruppo di giovani impegnati e assatanati, non radical chic poco abili nel catturare consenso, buoni per far salotto. Solo Trani ride poco e l'affermazione di Vendola la "salva", anche a sinistra, dall'opaca immagine della losca abitudine (a livello di gente di partito, di militanti) di non votare e di non far votare per candidati della propria città, ma per quelli delle città viciniori, pur essendocene uno a Trani. Così, per volontà sodomitica nei confronti del concittadino, da appoggiare sulla carta, ma da bruciare nei fatti, per invidia e per rancori interni. E il fenomeno mi risulta essere avvenuto anche a destra; ma lì, data la debacle palesiana, alla fine fa meno male. E poi s'incazzano quando li chiamano "i soliti tranesi".
Di solito in politica gli errori si pagano … Anzi, certi errori: andare contro la volontà di Silvietto e fare il braccio di ferro, perdendolo alla fine, pur di sbarazzarsi della Poli Bortone, dovrebbe essere un errore meritevole di ammenda. Vedremo. Quagliarello, intanto, suo rivale interno al PDL, gode come un riccio … Se Vendola ride (ma stavolta stia attento agli assessori che sceglie, meno mignottari e senza conflitto d'interessi), la sinistra, l'altra, quella del PD, salvata sulla carta dallo stesso Nichi, non dovrebbe gongolare troppo.
L'affermazione di Vendola ha significato il definitivo ridimensionamento delle polverose e cervellotiche strategie da vecchio partito concertate dai D'Alema, dai Marini e da tutti gli stravecchi e morti e stramorti loro seguaci che albergano nel simil- nuovo del PD, luogo della politica dove c'è molto da lavorare, da svecchiare e ripensare, prima di riproporsi come alternativa di governo vera. I brandelli di Boccia schizzati sul tavolaccio pugliese del "macellaio" D'Alema sono lì a testimoniarlo. Sì perché qui vince Vendola e solo Vendola, con la sua permanente visione da laboratorio politico, con la capacità mediatica alla Silvio di oscurare l'eventuale ciarpame annesso, con il sottofondo della taranta, con un gruppo di giovani impegnati e assatanati, non radical chic poco abili nel catturare consenso, buoni per far salotto. Solo Trani ride poco e l'affermazione di Vendola la "salva", anche a sinistra, dall'opaca immagine della losca abitudine (a livello di gente di partito, di militanti) di non votare e di non far votare per candidati della propria città, ma per quelli delle città viciniori, pur essendocene uno a Trani. Così, per volontà sodomitica nei confronti del concittadino, da appoggiare sulla carta, ma da bruciare nei fatti, per invidia e per rancori interni. E il fenomeno mi risulta essere avvenuto anche a destra; ma lì, data la debacle palesiana, alla fine fa meno male. E poi s'incazzano quando li chiamano "i soliti tranesi".