Chiaro e Tondo
Odio l'estate...
Chiaro e Tondo 24
venerdì 19 dicembre 2008
Certe volte viene da pensare che sembri davvero assurdo che una compagine politica in grado di incamerare tanto consenso come quella di Tarantini e soci, scivoli malamente in una storia apparentemente secondaria, rispetto alle esigenze primarie di una città o a "blocchi" ancor più pericolosi come il nuovo PUG, con tutti gli annessi e connessi.
Cioè, -si pensa-, se la richiesta di rinvio a giudizio, con accuse francamente pesantissime per un gruppo di ammnistratori, roba da stroncare più carriere politiche o istituzionali, sfociasse in condanna, viene da dire, di getto, che è veramente assurdo, buttare all'aria anni di lavoro e "imbrattarsi" la faccia, subendo accuse tanto pesanti, per riempire Piazza Quercia o Piazza Teatro una ventina di serate di fila nell'ambito di due estati.
Una domanda alla Candido di Voltaire: ma ne valeva la pena? Daccordo che Trani andava "rilanciata", che si veniva da estati magre d'eventi e di gente, ma se il prezzo da pagare era tanto alto, se le accuse dei giudici dovevano arrivare con questa valanga di spigoli e chiodi sul sedere degli accusati, almeno fino alla fine del processo, se alcune emittenti tv locali devono arrivare ad oscurare la stessa notizia del rinvio a giudizio, come più d'un lettore ha notato, adombrando a sua volta la propria credibilità, se le casse comunali erano nel 2005 già dissestate e gravate da debiti... A chi è giovata la "frittata" che poi, al momento, in attesa di giudizio, viene versata nel piatto a crudo, senza mezzi termini dai giudici?
Non è possibile che per far godere qualche coratino o andriese in più, per tenere in archivio foto qualche immagine in più di Piazza Quercia straripante di gente, si arrivasse ad inciampare in tal modo nelle maglie della magistratura, nell'immaginario collettivo, che si alimenta vieppiù della frase:" Sono tutti una razza, i politici", che in una parola, insomma, ci si mettesse in condizione di essere "pizzicati".
E qui va dato atto all'opposizione, spesso criticata da queste colonne, ma ora, obiettivamente "risarcita", di aver fatto, fino a questo punto, il suo mestiere, denunciando la vicenda alla magistratura e sollevando un problema di fondo che sta a cuore a tutti: i debiti contratti per finanziare le famigerate estati sono ricaduti sul portafoglio dei tranesi. E' questo il dato di fatto che fa intostar la nervatura tranese, indipendentemente da quello che sarà l'esito processuale per gli attori in scena.
Ai posteri la sentenza, ai contemporanei, nelle varie direzioni, cittadini che pagano, politici e funzionari accusati, la vecchia cara supposta. E vai con la sigla: Bruno Martino in... Odio l'estate.
Cioè, -si pensa-, se la richiesta di rinvio a giudizio, con accuse francamente pesantissime per un gruppo di ammnistratori, roba da stroncare più carriere politiche o istituzionali, sfociasse in condanna, viene da dire, di getto, che è veramente assurdo, buttare all'aria anni di lavoro e "imbrattarsi" la faccia, subendo accuse tanto pesanti, per riempire Piazza Quercia o Piazza Teatro una ventina di serate di fila nell'ambito di due estati.
Una domanda alla Candido di Voltaire: ma ne valeva la pena? Daccordo che Trani andava "rilanciata", che si veniva da estati magre d'eventi e di gente, ma se il prezzo da pagare era tanto alto, se le accuse dei giudici dovevano arrivare con questa valanga di spigoli e chiodi sul sedere degli accusati, almeno fino alla fine del processo, se alcune emittenti tv locali devono arrivare ad oscurare la stessa notizia del rinvio a giudizio, come più d'un lettore ha notato, adombrando a sua volta la propria credibilità, se le casse comunali erano nel 2005 già dissestate e gravate da debiti... A chi è giovata la "frittata" che poi, al momento, in attesa di giudizio, viene versata nel piatto a crudo, senza mezzi termini dai giudici?
Non è possibile che per far godere qualche coratino o andriese in più, per tenere in archivio foto qualche immagine in più di Piazza Quercia straripante di gente, si arrivasse ad inciampare in tal modo nelle maglie della magistratura, nell'immaginario collettivo, che si alimenta vieppiù della frase:" Sono tutti una razza, i politici", che in una parola, insomma, ci si mettesse in condizione di essere "pizzicati".
E qui va dato atto all'opposizione, spesso criticata da queste colonne, ma ora, obiettivamente "risarcita", di aver fatto, fino a questo punto, il suo mestiere, denunciando la vicenda alla magistratura e sollevando un problema di fondo che sta a cuore a tutti: i debiti contratti per finanziare le famigerate estati sono ricaduti sul portafoglio dei tranesi. E' questo il dato di fatto che fa intostar la nervatura tranese, indipendentemente da quello che sarà l'esito processuale per gli attori in scena.
Ai posteri la sentenza, ai contemporanei, nelle varie direzioni, cittadini che pagano, politici e funzionari accusati, la vecchia cara supposta. E vai con la sigla: Bruno Martino in... Odio l'estate.