Chiaro e Tondo
Orgia totale ma Pinuccio si riveste
Chiaro e Tondo 141
venerdì 26 febbraio 2010
Proprio mentre monta in città un'autentica orgia di manifesti abusivi, candidature rabbrividenti, annunci elettorali di dubbia attendibilità, interventi ad capocchiam di politici vecchi e nuovi sullo scibile umano, su Giovanni Ronco, sulla biblioteca, sui paesi delle meraviglie, sull'episteme, sull'epistemologia e sulla speme d'imbattersi in qualche atto sensato dei nostri rappresentanti istituzionali, se possibile senza semi d'intolleranza o frustrazione o spocchia, Pinuccio che fa? Come un moralista vittoriano, si solleva i pantaloni (lo lasciammo qualche puntata fa in mutande …), si rassetta la giacchetta e si riveste con l'ultimo abito acquistato: un bel cappotto griffato con l'annuncio dell'anno: i debiti sono coperti, finiti, annullati.
Attendendo i numeri reali, prima di brindare in via definitiva all'aperitivo bomba dell'anno (buco, con oliva, ingoiato) Pinuccio, (amante di queste cose roboanti, spiazzanti e foriere d'incazzature massime da parte dei suoi nemici), dopo l'orgia dei debiti e delle estati luccicanti e scollacciate, dopo l'infinito dibattito, i manifesti, il buco e il buchetto, sul più bello si alza e si mostra come quel famoso padre di famiglia da lui spesso evocato. Si alza a tavola e dice che da oggi l'orgia è finita: la cassa è salva, i bambini sono a letto, le luci sono spente e d'ora in poi James Brown lo ascolteremo solo su cd.
Sullo sfondo continua a delinearsi l'orgia di stupidaggini, i fiumi di parole e di manifesti a ripetizione con effetto Shining, i falli con amore ora trasferitisi da via Cecoslovacchia nelle viuzze semibuie delle villette Colonniane, gli esilaranti spot elettorali in stile filmino amatoriale (e dalle!) e lui, Pinuccio Tiger Wood, coperta l'ultima buca di bilancio, se ne va ciondolante ma pimpante verso l'ennesima rissa che lo aspetta nel prossimo consiglio comunale, con opposizione privata (?) del suo giornalino hot preferito "Duello all'ultimo buco". Ma Pinuccio nel frattempo si è rivestito.
Attendendo i numeri reali, prima di brindare in via definitiva all'aperitivo bomba dell'anno (buco, con oliva, ingoiato) Pinuccio, (amante di queste cose roboanti, spiazzanti e foriere d'incazzature massime da parte dei suoi nemici), dopo l'orgia dei debiti e delle estati luccicanti e scollacciate, dopo l'infinito dibattito, i manifesti, il buco e il buchetto, sul più bello si alza e si mostra come quel famoso padre di famiglia da lui spesso evocato. Si alza a tavola e dice che da oggi l'orgia è finita: la cassa è salva, i bambini sono a letto, le luci sono spente e d'ora in poi James Brown lo ascolteremo solo su cd.
Sullo sfondo continua a delinearsi l'orgia di stupidaggini, i fiumi di parole e di manifesti a ripetizione con effetto Shining, i falli con amore ora trasferitisi da via Cecoslovacchia nelle viuzze semibuie delle villette Colonniane, gli esilaranti spot elettorali in stile filmino amatoriale (e dalle!) e lui, Pinuccio Tiger Wood, coperta l'ultima buca di bilancio, se ne va ciondolante ma pimpante verso l'ennesima rissa che lo aspetta nel prossimo consiglio comunale, con opposizione privata (?) del suo giornalino hot preferito "Duello all'ultimo buco". Ma Pinuccio nel frattempo si è rivestito.