Chiaro e Tondo
Pensierino Nardi
Chiaro e Tondo 207
giovedì 12 maggio 2011
Michele Nardi, tranese, ispettore generale presso il Ministero di Grazia e Giustizia, ha rilasciato una lunga, interessante intervista a Il Giornale di Trani (per questa pubblicità mi aspetto un caffè dall'editore). Il suo pensiero ha spaziato su di un arco abbastanza vasto, soffermandosi poi sulle tematiche ambientali, con collegati delicati casi che sarebbero o sono stati o dovrebbero essere e non sono ancora stati, oggetto d'inchiesta da parte della magistratura. Concordo su tutta la parte dedicata alla sfera ambientale, con informazioni già comunque ampiamente date dalla stampa locale, dalla Folgore e da questa rubrica, come ad esempio la piaga delle cave abbandonate utilizzate dalla malavita come depositi di rifiuti tossici o la degenerazione della nostra discarica, per cui a suo tempo venne fuori la proposta di un termovalorizzatore, pur restando preferibili le energie rinnovabili e la giusta raccolta differenziata (a proposito chiedo al trio Tarantini Sotero Zecchillo, perché non avviare seriamente quella porta a porta, come avviene in tanti comuni, anche del Sud?).
A margine dell'intervista vi sono però alcune considerazioni che non mi hanno convinto e che si allontanano dal taglio ambientalista e giudiziario affrontato: alla domanda sull'impressione che Trani darebbe, oggi, allo stesso giudice Nardi, questi risponde con un dato non veritiero, che fa riferimento al calo delle presenze turistiche (ma che c'azzecca con la sua sfera di competenza?) In effetti l'impressione è di fatto errata, poiché quelle presenze sono in crescita, è un dato oggettivo. E la cosiddetta movida, dopo anni bui e di spelonca tra la fine dei Novanta ed i primi anni 2000, è di fatto tornata, col fiorire di nuove strutture alberghiere, spesso e volentieri piene. Altro momento di perplessità: il giudice pone un problema che è vecchio di circa due, tre anni e che ponevamo anche noi: Trani non ha deciso cosa essere, se polo turistico o economico e commerciale. Ma anche questo dilemma sembra essere stato sciolto e forse il nostro, lontano dalla realtà quotidiana, non ha potuto coglierlo: proprio a costo di essere criticata per una mancata spinta e progettazione economica, nel senso industriale, e/o occupazionale di quel settore, la compagine governativa ha scelto di giocarsi tutte le carte sul rilancio turistico e dell'immagine, pur dovendo ancora lavorare sul piano dei servizi effettivi e delle grandi strutture: auditorium, parchi, piscine comunali, ad esempio; ma la strada sembra per lo meno essere stata segnata: Trani sta tentando, con un successo di cifre, ma non ancora di realizzazione piena, di essere città turistica, in quanto città d'arte.
La "divagazione" (virgolette d'obbligo), turistica, dell'intervistato, pur imbeccata dall'intervistatore, Nico Pionati Aurora, dal vago retrogusto politico, ci mette in testa un verme non da poco: ma vuoi vedere che il giudice Nardi sarà il prossimo candidato sindaco di Trani di una compagine politica terza, tipo Terzo polo? La butto lì come ipotesi suggestiva, ma non del tutto peregrina, ma quella divagazione potrebbe essere una spia...
Intanto continua ad ingrossarsi la lista di papabili, e se pensiamo che nella ridicola arena barlettana sono arrivati ad una decina di candidati sindaco, compreso il ripiego Vitobello, dopo la figuraccia del retrofront di Tatò, o il tentativo del barbuto e non esaltante, nella performance del primo mandato, Maffei, oltre a qualche vecchio arnese o pivello manovrato, perché non dovremmo puntare anche noi alla solita babele?
Dopo l'ipotesi Lovato per la destra, anche se realisticamente Di Marzio resta il favorito, in quanto è uno attrezzato, in tutti i sensi, per prendere il posto di Pinuccio (visto anche il pedigree), da sinistra, visto che i mulinelli continuano roteanti e frenetici, sembra che qualche anima buona, in quanto vorrebbe auspicare un bis in stile Prodi, avrebbe chiesto la disponibilità ad Avatar Avantario (tranquilli, è sempre lui, ma deve trovare un altro lui più determinato, in stile Franco Napoletano, tanto per fare un esempio, ma è dura lo so). Gli avrebbero chiesto di partecipare alle primarie che dovrebbero tenersi il 16 ottobre e lui si sarebbe detto disponibile. Bella lotta sarebbe tra lui e Ferrante, ma le sorprese da quelle parti non finiscono mai. Aspettiamo. Nel frattempo il pensierino Nardi potrebbe costituire quell'ondata di piena, dopo il lungo percorso carsico del Terzo polo, che spariglierebbe le carte del tavolaccio verde (o al verde) della politica tranese. Così come mi sentirei di scommettere sul doppio candidato da destra, come ai tempi del duo Tamborrino – Mongelli. Mi gioco, per l'una e l'altra ipotesi, entrambi i ciuffi di peli ascellari.
A margine dell'intervista vi sono però alcune considerazioni che non mi hanno convinto e che si allontanano dal taglio ambientalista e giudiziario affrontato: alla domanda sull'impressione che Trani darebbe, oggi, allo stesso giudice Nardi, questi risponde con un dato non veritiero, che fa riferimento al calo delle presenze turistiche (ma che c'azzecca con la sua sfera di competenza?) In effetti l'impressione è di fatto errata, poiché quelle presenze sono in crescita, è un dato oggettivo. E la cosiddetta movida, dopo anni bui e di spelonca tra la fine dei Novanta ed i primi anni 2000, è di fatto tornata, col fiorire di nuove strutture alberghiere, spesso e volentieri piene. Altro momento di perplessità: il giudice pone un problema che è vecchio di circa due, tre anni e che ponevamo anche noi: Trani non ha deciso cosa essere, se polo turistico o economico e commerciale. Ma anche questo dilemma sembra essere stato sciolto e forse il nostro, lontano dalla realtà quotidiana, non ha potuto coglierlo: proprio a costo di essere criticata per una mancata spinta e progettazione economica, nel senso industriale, e/o occupazionale di quel settore, la compagine governativa ha scelto di giocarsi tutte le carte sul rilancio turistico e dell'immagine, pur dovendo ancora lavorare sul piano dei servizi effettivi e delle grandi strutture: auditorium, parchi, piscine comunali, ad esempio; ma la strada sembra per lo meno essere stata segnata: Trani sta tentando, con un successo di cifre, ma non ancora di realizzazione piena, di essere città turistica, in quanto città d'arte.
La "divagazione" (virgolette d'obbligo), turistica, dell'intervistato, pur imbeccata dall'intervistatore, Nico Pionati Aurora, dal vago retrogusto politico, ci mette in testa un verme non da poco: ma vuoi vedere che il giudice Nardi sarà il prossimo candidato sindaco di Trani di una compagine politica terza, tipo Terzo polo? La butto lì come ipotesi suggestiva, ma non del tutto peregrina, ma quella divagazione potrebbe essere una spia...
Intanto continua ad ingrossarsi la lista di papabili, e se pensiamo che nella ridicola arena barlettana sono arrivati ad una decina di candidati sindaco, compreso il ripiego Vitobello, dopo la figuraccia del retrofront di Tatò, o il tentativo del barbuto e non esaltante, nella performance del primo mandato, Maffei, oltre a qualche vecchio arnese o pivello manovrato, perché non dovremmo puntare anche noi alla solita babele?
Dopo l'ipotesi Lovato per la destra, anche se realisticamente Di Marzio resta il favorito, in quanto è uno attrezzato, in tutti i sensi, per prendere il posto di Pinuccio (visto anche il pedigree), da sinistra, visto che i mulinelli continuano roteanti e frenetici, sembra che qualche anima buona, in quanto vorrebbe auspicare un bis in stile Prodi, avrebbe chiesto la disponibilità ad Avatar Avantario (tranquilli, è sempre lui, ma deve trovare un altro lui più determinato, in stile Franco Napoletano, tanto per fare un esempio, ma è dura lo so). Gli avrebbero chiesto di partecipare alle primarie che dovrebbero tenersi il 16 ottobre e lui si sarebbe detto disponibile. Bella lotta sarebbe tra lui e Ferrante, ma le sorprese da quelle parti non finiscono mai. Aspettiamo. Nel frattempo il pensierino Nardi potrebbe costituire quell'ondata di piena, dopo il lungo percorso carsico del Terzo polo, che spariglierebbe le carte del tavolaccio verde (o al verde) della politica tranese. Così come mi sentirei di scommettere sul doppio candidato da destra, come ai tempi del duo Tamborrino – Mongelli. Mi gioco, per l'una e l'altra ipotesi, entrambi i ciuffi di peli ascellari.