Chiaro e Tondo
Pinuccio bifronte
Chiaro e Tondo 115
mercoledì 18 novembre 2009
Mi piace quando Pinuccio Tarantini si occupa di calcio ed in particolar modo del Trani. Ma non è che ci piace soprattutto quando si occupa di altro che poco ha a che fare con la politica? Questa frase potrebbe risultare un insulto o una bestemmia dinanzi alla storia personale del nostro sindaco e alla sua pluridecennale esperienza nel settore, fin dai tempi del Fronte della Gioventù. Eppure mi sembra un dato di fatto. Eppure non è un caso che le campagne elettorali, nelle quali ormai devi mostrare anche altro rispetto alla bravura politica, gli siano sempre riuscite tanto bene. Intanto cominciamo col dire che Tarantini è uno dei pochissimi politici che fa un minimum di vita mondano – notturna: questa estate era praticamente l'unica presenza politica segnalata per locali; gli altri tutti rinchiusi nei loro bunker – villini.
Ho trovato godibilissimi gli ultimi aneddoti raccontati sulla sua esperienza come medico sociale del Trani Calcio; anche quando si cimenta come solitario "agit prop", senza una specifica azione di governo, per favorire gli investimenti da parte di esterni nella nostra città, quindi più come una sorta di manager che di politico vero e proprio, riesce meglio nel suo intento: ad esempio il signor Flora per il calcio o il signor Cortellino per la messa a disposizione di Palazzo Pugliese per il Comune di Trani, non sono mica dei "Mary Poppins" qualsiasi planati per caso con l'ombrellino su Trani, ma sono stati "convinti" a muoversi in una certa direzione proprio da Pinuccio il persuasore.
A fronte di questi elementi posso però affermare che quell'immagine di positività, giovialità, estroversione, legata ad atti lontani dalla mera azione politica di governo, non ha attecchito quasi per nulla quando l'azione di Pinuccio ha cercato di concentrarsi sugli atti dell'amministrazione vera e propria della città. Per dirla tutta, forse anche per il fatto che ha governato per più anni, ho ascoltato tra il pubblico, tra la gente comune, spesso e volentieri, una marea d'insulti, disprezzo, contumelie, sospetti; addirittura ho visto esultare quando si sono profilati guai giudiziari; mai ho notato in una sola persona, una tale capacità di accentrare odio e amore, simpatia e rancore, tra tutti i politici degli ultimi trent'anni. Da quando è diventato sindaco, come spesso accade per chi gestisce potere, si è alienato una grossa fetta di simpatie di cui invece godeva ampiamente quando aveva capelli neri o faceva l'oppositore. Cosa è accaduto nella testa della gente? Come già ho scritto in passato, come mai una persona che conquista un tale consenso in sede elettorale, dopo dieci giorni o poco più vede sparire quella marea di persone favorevoli, per lo più poi silenti a fronte delle numerose accuse ricevute? Un cattivo governo non può bastare a giustificare i barili di bile che molti accumulano quando intravedono la sagoma di Pinuccio.
È un caso sociologico da studiare. Un argomento da tesi di laurea su come la politica possa agire in modo negativo sull'immagine d'una persona. Un Berlusconi rovesciato, poiché quello dalla politica ha tratto giovamento e simpatia di massa ancor maggiori rispetto a prima. Pinuccio nella politica ha trovato più che la spada di Re Artù (citazione pro domo sua) una mazza ferrata che ha spaccato come una mela il consenso plebiscitario che aveva dimostrato. E per risalire la china deve ricominciare a muoversi come all'indomani della fine del primo mandato: poco Palazzo, poche seghe mentali coi coinquilini della politica, poche baruffe coi Carneadi di turno e molta tv, molti libri, molta piazza, molta tribuna (nel senso di spettatore allo stadio) e molti aneddoti. Sarà paradossale, ma questa è la sindrome del politico bifronte: ottimo cittadino, politico fatto a pezzi. Avantario e Tamborrino ne sanno pure qualcosa…
Ho trovato godibilissimi gli ultimi aneddoti raccontati sulla sua esperienza come medico sociale del Trani Calcio; anche quando si cimenta come solitario "agit prop", senza una specifica azione di governo, per favorire gli investimenti da parte di esterni nella nostra città, quindi più come una sorta di manager che di politico vero e proprio, riesce meglio nel suo intento: ad esempio il signor Flora per il calcio o il signor Cortellino per la messa a disposizione di Palazzo Pugliese per il Comune di Trani, non sono mica dei "Mary Poppins" qualsiasi planati per caso con l'ombrellino su Trani, ma sono stati "convinti" a muoversi in una certa direzione proprio da Pinuccio il persuasore.
A fronte di questi elementi posso però affermare che quell'immagine di positività, giovialità, estroversione, legata ad atti lontani dalla mera azione politica di governo, non ha attecchito quasi per nulla quando l'azione di Pinuccio ha cercato di concentrarsi sugli atti dell'amministrazione vera e propria della città. Per dirla tutta, forse anche per il fatto che ha governato per più anni, ho ascoltato tra il pubblico, tra la gente comune, spesso e volentieri, una marea d'insulti, disprezzo, contumelie, sospetti; addirittura ho visto esultare quando si sono profilati guai giudiziari; mai ho notato in una sola persona, una tale capacità di accentrare odio e amore, simpatia e rancore, tra tutti i politici degli ultimi trent'anni. Da quando è diventato sindaco, come spesso accade per chi gestisce potere, si è alienato una grossa fetta di simpatie di cui invece godeva ampiamente quando aveva capelli neri o faceva l'oppositore. Cosa è accaduto nella testa della gente? Come già ho scritto in passato, come mai una persona che conquista un tale consenso in sede elettorale, dopo dieci giorni o poco più vede sparire quella marea di persone favorevoli, per lo più poi silenti a fronte delle numerose accuse ricevute? Un cattivo governo non può bastare a giustificare i barili di bile che molti accumulano quando intravedono la sagoma di Pinuccio.
È un caso sociologico da studiare. Un argomento da tesi di laurea su come la politica possa agire in modo negativo sull'immagine d'una persona. Un Berlusconi rovesciato, poiché quello dalla politica ha tratto giovamento e simpatia di massa ancor maggiori rispetto a prima. Pinuccio nella politica ha trovato più che la spada di Re Artù (citazione pro domo sua) una mazza ferrata che ha spaccato come una mela il consenso plebiscitario che aveva dimostrato. E per risalire la china deve ricominciare a muoversi come all'indomani della fine del primo mandato: poco Palazzo, poche seghe mentali coi coinquilini della politica, poche baruffe coi Carneadi di turno e molta tv, molti libri, molta piazza, molta tribuna (nel senso di spettatore allo stadio) e molti aneddoti. Sarà paradossale, ma questa è la sindrome del politico bifronte: ottimo cittadino, politico fatto a pezzi. Avantario e Tamborrino ne sanno pure qualcosa…