Chiaro e Tondo
Pompa due bolle d’aria nella flebo della biblioteca
Chiaro e Tondo 139
venerdì 19 febbraio 2010
Sono sempre stato in prima linea nelle battaglie per il recupero, anzi per la rianimazione – resurrezione della biblioteca comunale Giovanni Bovio, mai comunque come altri soggetti, tipo Obiettivo Trani, Traninostra ed altri singoli appassionati cittadini, che hanno davvero lottato con la bava alla bocca ed il martello pneumatico per fracassare i maroni dei vari amministratori che si sono succeduti in quella specie di lunga, anzi prolungata, via Crucis che ha visto come protagonista la nostra gloriosa biblioteca.
Ora che da qualche anno a questa parte si stanno intravedendo segnali positivi di ripresa dell'istituzione in questione, anche grazie all'opera effettiva e magari poco pubblicizzata di chi ha lavorato, ci lavora e ci lavorerà (ce lo auguriamo), mi sembra come minimo inopportuno denigrare o ignorare quel che di buono è stato fatto per avviare quella rianimazione.
Il malato è ancora convalescente, siamo d'accordo, e fa anche bene chi, come Rompipalle Visibelli, denota il mancato supporto dei computer, ma da qui a negare, come ha fatto qualcun altro, un lavoro effettivo (come ad esempio quello di catalogazione già ampiamente intrapreso da gente come Mario Schiralli o Lucia Fiore) o tirare un pizzicotto ad Andrea Lovato (che ha obiettivamente operato perché la biblioteca tornasse ad essere un luogo frequentato e vivo, centro di ritrovo culturale in attesa di una totale riabilitazione come nucleo di studio e consultazioni di testi), non trova d'accordo me e gran parte di chi ha seguito dall'interno le varie fasi delle prove di rianimazione.
Negare il lavoro pregresso ed i tentativi di rilancio portano ad una mancanza di rispetto, per estensione, a chi per anni aveva cercato di non far morire la biblioteca. Questo partire da una sorta di anno zero non mi piace; questa chemioterapia culturale che fa piazza pulita del recente e medio passato, che dimentica Schiralli ed i suoi dipendenti che rischiarono di cadere in una voragine, in un nefasto giorno lontano, nel tentativo di recuperare libri dal malandato palazzo Vischi per darli agli studenti; che dimentica l'inizio della famosa catalogazione, cominciata da Schiralli e dalla Fiore tra zoccole e pulci; che dimentica i viaggi dello stesso Mario a Firenze ad esempio (sotto Di Marzio sindaco) per andare a prendersi la collezione Barbera (5000 tra volumi e dischi prima portati al Monastero di Colonna e ora chiusi in scataloni nella nuova sede). Dopo tante denunce e battaglie (obiettivamente l'appalto alla ditta addetta alla sanificazione, poiché stabilito in un solo anno, non può essere sufficiente al completamento dell'opera in toto) è ora di assumere un atteggiamento costruttivo verso il rilancio della biblioteca: quello distruttivo sarebbe paragonabile ad un paio di bolle d'aria pompate nella flebo di un malato convalescente che lo porterebbero definitivamente all'altro mondo. Dove la dipartita sarebbe da paragonare all'ennesima fase di stallo, fatta di polemiche, moviole nelle procedure e poco rispetto per il passato e la tradizione della biblioteca.
PS: Vedo con piacere che la notizia della candidatura di Tony D'Ambrosio non era una zingarata ma è stata ufficializzata. Grazie Tony per avermi fatto fare lo scoop (alé ooh ooh! Alé ooh ooh!) e scusami per averti associato all'allegra compagnia di Amici miei. Sono pronto a riparare facendoti un grosso in bocca al lupo e difendendoti dalle ironie sul tuo peso, inversamente proporzionale a quello del Partito Repubblicano. Scherzo! Ma fra artisti ci si capisce…
Ora che da qualche anno a questa parte si stanno intravedendo segnali positivi di ripresa dell'istituzione in questione, anche grazie all'opera effettiva e magari poco pubblicizzata di chi ha lavorato, ci lavora e ci lavorerà (ce lo auguriamo), mi sembra come minimo inopportuno denigrare o ignorare quel che di buono è stato fatto per avviare quella rianimazione.
Il malato è ancora convalescente, siamo d'accordo, e fa anche bene chi, come Rompipalle Visibelli, denota il mancato supporto dei computer, ma da qui a negare, come ha fatto qualcun altro, un lavoro effettivo (come ad esempio quello di catalogazione già ampiamente intrapreso da gente come Mario Schiralli o Lucia Fiore) o tirare un pizzicotto ad Andrea Lovato (che ha obiettivamente operato perché la biblioteca tornasse ad essere un luogo frequentato e vivo, centro di ritrovo culturale in attesa di una totale riabilitazione come nucleo di studio e consultazioni di testi), non trova d'accordo me e gran parte di chi ha seguito dall'interno le varie fasi delle prove di rianimazione.
Negare il lavoro pregresso ed i tentativi di rilancio portano ad una mancanza di rispetto, per estensione, a chi per anni aveva cercato di non far morire la biblioteca. Questo partire da una sorta di anno zero non mi piace; questa chemioterapia culturale che fa piazza pulita del recente e medio passato, che dimentica Schiralli ed i suoi dipendenti che rischiarono di cadere in una voragine, in un nefasto giorno lontano, nel tentativo di recuperare libri dal malandato palazzo Vischi per darli agli studenti; che dimentica l'inizio della famosa catalogazione, cominciata da Schiralli e dalla Fiore tra zoccole e pulci; che dimentica i viaggi dello stesso Mario a Firenze ad esempio (sotto Di Marzio sindaco) per andare a prendersi la collezione Barbera (5000 tra volumi e dischi prima portati al Monastero di Colonna e ora chiusi in scataloni nella nuova sede). Dopo tante denunce e battaglie (obiettivamente l'appalto alla ditta addetta alla sanificazione, poiché stabilito in un solo anno, non può essere sufficiente al completamento dell'opera in toto) è ora di assumere un atteggiamento costruttivo verso il rilancio della biblioteca: quello distruttivo sarebbe paragonabile ad un paio di bolle d'aria pompate nella flebo di un malato convalescente che lo porterebbero definitivamente all'altro mondo. Dove la dipartita sarebbe da paragonare all'ennesima fase di stallo, fatta di polemiche, moviole nelle procedure e poco rispetto per il passato e la tradizione della biblioteca.
PS: Vedo con piacere che la notizia della candidatura di Tony D'Ambrosio non era una zingarata ma è stata ufficializzata. Grazie Tony per avermi fatto fare lo scoop (alé ooh ooh! Alé ooh ooh!) e scusami per averti associato all'allegra compagnia di Amici miei. Sono pronto a riparare facendoti un grosso in bocca al lupo e difendendoti dalle ironie sul tuo peso, inversamente proporzionale a quello del Partito Repubblicano. Scherzo! Ma fra artisti ci si capisce…