Chiaro e Tondo
Quando si andava dietro la lavagna
Chiaro e Tondo 47
martedì 17 marzo 2009
Come cambiano i tempi: nei primi anni '90 bastava un refolo di vento inquisitorio, un avviso di garanzia, per non parlare di una condanna, per stroncare una carriera politica, provocare risentimenti nell'opinione pubblica, anche quella meno interessata ai fatti politici, portare scompiglio negli animi degli elettori ed un senso di vuoto, di smarrimento, di spaesamento nel vedere che chi era al governo, al potere, fosse soltanto sfiorato da inchieste, indagini, sospetti.
I politici e gli amministratori colpiti da quella mannaia, nella maggior parte dei casi, si dimettevano. In alcuni casi, penso a Gardini, arrivarono al suicidio, gesto estremo su cui è sempre meglio non emettere alcun tipo di giudizio. In alcuni casi, poi, sarà bene ricordarlo sono arrivate assoluzioni, pur accompagnate, perché figlie di quei primi, velenosi scandali, da un senso di dubbio, da parte di un'opinione pubblica spesso anche poco "educata" dai mezzi d'informazione (tanto spazio per le inchieste, poco per eventuali assoluzioni).
Ricordo la marca della "reazione" all'arrivo di avvisi di garanzia ad una delle giunte (furono tante e rimescolate più volte) targate Tamborrino: angoscia diffusa, spavento degli inquisiti, volti tesi, Sindaco anch'esso segnato, nel volto, soprattutto in quei mesi da grande tensione. Lo ricordo come fosse ieri: cominciavo a seguire la politica da giornalista e non più da semplice cittadino e mi ritrovai fra corridoi deserti di Palazzo di Città o con elementi della giunta in questione come "immobilizzati" e irrigiditi dagli avvisi di garanzia e poco propensi a parlare. Andò così più o meno anche quando gli stessi avvisi "bussarono" alle porte del governo Avantario. Ricordo che poi il tracoloo finale arrivò su una questione di mensa scolastica, con pugnalata finale di componenti del partito dello stesso sindaco. Vecchie storie di brutta politica.
A fronte di questa dimensione anni '90, analizziamo ora un ribaltamento totale dell'atteggiamento e della reazione ad eventuali indagini della magistratura: opinione pubblica completamente anestetizzata, spesso non colpevolista, a differenza di quegli anni, pronta a cambiare canale, dopo l'eventuale notizia o a girare pagina del giornale. I politici inquisiti non fanno una piega: dichiarazioni distese, fiducia nella magistratura, dimissioni pensate forse nella propria testa ma subito soffocate con una risata interna, gran senso di relax e, colmo dei colmi, candidature,dopo effettiva condanna, a posti di responsabilità, presidenze di Provincia, con grandi sorrisi, conferenze tra amiconi e grandi pacche sulle spalle, battute acchiappa voti con effetto gran simpaticone, spot elettorali reality e favore del pronostico. I tempi non sono cambiati: sono stravolti. Maggior faccia tosta? Maggior maturità e self control nel gestire le situazioni scomode? Maggior disincanto nel rapporto tra politica e morale? Maggior desiderio di potere comunque, dovunque ed in ogni modo, senza alcuna remora?
PS: Ma vi sembra possibile che nel 2009, per un problema ad una caldaia, una scuola materna, come la "Fabiano" resti chiusa per oltre 15 giorni, con grave nocumento di bambini e genitori? Quando recupereranno i piccoli questi gironi, nei quali avrebbero continuato ad imparare a leggere scrivere (i primi passi); perché non si provvede a trovare una sede alternativa provvisoria o si cerca di organizzare "lezioni" pomeridiane in una delle scuole vicine? Un'altra storia che evidenzia l'incapacità delle istituzioni a far fronte ad un qualsiasi tipo di problema legato all'ordinaria amministrazione. Qui dietro la lavagna non ci va più nessuno, né a scuola e né in politica.
I politici e gli amministratori colpiti da quella mannaia, nella maggior parte dei casi, si dimettevano. In alcuni casi, penso a Gardini, arrivarono al suicidio, gesto estremo su cui è sempre meglio non emettere alcun tipo di giudizio. In alcuni casi, poi, sarà bene ricordarlo sono arrivate assoluzioni, pur accompagnate, perché figlie di quei primi, velenosi scandali, da un senso di dubbio, da parte di un'opinione pubblica spesso anche poco "educata" dai mezzi d'informazione (tanto spazio per le inchieste, poco per eventuali assoluzioni).
Ricordo la marca della "reazione" all'arrivo di avvisi di garanzia ad una delle giunte (furono tante e rimescolate più volte) targate Tamborrino: angoscia diffusa, spavento degli inquisiti, volti tesi, Sindaco anch'esso segnato, nel volto, soprattutto in quei mesi da grande tensione. Lo ricordo come fosse ieri: cominciavo a seguire la politica da giornalista e non più da semplice cittadino e mi ritrovai fra corridoi deserti di Palazzo di Città o con elementi della giunta in questione come "immobilizzati" e irrigiditi dagli avvisi di garanzia e poco propensi a parlare. Andò così più o meno anche quando gli stessi avvisi "bussarono" alle porte del governo Avantario. Ricordo che poi il tracoloo finale arrivò su una questione di mensa scolastica, con pugnalata finale di componenti del partito dello stesso sindaco. Vecchie storie di brutta politica.
A fronte di questa dimensione anni '90, analizziamo ora un ribaltamento totale dell'atteggiamento e della reazione ad eventuali indagini della magistratura: opinione pubblica completamente anestetizzata, spesso non colpevolista, a differenza di quegli anni, pronta a cambiare canale, dopo l'eventuale notizia o a girare pagina del giornale. I politici inquisiti non fanno una piega: dichiarazioni distese, fiducia nella magistratura, dimissioni pensate forse nella propria testa ma subito soffocate con una risata interna, gran senso di relax e, colmo dei colmi, candidature,dopo effettiva condanna, a posti di responsabilità, presidenze di Provincia, con grandi sorrisi, conferenze tra amiconi e grandi pacche sulle spalle, battute acchiappa voti con effetto gran simpaticone, spot elettorali reality e favore del pronostico. I tempi non sono cambiati: sono stravolti. Maggior faccia tosta? Maggior maturità e self control nel gestire le situazioni scomode? Maggior disincanto nel rapporto tra politica e morale? Maggior desiderio di potere comunque, dovunque ed in ogni modo, senza alcuna remora?
PS: Ma vi sembra possibile che nel 2009, per un problema ad una caldaia, una scuola materna, come la "Fabiano" resti chiusa per oltre 15 giorni, con grave nocumento di bambini e genitori? Quando recupereranno i piccoli questi gironi, nei quali avrebbero continuato ad imparare a leggere scrivere (i primi passi); perché non si provvede a trovare una sede alternativa provvisoria o si cerca di organizzare "lezioni" pomeridiane in una delle scuole vicine? Un'altra storia che evidenzia l'incapacità delle istituzioni a far fronte ad un qualsiasi tipo di problema legato all'ordinaria amministrazione. Qui dietro la lavagna non ci va più nessuno, né a scuola e né in politica.