Chiaro e Tondo
Quella lacrimuccia inutile...
Chiaro e Tondo 35
mercoledì 4 febbraio 2009
Non è tanto l'abbattimento fine a se stesso che dà fastdio. In un'epoca di ignoranza dilagante e di improvviso lassismo su siti storico - artistici (una volta mi giungevano notizie di una Sovrintendenza severissima, petulante, pignola, insomma super attenta allo spostamanto di una minima pietra, per dire, mentre oggi, ad esempio, non fa una piega su Sant'Antuono restaurant con tanto di vetri ultramoderni a ridosso di un sito storico, appunto) non c'è da meravigliarsi poi tanto. La Sovritendenza pose un vincolo su vari punti dell'area La Pietra, ma non sulla ciminiera, ritenuta pericolante. Su questo nulla da dire. Ma ciò che dà fastdio è la rinuncia ad ogni tipo di valorizzazione di un'area, di un quartiere. La rinuncia, a prescindere, della vita di un luogo, che non fosse l'occupazione del suolo con palazzi, ville (alcune orrende, viste in zona Capirro, più simili a capannoni industriali).
Capisco l'esigenza di guadagno delle imprese edili e quel tipo d'indotto per l'economia, capsico l'esigenza di nuovi appartamenti, ma qui vi è una sproporzione di 10 a 1 tra cemento e verde o , in generale, area pubblica vivibile.
Non mi piace la retorica fatta sull'abbattimento della ciminiera, i versi poetici, le vesti stracciate, la sculacciata, dovuta, all'amministrazione, sul fatto di essere incapace di proporre idee alternative per la valorizzazione di un luogo, che non fosse la licenza all'impresa di turno. Non mi piace la lacrimuccia o la voglia di amarcord per una città che, rassegnatevi, non esiste più, nè a livello politico, nè a livello estetico. Chi, in una comunità, viene fuori con certe brutture, come zone verdi rase al suolo, antenne per la telefonia poste dappertutto, anche a ridosso, anzi, all'interno di un esempio di architettura fascista come il Comune (par condicio per la difesa delle testimonianze edili storiche, e meno male che l'Amministrazione è di destra), estate con fioriere da Club Med in un porto storico come quello di Trani, non si sogni l'approvazione di tutti, un consenso totale, anche da parte di chi gode di una certa cultura, anche media; avrà qualche approvazione da parte di ammiratrici di Emilio Fede, qualche telespettatore del Grande Fratello, sbavante dietro quella mitica tettona di cui tanto si favella, ma il consenso di tutti, quello no.
Concludendo, sulla storia della ciminiera, non c'è bisogno di scrivere nuovi romanzi da novelli Giovanni Verga o redigere trattati da neo moralisti. Basta dire che è una cosa da ignoranti. Punto e basta.
Capisco l'esigenza di guadagno delle imprese edili e quel tipo d'indotto per l'economia, capsico l'esigenza di nuovi appartamenti, ma qui vi è una sproporzione di 10 a 1 tra cemento e verde o , in generale, area pubblica vivibile.
Non mi piace la retorica fatta sull'abbattimento della ciminiera, i versi poetici, le vesti stracciate, la sculacciata, dovuta, all'amministrazione, sul fatto di essere incapace di proporre idee alternative per la valorizzazione di un luogo, che non fosse la licenza all'impresa di turno. Non mi piace la lacrimuccia o la voglia di amarcord per una città che, rassegnatevi, non esiste più, nè a livello politico, nè a livello estetico. Chi, in una comunità, viene fuori con certe brutture, come zone verdi rase al suolo, antenne per la telefonia poste dappertutto, anche a ridosso, anzi, all'interno di un esempio di architettura fascista come il Comune (par condicio per la difesa delle testimonianze edili storiche, e meno male che l'Amministrazione è di destra), estate con fioriere da Club Med in un porto storico come quello di Trani, non si sogni l'approvazione di tutti, un consenso totale, anche da parte di chi gode di una certa cultura, anche media; avrà qualche approvazione da parte di ammiratrici di Emilio Fede, qualche telespettatore del Grande Fratello, sbavante dietro quella mitica tettona di cui tanto si favella, ma il consenso di tutti, quello no.
Concludendo, sulla storia della ciminiera, non c'è bisogno di scrivere nuovi romanzi da novelli Giovanni Verga o redigere trattati da neo moralisti. Basta dire che è una cosa da ignoranti. Punto e basta.