Chiaro e Tondo
Quella quota rosa nella Trani in posa
Chiaro e Tondo 61
martedì 5 maggio 2009
Gabriella Carlucci, Giorgia Cicolani, Pina Chiarello, Ines Fabretti, Rosa Uva. Stremato, confuso e (in)felice, per le polemiche su Sant'Antuono, rivolgo un pensiero liberatorio alle donne della politica tranese. Visto che dopo la separazione tra Silvio e Veronica non si fa che parlare di donne e politica (e ci volevano le trombate poco clandestine del Premier per tornarne a discutere con passione, sentimento e dovizia di particolari) mi chiedo: ma queste donne tranesi in politica, a parte qualche sortita estiva della Carlucci (a proposito Pinuccio, ma i 2000 euro poi li hai pagati? -vedi querelle concerto Muti-) sono abbastanza seguite? Io dico di no. Anche i media locali, nel loro piccolo, credo che prendano davvero poco in considerazione il lavoro delle donne tranesi in politica. Le ultime note in merito, a memoria di articoli e comunicati stampa, riguardano l'incarico legale, pertinente o impertinente che fosse, all'Amet, con lapidazione annessa, della signora Chiarello.
Ma di Ines Fabretti, da anni impegnata nel sindacato e che il sindaco stesso reputa l'unica brava persona dell'opposizione, nessuno parla. Di Giorgia Cicolani, sobria e sensibile presenza nella chiassosa politica tranese, nessuno parla. D'accordo, la Carlucci, a parte un gruppo di supporters locali, che quando giunge da Roma la circondano festanti, non gode di grandi simpatie, ma lì c'è stato un problema di personaggio calato dall'alto, in un sistema elettorale che non ha mai funzionato, sin dai tempi del sorridentissimo Pasquale Squitieri. Queste specie di alieni calati sul territorio locale per scelta di capi, non hanno mai funzionato, al di là della elezione, di fatto, avvenuta, anche a discapito di qualche tranese che avrebbe meritato quella carica.
Si parla di donne nella politica per dire che sono sul punto di essere rimosse dalla carica di assessore o quando bisogna, pur giustamente, rilevare l'opportunità o meno di qualche incarico (sulla Chiarello mi pare che l'opposizione sollevasse obiezioni per un fatto economico). Mai un profilo sulle qualità, sul lavoro svolto, sui pregi e difetti effettivi, sui progetti almeno teorici, anche se non realizzati. Ma sbaglio o l'unica donna dipendente comunale di cui si è parlato sulla stampa è stata l'addetta alle pulizie coinvolta nell'ultima avventura boccaccesca? E allora alla prossima tornata sotto con una sindachessa. Possibilmente una faccia nuova, come usa dire adesso. Vuoi vedere che arriva l'Arcuri?
Ma di Ines Fabretti, da anni impegnata nel sindacato e che il sindaco stesso reputa l'unica brava persona dell'opposizione, nessuno parla. Di Giorgia Cicolani, sobria e sensibile presenza nella chiassosa politica tranese, nessuno parla. D'accordo, la Carlucci, a parte un gruppo di supporters locali, che quando giunge da Roma la circondano festanti, non gode di grandi simpatie, ma lì c'è stato un problema di personaggio calato dall'alto, in un sistema elettorale che non ha mai funzionato, sin dai tempi del sorridentissimo Pasquale Squitieri. Queste specie di alieni calati sul territorio locale per scelta di capi, non hanno mai funzionato, al di là della elezione, di fatto, avvenuta, anche a discapito di qualche tranese che avrebbe meritato quella carica.
Si parla di donne nella politica per dire che sono sul punto di essere rimosse dalla carica di assessore o quando bisogna, pur giustamente, rilevare l'opportunità o meno di qualche incarico (sulla Chiarello mi pare che l'opposizione sollevasse obiezioni per un fatto economico). Mai un profilo sulle qualità, sul lavoro svolto, sui pregi e difetti effettivi, sui progetti almeno teorici, anche se non realizzati. Ma sbaglio o l'unica donna dipendente comunale di cui si è parlato sulla stampa è stata l'addetta alle pulizie coinvolta nell'ultima avventura boccaccesca? E allora alla prossima tornata sotto con una sindachessa. Possibilmente una faccia nuova, come usa dire adesso. Vuoi vedere che arriva l'Arcuri?