Chiaro e Tondo
Sdegno e furbate
Chiaro e Tondo 66
venerdì 22 maggio 2009
Ora che viene tirato per la collottola anche l'ex dirigente Raimo, sulla vicenda Sant'Antuono, sembra che la scena cominci ad affollarsi parecchio. Ammesso che l'amore per i beni artistici di Trani ed un giusto fervore religioso abbiano effettivamente alimentato la polemica, con nessi e connessi, ora sembra che l'ammucchiata d'interventi sulla questione porti in dote un rancido retrogusto da bar sport, o meglio da baruffa politica.
Noto una certa fregola, un prurito da fuoco di sant'Antuono, tanto per restare in tema, un'eccitazione fuori luogo nel discettare sull'argomento. Insomma dopo gli interventi delle autorità preposte, ossia il sindaco ed il vescovo, fatta eccezione per le prime effetive segnalazioni in merito, mi sembra che un po' tutti vogliano dire la loro per dare una ramazzata nel sedere al sindaco o al vescovo, a seconda della collocazione socio - politica che si voglia mostrare sfruttando la polemica.
Sembra che anche il mio fruttivendolo e poi il barbiere sotto casa, l'usciere del camposanto e l'infermiere di notte, il bidello e l'avvocatessa rampante (ciao Paola, "vecchia" compagna delle elementari - vedi forum), l'editorialista ed il prof., il pensionato scatarrante sulle panchine di piazza della Repubblica, perfino la rivettatrice (storica) all'inizio di Via Mario Pagano, e fra qualche giorno forse anche Paolo Abruzzese, vogliano dire la loro su Sant'Antuono. Ognuno, e chissà se sempre mosso da vero interesse per la questione in sè, sta cercando alla fine, fatte le debite eccezioni, di darsi un tono, sentenziando sull'argomento del giorno.
Con buona pace del vescovo, che avrebbe potuto pronunciarsi ben prima e non quando cosa fatta, capo aveva.
Con buona pace del sindaco, che dopo le eccitate dichiarazioni sulla rivalutazione del luogo, si becca la solita gragnuola di pietre da parte di pubblici e privati detrattori, abili nello sfuttare anche la cacca del piccione sulla propria auto pur di assestargli un bel calcio nel deretano (in effetti bisognerà porre un rimedio all'onda montante delle deiezioni piccioniche).
Con buona pace del ristoratore che, indeciso se gioire per l'incredibile mole di pubblicità gratuita o rabbuiarsi per l'invettiva ecclesiatica ed il diffuso disprezzo da forum, non credo che un giorno, di buon mattino, smantellerà baracca e burattini dopo la fiumana di soldi investita (si serve Mammona e non Dio, di fatto, al di là degli indirizzi comunali: questione di scelte) e tornerà a casa bel bello. Sul piano morale possiamo dunque continuare a parlarne per secoli. Sul piano pratico, lette anche le carte, la polemica puzza di muffa e di... furbata elettoral - politica, da parte di qualche "drittone". Altro tipo di eresia, in un certo qual modo, che dir si voglia.
Noto una certa fregola, un prurito da fuoco di sant'Antuono, tanto per restare in tema, un'eccitazione fuori luogo nel discettare sull'argomento. Insomma dopo gli interventi delle autorità preposte, ossia il sindaco ed il vescovo, fatta eccezione per le prime effetive segnalazioni in merito, mi sembra che un po' tutti vogliano dire la loro per dare una ramazzata nel sedere al sindaco o al vescovo, a seconda della collocazione socio - politica che si voglia mostrare sfruttando la polemica.
Sembra che anche il mio fruttivendolo e poi il barbiere sotto casa, l'usciere del camposanto e l'infermiere di notte, il bidello e l'avvocatessa rampante (ciao Paola, "vecchia" compagna delle elementari - vedi forum), l'editorialista ed il prof., il pensionato scatarrante sulle panchine di piazza della Repubblica, perfino la rivettatrice (storica) all'inizio di Via Mario Pagano, e fra qualche giorno forse anche Paolo Abruzzese, vogliano dire la loro su Sant'Antuono. Ognuno, e chissà se sempre mosso da vero interesse per la questione in sè, sta cercando alla fine, fatte le debite eccezioni, di darsi un tono, sentenziando sull'argomento del giorno.
Con buona pace del vescovo, che avrebbe potuto pronunciarsi ben prima e non quando cosa fatta, capo aveva.
Con buona pace del sindaco, che dopo le eccitate dichiarazioni sulla rivalutazione del luogo, si becca la solita gragnuola di pietre da parte di pubblici e privati detrattori, abili nello sfuttare anche la cacca del piccione sulla propria auto pur di assestargli un bel calcio nel deretano (in effetti bisognerà porre un rimedio all'onda montante delle deiezioni piccioniche).
Con buona pace del ristoratore che, indeciso se gioire per l'incredibile mole di pubblicità gratuita o rabbuiarsi per l'invettiva ecclesiatica ed il diffuso disprezzo da forum, non credo che un giorno, di buon mattino, smantellerà baracca e burattini dopo la fiumana di soldi investita (si serve Mammona e non Dio, di fatto, al di là degli indirizzi comunali: questione di scelte) e tornerà a casa bel bello. Sul piano morale possiamo dunque continuare a parlarne per secoli. Sul piano pratico, lette anche le carte, la polemica puzza di muffa e di... furbata elettoral - politica, da parte di qualche "drittone". Altro tipo di eresia, in un certo qual modo, che dir si voglia.