Chiaro e Tondo
Sinistra e scampoli di potere
Chiaro e Tondo 127
venerdì 8 gennaio 2010
Il ruolo politico della sinistra a Trani negli ultimi vent'anni è stato più centrale solo nella parte iniziale quando componeva, insieme allo strapotere democristiano, che comunque la rendeva subalterna per certi versi, i famosi governi della Prima Repubblica. Un potere dunque relativo, ma rafforzato da figure storiche come Miranda, Cuccovillo e altri che davano l'impressione di fare partito a se, in base al proprio carisma ed al peso elettorale. Una storia comunque convulsa e non priva di scivoloni sulle bucce di banana del potere, nei gorghi risucchianti tipici della fine di quella Prima Repubblica (remember il caso Celestino? Che ormai ricorderanno in pochissimi), fino al naufragio di quel famoso Consiglio Comunale che di fatto sarebbe stato presieduto da un uomo di sinistra (il famoso sindaco per poche ore Germinario).
Quel Consiglio commissariato per infiltrazioni mafiose, un'accusa poi rivelatasi alquanto priva di fondamento, da quanto recitano le carte, costituì uno spartiacque per la politica tranese. E per la sinistra. Dopo lo tsunami dei primi anni 90, si arrivò alla parentesi Tamborrino, uomo d'ordine votato sulla base dell'idea che uno come lui avrebbe garantito sobrietà, moralità e morigeratezza di costumi politici, insomma, onestà. Salvo cominciare a scoprire che non sempre questa condizione, che effettivamente fu garantita in quegli anni, avrebbe fatto rima con buon governo, nel senso di efficace e pregno di risultati concreti. Il governo Avantario rappresenta l'ultimo momento, mal sfruttato, per la sinistra al potere. Una serie di errori che non staremo qui a rievocare dilapidarono un patrimonio politico che cercava, sulla base d'un consenso per un uomo moderato e onesto, di unire un centro – sinistra, che unito non fu mai a sua volta, che coniugasse forze cattoliche con forze laiche, di sinistra appunto.
Fu il canto del cigno d'un centro – sinistra che suicidatosi di fatto, non ha più rivisto né il potere, né il consenso di massa, trasferitosi nel frattempo dalle parti delle personalità di spicco del centro – destra. Un centro – sinistra che oltre a bruciare svariate personalità politiche, si è abbandonato a lunghe e vacue teorizzazioni da strategia da segreteria di partito, quelle piene di fumo e polvere, cavando topolini da montagne di chiacchiere e vari ragni dai buchi. Eppure le personalità positive non sono mancate: ieri gente come Tonino Rutigliano, assessore nell'era Avantario (sentiamo la mancanza del suo Diario di Trani che tanto consenso aveva trovato nelle scuole); Cuccovillo nella sua ultima apparizione consiliare si era dimostrato molto collaborativo e propositivo, pur essendo all'opposizione; oggi Mimmo De Laurentiis risulta essere spesso molto ficcante ed efficace nei suoi interventi. Pillera Maximo avrebbe potuto essere il domani e come spesso avviene da quelle parti il masochismo di sinistra ha portato a snobbare quella possibilità. Individualità insomma, non squadra, in un contesto sempre più appiattito che costruisce opposizioni su opposizioni, ma non ragiona mai in termini di alternativa del futuro. Questo il male di una sinistra che spesso guarda il proprio ombelico o unicamente quello di Tarantini. Senza andare oltre.
Quel Consiglio commissariato per infiltrazioni mafiose, un'accusa poi rivelatasi alquanto priva di fondamento, da quanto recitano le carte, costituì uno spartiacque per la politica tranese. E per la sinistra. Dopo lo tsunami dei primi anni 90, si arrivò alla parentesi Tamborrino, uomo d'ordine votato sulla base dell'idea che uno come lui avrebbe garantito sobrietà, moralità e morigeratezza di costumi politici, insomma, onestà. Salvo cominciare a scoprire che non sempre questa condizione, che effettivamente fu garantita in quegli anni, avrebbe fatto rima con buon governo, nel senso di efficace e pregno di risultati concreti. Il governo Avantario rappresenta l'ultimo momento, mal sfruttato, per la sinistra al potere. Una serie di errori che non staremo qui a rievocare dilapidarono un patrimonio politico che cercava, sulla base d'un consenso per un uomo moderato e onesto, di unire un centro – sinistra, che unito non fu mai a sua volta, che coniugasse forze cattoliche con forze laiche, di sinistra appunto.
Fu il canto del cigno d'un centro – sinistra che suicidatosi di fatto, non ha più rivisto né il potere, né il consenso di massa, trasferitosi nel frattempo dalle parti delle personalità di spicco del centro – destra. Un centro – sinistra che oltre a bruciare svariate personalità politiche, si è abbandonato a lunghe e vacue teorizzazioni da strategia da segreteria di partito, quelle piene di fumo e polvere, cavando topolini da montagne di chiacchiere e vari ragni dai buchi. Eppure le personalità positive non sono mancate: ieri gente come Tonino Rutigliano, assessore nell'era Avantario (sentiamo la mancanza del suo Diario di Trani che tanto consenso aveva trovato nelle scuole); Cuccovillo nella sua ultima apparizione consiliare si era dimostrato molto collaborativo e propositivo, pur essendo all'opposizione; oggi Mimmo De Laurentiis risulta essere spesso molto ficcante ed efficace nei suoi interventi. Pillera Maximo avrebbe potuto essere il domani e come spesso avviene da quelle parti il masochismo di sinistra ha portato a snobbare quella possibilità. Individualità insomma, non squadra, in un contesto sempre più appiattito che costruisce opposizioni su opposizioni, ma non ragiona mai in termini di alternativa del futuro. Questo il male di una sinistra che spesso guarda il proprio ombelico o unicamente quello di Tarantini. Senza andare oltre.