Chiaro e Tondo
Un'infermiera per Rocco
Chiaro e Tondo 134
martedì 2 febbraio 2010
Tranquilli: il Rocco del titolo non è né Rocco Siffredi, né Rocco Barca, papà della nostra bella collega Rosa. Dopo la doppia e tripla giravolta con marcia indietro e nuova ripartenza sul nome di Rocco Palese, col Berlusca che già s'era espresso in termini non entusiasti, facendo riferimento a connotati estetici non consoni al suo parametro ("grigio", per i capelli? E "con pancetta"), ecco che subito un po' tutti, a cominciare proprio dal Rocco candidato, la buttano sulla sanità.
Questo gran calderone mangia – politici e mangia soldi, usata come arma politica ma spesso divenuta arma a doppio taglio. Proprio sulla sanità e sul famoso taglio castra – ospedali (a cominciare da quello di Trani), Fitto, ora patron dello stesso Palese, cadde malamente, infilzato dall'orecchino di Niki.
Cominciare allora una campagna elettorale col bue che ingiuria il ciuccio d'essere cornuto, ovvero col "bue" Palese che tira le orecchie al "ciuccio" Niki, per aver male amministrato sulla sanità, in tal caso, secondo l'accusa, all'insegna del clientelismo, non credo sia un'idea brillante. Si riparte da un tema che scorticò già a suo tempo Fitto e soci, Palese compreso e venire a sostenere questa tesi, tra bottiglie di vino primitivo e spumante doc proprio a Trani, a suo tempo penalizzata da quella politica sulla sanità, nel nome del dio bilancio, è un atto di facciatostaggine con idea che li tranesi abbiano poca memoria storico – politica. Un 'infermiera per Rocco, presto, con una pillola al fosforo dunque … E con un rivitalizzante dopo le poco carine espressioni del premier prima che si ripiegasse definitivamente su di lui (prima le perplessità di cui sopra, poi l'invito ad un passo indietro: e te credo … fosse per Silvietto, avrebbe candidato un nome tra Alida Yespica o Manila Gorio).
Intanto la Poli Bortone, per bocca di Laurora nostrum, sarebbe un'alternativa valida. Mah! Una che fino all'ultimo avrebbe voluto la candidatura con benedizione PDL, che ha giocato a "braccio di ferro" con Fitto, per ottenerla, (perdendo), si butta, con la sua storia post – fascista, nelle braccia del partito dei neo democristiani … Questa immagine mi puzza di ripiego, di brodino riscaldato pur di apparire come candidata ("alternativa"), ma si capisce che la Poli aveva in mente la sfida dalla tribuna del Pdl e non dalla sagrestia dell'Udc. Per giunta il sistema elettorale sfavorisce questo genere di posizioni terziste e, lo dico con obiettività, penalizza, nei numeri, le ambizioni del Laurora nostrum. E dopo la magra figura del PD alle primarie, l'inizio ad handicap (quanto tempo perso ed il Berlusca non convinto) di Palese, e con l'Udc alle prese con le pizze di Giovina ai forni della sua politica vecchiotta, a godere, libero e bello, può essere ancora lui, il Niki Vendola da Terlizzi.
Questo gran calderone mangia – politici e mangia soldi, usata come arma politica ma spesso divenuta arma a doppio taglio. Proprio sulla sanità e sul famoso taglio castra – ospedali (a cominciare da quello di Trani), Fitto, ora patron dello stesso Palese, cadde malamente, infilzato dall'orecchino di Niki.
Cominciare allora una campagna elettorale col bue che ingiuria il ciuccio d'essere cornuto, ovvero col "bue" Palese che tira le orecchie al "ciuccio" Niki, per aver male amministrato sulla sanità, in tal caso, secondo l'accusa, all'insegna del clientelismo, non credo sia un'idea brillante. Si riparte da un tema che scorticò già a suo tempo Fitto e soci, Palese compreso e venire a sostenere questa tesi, tra bottiglie di vino primitivo e spumante doc proprio a Trani, a suo tempo penalizzata da quella politica sulla sanità, nel nome del dio bilancio, è un atto di facciatostaggine con idea che li tranesi abbiano poca memoria storico – politica. Un 'infermiera per Rocco, presto, con una pillola al fosforo dunque … E con un rivitalizzante dopo le poco carine espressioni del premier prima che si ripiegasse definitivamente su di lui (prima le perplessità di cui sopra, poi l'invito ad un passo indietro: e te credo … fosse per Silvietto, avrebbe candidato un nome tra Alida Yespica o Manila Gorio).
Intanto la Poli Bortone, per bocca di Laurora nostrum, sarebbe un'alternativa valida. Mah! Una che fino all'ultimo avrebbe voluto la candidatura con benedizione PDL, che ha giocato a "braccio di ferro" con Fitto, per ottenerla, (perdendo), si butta, con la sua storia post – fascista, nelle braccia del partito dei neo democristiani … Questa immagine mi puzza di ripiego, di brodino riscaldato pur di apparire come candidata ("alternativa"), ma si capisce che la Poli aveva in mente la sfida dalla tribuna del Pdl e non dalla sagrestia dell'Udc. Per giunta il sistema elettorale sfavorisce questo genere di posizioni terziste e, lo dico con obiettività, penalizza, nei numeri, le ambizioni del Laurora nostrum. E dopo la magra figura del PD alle primarie, l'inizio ad handicap (quanto tempo perso ed il Berlusca non convinto) di Palese, e con l'Udc alle prese con le pizze di Giovina ai forni della sua politica vecchiotta, a godere, libero e bello, può essere ancora lui, il Niki Vendola da Terlizzi.