Chiaro e Tondo
Un po di viagra per questa politica
Chiaro e Tondo 57
martedì 21 aprile 2009
Sembra che la Politica tranese, come protagonista della nostra vita, come dibattito, ragionamento, partecipazione democratica vera, risoluzione dei problemi dei cittadini, non ce la faccia in alcun modo a reggersi da sola. Ormai appare bisognosa di "droghe", alterata, assetata di un viagra molto particolare rintracciabile in lidi distanti anni luce dai luoghi istituzionali, dalle strategie di un tempo.
Un viagra che si chiama kermesse partitiche sopra le righe, sproloquio davanti ad una telecamera, battibecco insulso tra gente che fino ad un mese prima era magari nello stesso partito, ricorso all'uso del dialetto (vecchio "pronto soccorso" per uso orale nei confronti delle masse, largamente utilizzato in passato anche da politici nostrani, uno a caso, Visibelli), ora ampiamente adottato da Ventola per dirci che tra lui e l'ultimo zappatore (con tutto il rispetto, è solo un esempio) non c'è nessuna differenza.
Una politica posticcia, finta, che cerca solo l'effetto e non più il mezzo per andare incontro alla gente. Il mezzo, semmai, ossia la tv, viene utilizzato come un microfono, un megafono su di una spiaggia affollata, contando poco su quello che si dice, ma badando a come lo si dice.
C'è chi chiama la Casalegno (Buonvento o Vento in poppa? Da buoni intenditori preferiamo l'opzione 2), per presentare il proprio partito e poi urla che bisogna essere "bastardi", bastardi dentro per dire che con quello stesso partito si difenderanno gli interessi di una categoria, così, sfacciatamente, senza più freni inibitori, con sincerità; a proposito: c'è chi ricorre, in modo più innocente, ad Arisa (meno bona della Casalegno, ma insomma con la politica continua a non c'entrare una mazza) per farsi il manifesto e ricordare di essere un politico sincero (Sincerità… Un elemento imprescindibile, per una relazione stabile; caro Mimmo De Laurentis, però ti volevo anche con la montatura d'occhiali di Arisa, se no non vale…).
Una politica da volantino, da panzerotto freddo consumato guardando distrattamente la tv, la lode del PUG, il salto sul carro del Pug per continuare ad esistere; una politica da pizza, birra e rutto libero, tanto per fare una citazione colta.
C'è chi per continuare ad esistere politicamente deve, una volta cambiato partito, "dissociarsi" dalla presente amministrazione con la quale ha bevuto, trincato e ruttato (chiedo venia ai puristi della lingua ed alle persone perbene) fino all'altro ieri. Qui la "dissociazione" è un'altra forma di viagra… Per restare sulla prua di una "politica – barchetta" sempre più sballottata da venti avversi. Scusate, ma come diceva la buonanima di Funari, questa politica, da sola, "nun gliela fa'."
Un viagra che si chiama kermesse partitiche sopra le righe, sproloquio davanti ad una telecamera, battibecco insulso tra gente che fino ad un mese prima era magari nello stesso partito, ricorso all'uso del dialetto (vecchio "pronto soccorso" per uso orale nei confronti delle masse, largamente utilizzato in passato anche da politici nostrani, uno a caso, Visibelli), ora ampiamente adottato da Ventola per dirci che tra lui e l'ultimo zappatore (con tutto il rispetto, è solo un esempio) non c'è nessuna differenza.
Una politica posticcia, finta, che cerca solo l'effetto e non più il mezzo per andare incontro alla gente. Il mezzo, semmai, ossia la tv, viene utilizzato come un microfono, un megafono su di una spiaggia affollata, contando poco su quello che si dice, ma badando a come lo si dice.
C'è chi chiama la Casalegno (Buonvento o Vento in poppa? Da buoni intenditori preferiamo l'opzione 2), per presentare il proprio partito e poi urla che bisogna essere "bastardi", bastardi dentro per dire che con quello stesso partito si difenderanno gli interessi di una categoria, così, sfacciatamente, senza più freni inibitori, con sincerità; a proposito: c'è chi ricorre, in modo più innocente, ad Arisa (meno bona della Casalegno, ma insomma con la politica continua a non c'entrare una mazza) per farsi il manifesto e ricordare di essere un politico sincero (Sincerità… Un elemento imprescindibile, per una relazione stabile; caro Mimmo De Laurentis, però ti volevo anche con la montatura d'occhiali di Arisa, se no non vale…).
Una politica da volantino, da panzerotto freddo consumato guardando distrattamente la tv, la lode del PUG, il salto sul carro del Pug per continuare ad esistere; una politica da pizza, birra e rutto libero, tanto per fare una citazione colta.
C'è chi per continuare ad esistere politicamente deve, una volta cambiato partito, "dissociarsi" dalla presente amministrazione con la quale ha bevuto, trincato e ruttato (chiedo venia ai puristi della lingua ed alle persone perbene) fino all'altro ieri. Qui la "dissociazione" è un'altra forma di viagra… Per restare sulla prua di una "politica – barchetta" sempre più sballottata da venti avversi. Scusate, ma come diceva la buonanima di Funari, questa politica, da sola, "nun gliela fa'."