Chiaro e Tondo
Una volta tanto: Trani (e BAT) apri gli occhi
Chiaro e Tondo 93
martedì 1 settembre 2009
I fatti che "animano" la scena politica nazionale ci toccano poco. Il "Chiaro e tondo" di oggi non è avulso dalla sua solita linea, quella dell'analisi locale di costume e dintorni, ma è pienamente pertinente, perché, specialmente Trani poi, è città berlusconiana. E la città che ha avuto ed ha tra i suoi cittadini grandi "spiriti" come i fratelli Pastina, Giovanni Bovio, Domenico Di Palo, Valdemaro Vecchi, Ivo Scaringi e altri, non può restare impassibile verso le assurde mosse berlusconiane (criticate, nascostamente, anche da molti dei suoi "seguaci").
Visto che nessuno parla, nessuno fa una piega rispetto a quello che sta succedendo nella Nazione che abitiamo e che viene governata da un uomo che qui a Trani e dintorni ha sempre ottenuto maree di voti, lo facciamo noi di Chiaro e tondo, a nome di questo piccolo "luogo" meridionale, che non è fatto solo di pecore belanti e a testa bassa. Parlo per protestare contro il principio di libertà di stampa negato, a nome di chi voglia farlo come me, nel nostro piccolo, d'accordo, ma che in fatto di voti poi tanto piccolo non è… Parlo a nome di chi, anche dalla Bat, da Trani, da questo angolo di Sud, non vuole rimanere in silenzio e con le sue rassicuranti certezze da panchina in villa, televisione e gelato della sera. Chi vuole che uno Stato come il nostro, con le sue regioni, le sue tradizioni e la sua storia, la sua Costituzione, non venga da un lato ridicolizzato e dall'altro ristretto in alcuni principi di libertà come quello di pensiero e di stampa. Mi affianco dunque ai tanti, colleghi di Repubblica in testa (compresi quelli che lavorano alla redazione di Bari), che vivono in un Paese dove si querela una serie di domande, quelle poste dallo stesso giornale diretto da Ezio Mauro, sugli intrecci istituzional – sessuali di un Presidente del Consiglio, mica di uno scalzacani qualsiasi, mica di un presentatore o di un giornalista e alle quali lo stesso premier non vuole dare risposta.
L'attacco (sproporzionato) al direttore dell'Avvenire da parte del suo Giornale; la querela verso le domande di Repubblica cui non vuole rispondere; l'idea che gli italiani lo vogliano così (puttaniere?; io un Presidente così non lo voglio); il ridicolo di cui sta coprendo se stesso, la sua famiglia ed il nostro Paese (vedi stampa estera, anche non di sinistra); per non parlare dell'annoso conflitto d'interessi, (padrone delle tv e padrone politico) che lo porta a distorcere l'informazione pubblica, vedi TG1 degli ultimi tempi, in cui "spariscono" determinate notizie. Per tutto questo e molto altro ancora oggi presento un Chiaro e Tondo di protesta e di richiamo all'opinione pubblica tranese e specialmente berlusconiana e della Bat, per una riflessione su chi ha scelto per farsi rappresentare, perché rifletta su cosa sta diventando la nostra Italia, e di riflesso la nostra terra che lo vota in massa. Apri gli occhi, Trani, una volta tanto.
Visto che nessuno parla, nessuno fa una piega rispetto a quello che sta succedendo nella Nazione che abitiamo e che viene governata da un uomo che qui a Trani e dintorni ha sempre ottenuto maree di voti, lo facciamo noi di Chiaro e tondo, a nome di questo piccolo "luogo" meridionale, che non è fatto solo di pecore belanti e a testa bassa. Parlo per protestare contro il principio di libertà di stampa negato, a nome di chi voglia farlo come me, nel nostro piccolo, d'accordo, ma che in fatto di voti poi tanto piccolo non è… Parlo a nome di chi, anche dalla Bat, da Trani, da questo angolo di Sud, non vuole rimanere in silenzio e con le sue rassicuranti certezze da panchina in villa, televisione e gelato della sera. Chi vuole che uno Stato come il nostro, con le sue regioni, le sue tradizioni e la sua storia, la sua Costituzione, non venga da un lato ridicolizzato e dall'altro ristretto in alcuni principi di libertà come quello di pensiero e di stampa. Mi affianco dunque ai tanti, colleghi di Repubblica in testa (compresi quelli che lavorano alla redazione di Bari), che vivono in un Paese dove si querela una serie di domande, quelle poste dallo stesso giornale diretto da Ezio Mauro, sugli intrecci istituzional – sessuali di un Presidente del Consiglio, mica di uno scalzacani qualsiasi, mica di un presentatore o di un giornalista e alle quali lo stesso premier non vuole dare risposta.
L'attacco (sproporzionato) al direttore dell'Avvenire da parte del suo Giornale; la querela verso le domande di Repubblica cui non vuole rispondere; l'idea che gli italiani lo vogliano così (puttaniere?; io un Presidente così non lo voglio); il ridicolo di cui sta coprendo se stesso, la sua famiglia ed il nostro Paese (vedi stampa estera, anche non di sinistra); per non parlare dell'annoso conflitto d'interessi, (padrone delle tv e padrone politico) che lo porta a distorcere l'informazione pubblica, vedi TG1 degli ultimi tempi, in cui "spariscono" determinate notizie. Per tutto questo e molto altro ancora oggi presento un Chiaro e Tondo di protesta e di richiamo all'opinione pubblica tranese e specialmente berlusconiana e della Bat, per una riflessione su chi ha scelto per farsi rappresentare, perché rifletta su cosa sta diventando la nostra Italia, e di riflesso la nostra terra che lo vota in massa. Apri gli occhi, Trani, una volta tanto.