Chiaro e Tondo
Zero Tituli
Chiaro e Tondo 79
martedì 7 luglio 2009
Al paese mio, come suol dirsi, il gironalista è colui che, confrontatosi con la realtà in cui lavora e opera, si fa portavoce dell'opinione pubblica e della gente che vorrebbe far sapere la sua ma non può, senza che, lo stesso giornalista, si sottoponga al voto delle elezioni politiche.
Prendo spunto per questa tesi da una recente lettera giuntami in redazione, che probabilmente avrete anche letto. In essa, in sostanza mi si dice che non posso affermare che alla gente interessa poco che l'assessore Tizio venga dal partito Caio o che il partito dei Sempronii dica che l'assessore "Mandingo" non è sua espressione. E non posso quindi concludere che alla gente interessa l'assessore bravo, cioè che è sempre al suo posto quando lo si cerca e non a farsi qualche aperitivo di mezzogiorno; che propone idee concrete; che dà una linea politica al suo operato, secondo il suo cervello e non come una specie di automa con cervelletto lobotomizzato che esegue gli ordini di un partito, il suo o del sindaco se non ce l'ha.
Pensavo che almeno i "fondamentali" del rapporto istituzioni - politica - giornalismo - cittadini- li possedessimo. Invece qua dobbiamo ripartire dall'abc. Che faticaccia ragazzi! E poi dice che è sempre meglio fare il giornalista piuttosto che lavorare. Se l'assessore è un pirla per dirla alla Mourigno, ahi voglia a dargli indirizzo politico dal partito, indicazioni e consigli vari... Pirla fu; pirla è ; pirla resterà. Il resto, lo ripeto, è squallida storia di accaparramento di potere, voglia di visibilità, baruffa tra partiti che misurano la lunghezza del proprio membro, metaforicamente parlando, dal numero di assessori incamerati.
Lo dico chiaro e tondo e a nome dei tranesi che lavorano seriamente e vogliono che anche i politici lo facciano: di tutte queste fregnacce non importa loro una beneamata mazza. Se no resteremo sempre una città con... zero tituli.
Prendo spunto per questa tesi da una recente lettera giuntami in redazione, che probabilmente avrete anche letto. In essa, in sostanza mi si dice che non posso affermare che alla gente interessa poco che l'assessore Tizio venga dal partito Caio o che il partito dei Sempronii dica che l'assessore "Mandingo" non è sua espressione. E non posso quindi concludere che alla gente interessa l'assessore bravo, cioè che è sempre al suo posto quando lo si cerca e non a farsi qualche aperitivo di mezzogiorno; che propone idee concrete; che dà una linea politica al suo operato, secondo il suo cervello e non come una specie di automa con cervelletto lobotomizzato che esegue gli ordini di un partito, il suo o del sindaco se non ce l'ha.
Pensavo che almeno i "fondamentali" del rapporto istituzioni - politica - giornalismo - cittadini- li possedessimo. Invece qua dobbiamo ripartire dall'abc. Che faticaccia ragazzi! E poi dice che è sempre meglio fare il giornalista piuttosto che lavorare. Se l'assessore è un pirla per dirla alla Mourigno, ahi voglia a dargli indirizzo politico dal partito, indicazioni e consigli vari... Pirla fu; pirla è ; pirla resterà. Il resto, lo ripeto, è squallida storia di accaparramento di potere, voglia di visibilità, baruffa tra partiti che misurano la lunghezza del proprio membro, metaforicamente parlando, dal numero di assessori incamerati.
Lo dico chiaro e tondo e a nome dei tranesi che lavorano seriamente e vogliono che anche i politici lo facciano: di tutte queste fregnacce non importa loro una beneamata mazza. Se no resteremo sempre una città con... zero tituli.