Dardo
Dal vangelo secondo Montanari
Dardo commenta l'incontro avvenuto in piazza Quercia nell'ambito de I Dialoghi
domenica 25 settembre 2022
8.06
Dopo dieci anni sudtirolesi sono tornato ad insegnare in Puglia, tra le iniziative interessanti per la mia formazione ho trovato sulla piattaforma sofia del Miur il corso di aggiornamento dei Dialoghi di Trani rivolto agli insegnanti.
Tra gli ospiti di questa edizione ho subito evidenziato l'incontro "Chiese chiuse" con Tommaso Montanari. Di lui sto leggendo "Contro le mostre" e in ultimo proprio "Chiese chiuse" pubblicato da Einaudi.
Il buon Montanari si è manifestato in dimensioni monumentali su un maxi schermo in piazza Quercia, durante l'incontro erano presenti Mons. Leonardo D'ascenzo e Alessandro Zaccuri.
Migliaia di chiese sono oggi inaccessibili, saccheggiate, pericolanti. Altre sono trasformate in attrazioni turistiche a pagamento. Oggi non sappiamo cosa farcene, di tutto questo «ben di Dio», e bene pubblico: mancano visione, prospettiva, ispirazione. Ma è anche lí che si potrebbe costruire un futuro diverso. Umano.
Le antiche chiese italiane ci chiedono di cambiare i nostri pensieri. Con il loro silenzio secolare, offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità, contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti, contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva, mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi essenzialmente pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro viva compresenza dei tempi, smascherano la dittatura del presente. Con la loro povertà, con il loro abbandono, testimoniano contro la religione del successo. Possiamo decidere che anche questi luoghi speciali che arrivano dal passato devono chinare il capo di fronte all'omologazione del pensiero unico del nostro tempo. O invece possiamo decidere di farli vivere: per aiutarci a vivere in un altro modo.
Tommaso Montanari: https://www.youtube.com/watch?v=5uCw6c2wgME&t=214s.
Al minuto 25, il Vescovo afferma che nella nostra Diocesi, non ci sono chiese chiuse o abbandonate, credo sia un dovere fare una precisazione e toccare un nervo scoperto, proprio per senso civico e per riscoprire l'arte, le nostre bellezze e la nostra identità.
Si è ben parlato della momentanea chiusura della cattedrale ma non della vicina Chiesa di San Domenico chiusa oramai da anni, con una impalcatura oramai diventata perenne con drappi e ponteggi, ma vi assicuro non è un cantiere per una grande opera di Christo e Jeanne Claude: https://www.finestresullarte.info/arte-base/christo-e-jeanne-claude-vita-opere-stile.
Oppure come non ricordare la Chiesa di Sant'Antonio Abate, che continua la sua attività culinaria con concessioni comunali ventennali.
Dove c'era un altare e un abside prezioso ora sono in ben evidenza vini pregiati, certamente non santi.
Questi son certamente sono solo due esempi citati, se poi estendiamo la ricerca a tutta la città o ancor peggio a tutta la nostra provincia l'elenco sarebbe lunghissimo.
Potremmo tutti per senso civico non solo collaborare con Montanari ma andare alla ricerca ogni giorno della nostra cultura, identità e silenzio nelle nostre chiese antiche.
L'arte è la nostra identità e la nostra cultura, quindi un bene prezioso da svelare e tutelare ogni giorno.
Il volume di Montanari a mio avviso dovrebbe essere letto da tutti, dagli amministratori locali e nazionali, dalla comunità religiosa e certamente nelle scuole.
Il volume https://www.ibs.it/chiese-chiuse-libro-tomaso-montanari/e/9788806244347.
Un sentito ringraziamento a Tommaso Montanari e ai Dialoghi di Trani.
Tra gli ospiti di questa edizione ho subito evidenziato l'incontro "Chiese chiuse" con Tommaso Montanari. Di lui sto leggendo "Contro le mostre" e in ultimo proprio "Chiese chiuse" pubblicato da Einaudi.
Il buon Montanari si è manifestato in dimensioni monumentali su un maxi schermo in piazza Quercia, durante l'incontro erano presenti Mons. Leonardo D'ascenzo e Alessandro Zaccuri.
Migliaia di chiese sono oggi inaccessibili, saccheggiate, pericolanti. Altre sono trasformate in attrazioni turistiche a pagamento. Oggi non sappiamo cosa farcene, di tutto questo «ben di Dio», e bene pubblico: mancano visione, prospettiva, ispirazione. Ma è anche lí che si potrebbe costruire un futuro diverso. Umano.
Le antiche chiese italiane ci chiedono di cambiare i nostri pensieri. Con il loro silenzio secolare, offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità, contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti, contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva, mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi essenzialmente pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro viva compresenza dei tempi, smascherano la dittatura del presente. Con la loro povertà, con il loro abbandono, testimoniano contro la religione del successo. Possiamo decidere che anche questi luoghi speciali che arrivano dal passato devono chinare il capo di fronte all'omologazione del pensiero unico del nostro tempo. O invece possiamo decidere di farli vivere: per aiutarci a vivere in un altro modo.
Tommaso Montanari: https://www.youtube.com/watch?v=5uCw6c2wgME&t=214s.
Al minuto 25, il Vescovo afferma che nella nostra Diocesi, non ci sono chiese chiuse o abbandonate, credo sia un dovere fare una precisazione e toccare un nervo scoperto, proprio per senso civico e per riscoprire l'arte, le nostre bellezze e la nostra identità.
Si è ben parlato della momentanea chiusura della cattedrale ma non della vicina Chiesa di San Domenico chiusa oramai da anni, con una impalcatura oramai diventata perenne con drappi e ponteggi, ma vi assicuro non è un cantiere per una grande opera di Christo e Jeanne Claude: https://www.finestresullarte.info/arte-base/christo-e-jeanne-claude-vita-opere-stile.
Oppure come non ricordare la Chiesa di Sant'Antonio Abate, che continua la sua attività culinaria con concessioni comunali ventennali.
Dove c'era un altare e un abside prezioso ora sono in ben evidenza vini pregiati, certamente non santi.
Questi son certamente sono solo due esempi citati, se poi estendiamo la ricerca a tutta la città o ancor peggio a tutta la nostra provincia l'elenco sarebbe lunghissimo.
Potremmo tutti per senso civico non solo collaborare con Montanari ma andare alla ricerca ogni giorno della nostra cultura, identità e silenzio nelle nostre chiese antiche.
L'arte è la nostra identità e la nostra cultura, quindi un bene prezioso da svelare e tutelare ogni giorno.
Il volume di Montanari a mio avviso dovrebbe essere letto da tutti, dagli amministratori locali e nazionali, dalla comunità religiosa e certamente nelle scuole.
Il volume https://www.ibs.it/chiese-chiuse-libro-tomaso-montanari/e/9788806244347.
Un sentito ringraziamento a Tommaso Montanari e ai Dialoghi di Trani.