Dr Hauze
«Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?»
Dottor Hauze 46
lunedì 6 settembre 2010
Prendo in prestito il titolo dell'odierno Dr. Hauze dalla bella canzone del mitico Lucio Battisti (quanti bei ricordi) perché ancora una volta mi tocca tornare su un argomento trattato più e più volte, ovvero villa Guastamacchia. Me ne sono già occupato in uno dei primi numeri della rubrica (http://www.traniweb.it/trani/informa/11422.html), suscitando l'interesse, oltre che dei cittadini, di Vito Piazzola (comitato di quartiere Stadio), di Felice di Lernia (Oasi 2), ma soprattutto del sindaco di Trani, il quale, caso più unico che raro nella storia di Hauze, replicava con una propria nota (http://www.traniweb.it/trani/informa/11454.html), con la quale, egregiamente e da par suo, dichiarava condivisibili i suggerimenti da me avanzati. Per la verità il sindaco si spingeva oltre dichiarando: «Sarà mia cura mettere al lavoro gli uffici preposti affinchè, analizzata la fattibilità, si realizzino al più presto queste opere» e concludendo concedendomi «in occasione dell'apertura del campo da bocce, l'onore di una partita tra cari amici, quali credo possiamo definirci». Purtroppo le bocce continuano a stare nel sacco, ferme al loro posto. Anzi, rectius, hanno ripreso a girarmi. A parecchi mesi da tale annunciazione, non solo non vi è più traccia della appalesata volontà di realizzare le opere che avrebbero permesso una migliore fruizione di villa Guastamacchia e del terreno annesso, ma, addirittura, una parte di quest'ultimo è stata inserita nell'elenco dei beni da valorizzare mediante alienazione, non già con procedura ad evidenza pubblica, bensì mediante, udite, udite, transazione con il soggetto privato con il quale è in corso da decenni un contenzioso.
E qui apro una doverosa parentesi legale: il giudizio in questione è attualmente pendente in Cassazione, dopo che in primo grado, complice la non ottimale difesa del Comune di Trani, quest'ultimo era risultato soccombente. In appello (la sentenza è del 2007) il collegio giudicante diede pienamente ragione al Comune di Trani, in merito alla proprietà del giardino annesso a villa Guastamacchia. Com'è noto, la Corte di Cassazione non entra nel merito delle cause, ma ne valuta la regolarità formale, decidendo, al massimo, la ripetizione del giudizio di secondo grado. Per cui, a meno di improbabili errori della Corte di appello, non si comprende quale possa essere il rischio che il Comune corre nel giudizio che vuole evitare con una transazione, giova evidenziarlo, ripetutamente chiesta al Comune di Trani dalla parte avversa la quale, anche questo giova sottolinearlo, ha pure anticipato i soldi della parcella all'agenzia delle entrate per far valutare il terreno de quo agitur. Peraltro, si vocifera che tale transazione dovrebbe portare nelle casse comunali, una somma pari a circa il 50% del valore del suolo oggetto del contendere, con compensazione delle spese di giudizio fra le parti. In pratica il Comune incasserebbe ben poco (attesa anche l'entità della parcella per ben tre gradi di giudizio) e perderebbe la proprietà dell'attuale giardino (antistante villa Guastamacchia) su cui questa estate, piacevolmente, abbiamo visto realizzata una lodevole attività in favore dei bambini tranesi.
Francamente, poi, è quantomeno singolare che a formulare tale proposta di transazione, in nome e per conto del ricorrente, sia un avvocato (da poco inseritosi in questa vicenda legale) che ha ricoperto (nel recente passato) la carica di assessore, per giunta di riferimento allo stesso partito del sindaco. Senza citare il Senatore (Andreotti, ovviamente) sono dell'avviso che «omnia munda mundis». Però… Chiedo pertanto a gran voce che si sospenda ogni movimento in merito al suolo in questione, fino al pronunciamento della Corte di cassazione e che ogni decisione in merito alla valorizzazione della suscettività edificatoria dell'area Guastamacchia tenga conto della necessità di salvaguardare l'integrità di una delle poche aree verdi del quartiere Stadio, ricorrendo alle opportunità concesse dal nuovo Pug. Chiaro? Altrimenti, con somma gioia di Nicola il tipografo, dovremo fare pubblici manifesti anche per questa scabrosa vicenda sulla quale mi auguro che, comunque, le forze politiche e sociali mi seguano e si impegnino seriamente e non virtualmente come nel caso del Contratto di Quartiere.
Aspetta e spera - Il 16 marzo scorso la giunta comunale approvò il piano annuale e triennale delle opere pubbliche. Fu pubblicamente dichiarato che, nei successivi mesi, contestualmente ai lavori di risistemazione e ammodernamento delle piazze e delle scuole, buona parte delle risorse sarebbero state investite per aggiustare strade e marciapiedi. Sul problema delle buche l'amministrazione si giocava la sua credibilità ed ecco perché nel piano fu previsto un cospicuo stanziamento di fondi: 2 milioni e 100 mila euro per risistemare le strade comunali, a partire da via Papa Giovanni (spesa 600mila euro) per rifare non solo il tappetino di usura del manto stradale ma anche il sottofondo, diventato negli anni spugnoso. In tale programma di opere pubbliche fu inserita anche la ristrutturazione di via Giovanni Bovio (spesa 800mila euro) nel tratto che va da piazza Domenico Sarro a piazza della Repubblica (http://www.traniweb.it/trani/informa/12219.html). Ebbene, sul caso sono state contattate Donatella Raffai e Federica Sciarelli per una edizione speciale di Chi l'ha visto.
Encefalogramma piatto? - Vezzo diffuso tra i SS.RR.CC. e SS.RR.AA. (per chi non è tra i 23 fedeli lettori della rubrica spiego che le sigle stanno per Supremi Reggitori Comunali e Supremi Reggitori Aziendali) è quello di non rispondere a Visibelli o a Forza Trani. No problem. Ci ho fatto il callo! Ma rilevo che anche ad altre formazioni del centrodestra tranese viene riservato lo stesso trattamento (http://www.traniweb.it/trani/informa/13369.html). Vien da dire: mal Comune, mezzo gaudio. Il busillis è: non rispondono perché sono lupi sordi oppure perché non possono rispondere? Ad esempio: che fine ha fatto la selezione dell'Amet per gli 85 aspiranti ad operatore della mobilità? E l'acquisto dei parcometri? Per la nuova sede aziendale si dice niente oppure, come si dice a Trani, è morto il creaturo ed è finito il comparizio? L'imbroglio all'Amiu de La Rosa Blu è tutto regolare? E' legale che all'Amiu il Consiglio d'amministrazione sia formato solo da maschietti? Una domanda finale ai Supremi Reggitori Aziendali dell'Amiu: è vero che siete andati per suonare e siete stati suonati? Fate i nesci? Volete un suggerimento? Eccolo: AVCP. Niente? Un altro aiutino? Eccolo: Comunicazione di archiviazione del procedimento. Ancora niente? Allora ecco il fatto come mi è pervenuto da Roma: il 4 luglio 2009 l'Amiu (per dovere di legge) aveva segnalato all'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici che una cooperativa sociale che aveva partecipato ad una particolare gara aveva fatto una dichiarazione non veritiera. Ma, in seguito e stranamente, dall'Amiu non avevano mandato a Roma il richiesto allegato A, per cui il procedimento veniva archiviato con un bel sospiro di chi aveva seguito in loco la predetta gara d'appalto. Tutto bene? No! Sia perché mandando a Roma il benedetto allegato A, il procedimento disciplinare viene riattivato (e dall'AMIU ci dovrebbero far sapere cosa hanno fatto in proposito) e sia perché, principalmente, l'Amiu, per il suo comportamento, ai sensi della 163/2006, è stata segnalata all'ufficio sanzioni per il mancato invio dell'allegato A richiesto dall'autorità. Domanda finale: e mò chi paga? A torto o a ragione, paga sempre Pantalone, cioè il tranese!
Pulcinellata – In merito al bando relativo alla locazione dell'ex bar Tre palme in piazza della Repubblica, dopo le annunciazioni del sindaco circa un'imminente aggiudicazione, è passata l'estate ed in quel luogo è ancora bnezza mort (bonaccia morta). E allora che è successo? Perché l'amministrazione in proposito ha fatto, come si suol dire, furia francese e ritirata spagnola? Qualche SS.RR.CC. può fornire una spiegazione all'opinione pubblica tranese che vede quel bene ancora in stato di abbandono? Grazie!
E qui apro una doverosa parentesi legale: il giudizio in questione è attualmente pendente in Cassazione, dopo che in primo grado, complice la non ottimale difesa del Comune di Trani, quest'ultimo era risultato soccombente. In appello (la sentenza è del 2007) il collegio giudicante diede pienamente ragione al Comune di Trani, in merito alla proprietà del giardino annesso a villa Guastamacchia. Com'è noto, la Corte di Cassazione non entra nel merito delle cause, ma ne valuta la regolarità formale, decidendo, al massimo, la ripetizione del giudizio di secondo grado. Per cui, a meno di improbabili errori della Corte di appello, non si comprende quale possa essere il rischio che il Comune corre nel giudizio che vuole evitare con una transazione, giova evidenziarlo, ripetutamente chiesta al Comune di Trani dalla parte avversa la quale, anche questo giova sottolinearlo, ha pure anticipato i soldi della parcella all'agenzia delle entrate per far valutare il terreno de quo agitur. Peraltro, si vocifera che tale transazione dovrebbe portare nelle casse comunali, una somma pari a circa il 50% del valore del suolo oggetto del contendere, con compensazione delle spese di giudizio fra le parti. In pratica il Comune incasserebbe ben poco (attesa anche l'entità della parcella per ben tre gradi di giudizio) e perderebbe la proprietà dell'attuale giardino (antistante villa Guastamacchia) su cui questa estate, piacevolmente, abbiamo visto realizzata una lodevole attività in favore dei bambini tranesi.
Francamente, poi, è quantomeno singolare che a formulare tale proposta di transazione, in nome e per conto del ricorrente, sia un avvocato (da poco inseritosi in questa vicenda legale) che ha ricoperto (nel recente passato) la carica di assessore, per giunta di riferimento allo stesso partito del sindaco. Senza citare il Senatore (Andreotti, ovviamente) sono dell'avviso che «omnia munda mundis». Però… Chiedo pertanto a gran voce che si sospenda ogni movimento in merito al suolo in questione, fino al pronunciamento della Corte di cassazione e che ogni decisione in merito alla valorizzazione della suscettività edificatoria dell'area Guastamacchia tenga conto della necessità di salvaguardare l'integrità di una delle poche aree verdi del quartiere Stadio, ricorrendo alle opportunità concesse dal nuovo Pug. Chiaro? Altrimenti, con somma gioia di Nicola il tipografo, dovremo fare pubblici manifesti anche per questa scabrosa vicenda sulla quale mi auguro che, comunque, le forze politiche e sociali mi seguano e si impegnino seriamente e non virtualmente come nel caso del Contratto di Quartiere.
Aspetta e spera - Il 16 marzo scorso la giunta comunale approvò il piano annuale e triennale delle opere pubbliche. Fu pubblicamente dichiarato che, nei successivi mesi, contestualmente ai lavori di risistemazione e ammodernamento delle piazze e delle scuole, buona parte delle risorse sarebbero state investite per aggiustare strade e marciapiedi. Sul problema delle buche l'amministrazione si giocava la sua credibilità ed ecco perché nel piano fu previsto un cospicuo stanziamento di fondi: 2 milioni e 100 mila euro per risistemare le strade comunali, a partire da via Papa Giovanni (spesa 600mila euro) per rifare non solo il tappetino di usura del manto stradale ma anche il sottofondo, diventato negli anni spugnoso. In tale programma di opere pubbliche fu inserita anche la ristrutturazione di via Giovanni Bovio (spesa 800mila euro) nel tratto che va da piazza Domenico Sarro a piazza della Repubblica (http://www.traniweb.it/trani/informa/12219.html). Ebbene, sul caso sono state contattate Donatella Raffai e Federica Sciarelli per una edizione speciale di Chi l'ha visto.
Encefalogramma piatto? - Vezzo diffuso tra i SS.RR.CC. e SS.RR.AA. (per chi non è tra i 23 fedeli lettori della rubrica spiego che le sigle stanno per Supremi Reggitori Comunali e Supremi Reggitori Aziendali) è quello di non rispondere a Visibelli o a Forza Trani. No problem. Ci ho fatto il callo! Ma rilevo che anche ad altre formazioni del centrodestra tranese viene riservato lo stesso trattamento (http://www.traniweb.it/trani/informa/13369.html). Vien da dire: mal Comune, mezzo gaudio. Il busillis è: non rispondono perché sono lupi sordi oppure perché non possono rispondere? Ad esempio: che fine ha fatto la selezione dell'Amet per gli 85 aspiranti ad operatore della mobilità? E l'acquisto dei parcometri? Per la nuova sede aziendale si dice niente oppure, come si dice a Trani, è morto il creaturo ed è finito il comparizio? L'imbroglio all'Amiu de La Rosa Blu è tutto regolare? E' legale che all'Amiu il Consiglio d'amministrazione sia formato solo da maschietti? Una domanda finale ai Supremi Reggitori Aziendali dell'Amiu: è vero che siete andati per suonare e siete stati suonati? Fate i nesci? Volete un suggerimento? Eccolo: AVCP. Niente? Un altro aiutino? Eccolo: Comunicazione di archiviazione del procedimento. Ancora niente? Allora ecco il fatto come mi è pervenuto da Roma: il 4 luglio 2009 l'Amiu (per dovere di legge) aveva segnalato all'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici che una cooperativa sociale che aveva partecipato ad una particolare gara aveva fatto una dichiarazione non veritiera. Ma, in seguito e stranamente, dall'Amiu non avevano mandato a Roma il richiesto allegato A, per cui il procedimento veniva archiviato con un bel sospiro di chi aveva seguito in loco la predetta gara d'appalto. Tutto bene? No! Sia perché mandando a Roma il benedetto allegato A, il procedimento disciplinare viene riattivato (e dall'AMIU ci dovrebbero far sapere cosa hanno fatto in proposito) e sia perché, principalmente, l'Amiu, per il suo comportamento, ai sensi della 163/2006, è stata segnalata all'ufficio sanzioni per il mancato invio dell'allegato A richiesto dall'autorità. Domanda finale: e mò chi paga? A torto o a ragione, paga sempre Pantalone, cioè il tranese!
Pulcinellata – In merito al bando relativo alla locazione dell'ex bar Tre palme in piazza della Repubblica, dopo le annunciazioni del sindaco circa un'imminente aggiudicazione, è passata l'estate ed in quel luogo è ancora bnezza mort (bonaccia morta). E allora che è successo? Perché l'amministrazione in proposito ha fatto, come si suol dire, furia francese e ritirata spagnola? Qualche SS.RR.CC. può fornire una spiegazione all'opinione pubblica tranese che vede quel bene ancora in stato di abbandono? Grazie!