Dr Hauze
Blob, il fluido comunale
Dottor Hauze 60
lunedì 13 dicembre 2010
Quello che (continuatamente) sta succedendo nel Comune mi ha fatto ritornare alla mente il famoso Blob, il fluido mortale, ovvero la creatura informe e gelatinosa che nell'omonimo e famoso film horror ingloba e distrugge tutto ciò che incontra. Mi spiego con uno specifico esempio rilevato or ora, in occasione dei lavori nella (oramai) semi demolita villa Turrisana sulla quale è calato il solito silenzio della vita politica e giudiziaria tranese.
In applicazione del decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), la Regione Puglia, con la legge regionale numero 20 del 7 ottobre 2009 (Norme per la pianificazione paesaggistica), pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Puglia numero 162 del 15 ottobre 2009, ha fissato le norme per il rilascio dell'(importantissima) autorizzazione paesaggistica che è conditio sine qua non per la successiva ed eventuale autorizzazione di interventi edilizi su edifici o territori sottoposti a tutela. In particolare, il quarto comma dell'articolo 7 della citata legge regionale stabilisce che «i Comuni con popolazione superiore a quindicimila abitanti sono destinatari diretti della delega, ancorché non associati ad altri Comuni, purché abbiano istituito la commissione di cui all'articolo 8 e dispongano di strutture rispondenti ai requisiti di cui al comma 6 dell'articolo 146 del decreto legislativo 42/2004». In attuazione di quanto sopra riportato, correttamente la giunta comunale di Trani, con deliberazione numero 198 del 22 dicembre 2009 ha deciso di procedere alla costituzione della commissione locale per il paesaggio, dando mandato al dirigente dell'ufficio tecnico comunale di individuare i tre tecnici di comprovata esperienza nelle competenze di cui al secondo comma dell'articolo 8 della legge regionale. Prontamente, con determinazione dirigenziale numero 443 del 28 dicembre 2009, a firma del dirigente della quarta ripartizione, è stata nominata la terna di tecnici componenti la commissione locale per il paesaggio. Insomma, sembrerebbe di essere di fronte ad un caso da manuale di efficienza della pubblica amministrazione (meno di tre mesi fra l'approvazione di una norma regionale e la costituzione dell'apposita commissione) ed invece siamo in presenza dell'ennesimo blob comunale, atteso che, a quanto è dato sapere, la commissione locale per il paesaggio, a quasi un anno dalla nomina dei suoi componenti, non è mai stata nemmeno convocata ed insediata. Possibile? Possibile.
Procediamo con ordine. In primo luogo vi sono stranezze nella procedura seguita per la costituzione della commissione locale per il paesaggio. Vediamole. Nella delibera di giunta comunale cui facevo riferimento, si da atto che il provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio comunale, mentre nella determinazione dirigenziale si da atto che il compenso spettante ai membri della commissione verrà determinato con apposito e successivo provvedimento. Andiamo avanti. Il comma quarto dell'articolo 8 della citata legge regionale stabilisce che «i Comuni o le loro associazioni disciplinano il funzionamento e la composizione della commissione locale per il paesaggio». Alla luce di tale disposizione mi sarei aspettato che prima fosse stato predisposto un regolamento e poi si fosse proceduto alla nomina della commissione. Ma al Comune di Trani sono… sTrani! Paradossalmente, infine, si è in presenza dell'esatto contrario di quanto è accaduto per le commissioni edilizio-urbanistiche comunali: disciplinate dall'articolo 13 del regolamento edilizio del piano urbanistico generale (approvato nel lontano 8 marzo 2009) e mai, ad oggi, costituite. Senza che nessuno degli stipendiati comunali, di maggioranza e di minoranza (?), dica alcunchè. Complimenti a tutti.
Torniamo in argomento. La delibera di giunta 198/2009 ha dato mandato solo al dirigente dell'ufficio tecnico comunale di individuare i tre tecnici di comprovata esperienza che avrebbero dovuto comporre la commissione de quo, per cui, a modesto parere dello scrivente, il dirigente non poteva nominare tale commissione sulla base solo del suo semplice intuitus personae, ma avrebbe potuto (e dovuto), ad esempio, applicare le norme previste dal regolamento per il conferimento di incarichi, approvato con deliberazione numero 208 del 3 novembre 2008 dalla giunta vomunale di Trani (e di cui, in quel giorno, ero componente). Insomma sarebbe stato meglio, con un minimo di pubblicità, raccogliere un minimo di curricula e poi decidere. Per questa discutibile procedura seguita, né sindaco e né assessori hanno fiatato. Contenti loro… Forse non se ne sono nemmeno accorti. Peraltro, dato il ristretto lasso di tempo fra delibera di giunta (del 22 dicembre) e determina dirigenziale (del 28 dicembre), e considerando le tre giornate festive inframmezzate (Natale, Santo Stefano ed il giorno 27, cadente di domenica), più panettone, spumante e cotillions, solarmente il dirigente cireneo non ha avuto molto tempo a disposizione per la valutazione dei (teorici) curricula dei vari, possibili candidati. Tant'è. Tuttavia, ammesso e non concesso che si possa ritenere regolare l'iter che ha portato alla costituzione della commissione locale per il paesaggio, viene comunque e prepotentemente da chiedersi perché essa non sia mai stata convocata. Mistero glorioso. Forse che in tutto l'anno 2010 non è stata richiesta nemmeno un'autorizzazione paesaggistica? Oppure le autorizzazioni paesaggistiche sono state rilasciate da altro organo comunale? Paura!
Voglio ricordare quanto prevede il secondo comma dell'articolo 9 della legge regionale 20/2009: «Al fine di garantire la differenziazione tra attività di tutela del paesaggio ed esercizio di funzioni in materia urbanistico-edilizia, i Comuni singoli e quelli che esercitano la delega in forma associata assumono i necessari provvedimenti per assicurare un adeguato livello di competenze tecnico scientifiche nonché per garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia». Inoltre l'ultimo periodo del terzo comma dell'articolo 8 della legge regionale 20/2009 prevede che «ai lavori della commissione partecipa il responsabile dell'ufficio cui è demandato il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica senza diritto di voto».
La questione che oggi pongo all'attenzione dei 23 lettori di questa rubrica non è puramente formale: se, per ipotesi, fossero state rilasciate autorizzazioni paesaggistiche senza il parere della commissione per il paesaggio, queste sono da ritenersi assolutamente nulle per vizio di forma, con evidenti problemi di natura amministrativa e giudiziaria per coloro che avessero realizzato le conseguenti opere edili, seppur in totale buona fede. Ed anche e, soprattutto, per chi gliele avesse autorizzate. Per inciso, mi chiedo se siano stati rispettati anche tutti gli adempimenti prescritti dall'articolo 146 del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 42/2004). Un'ultima cosa: possibile che nessuno di quanti sono preposti e pagati per la buona amministrazione della città si sia accorto di questo ennesimo inguacchio? Ma sciatavinn!
Disgustato e preoccupato mi avvio alla conclusione. Da Amet, dal Comune e dalla dormiente politica locale non vi è stato nessun riscontro sul denunciato pasticcio dei grattini per la sosta delle auto al posto dei parcometri. Ai consiglieri comunali pare che la vicenda non interessi, il Comune continua a perdere introiti e all'Amet pare che abbiano già comprato le divise per 14 uomini e 1 donna da assumere. Evviva. Vedremo chi sono i fortunati. Francamente non penso che andrà a finire a tarallucci e vino come per le passate consulenze e, come recentemente, per il simbolo d'amore. Come pure non andrà liscio, lo preavviso, se, per un'assistente personale e per risparmiare sul costo dell'agenzia interinale, si assumesse per conoscenza personale. Capisci a me! Comunque, occhio: nel caso, il dr. Hauze è pronto ad effettuare una opportuna rettoscopia.
Amiu e Comune non rispondono sui bidoni de La Rosa Blu che oramai infestano Trani senza pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico né avere un piano ed una ordinanza per il loro posizionamento. Continuando il silenzio sulla rosa di Bitonto, valuteremo se c'è qualche Corte interessata alla vicenda. All'Amiu suggerisco di stare attenti alle spine: forse non rispondono perché sono impegnati nei concorsi a cui partecipano, come ci è stato segnalato, vari parenti e conoscenti? Vedremo i risultati e poi commenteremo. Statene certi, fedeli 23 lettori.
Cartelli pubblicitari abusivi. Pur essendo scaduti ampiamente i previsti termini contrattuali per la consegna, non ci sono notizie del piano generale degli impianti pubblicitari che è stato commissionato, lo ribadisco, irregolarmente, ad un architetto di Latina. E, pur essendoci da tempo i vigili ed una impresa (secondo me irregolarmente individuata) per la rimozione degli abusivi, ancora devono iniziare i lavori di bonifica. Avviso-intimazione: se in questa settimana non iniziano le rimozioni degli impianti abusivi, andrò direttamente alla procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti a depositare un corposo dossier su questa scandalosa vicenda. Mò, avest!
In applicazione del decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), la Regione Puglia, con la legge regionale numero 20 del 7 ottobre 2009 (Norme per la pianificazione paesaggistica), pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Puglia numero 162 del 15 ottobre 2009, ha fissato le norme per il rilascio dell'(importantissima) autorizzazione paesaggistica che è conditio sine qua non per la successiva ed eventuale autorizzazione di interventi edilizi su edifici o territori sottoposti a tutela. In particolare, il quarto comma dell'articolo 7 della citata legge regionale stabilisce che «i Comuni con popolazione superiore a quindicimila abitanti sono destinatari diretti della delega, ancorché non associati ad altri Comuni, purché abbiano istituito la commissione di cui all'articolo 8 e dispongano di strutture rispondenti ai requisiti di cui al comma 6 dell'articolo 146 del decreto legislativo 42/2004». In attuazione di quanto sopra riportato, correttamente la giunta comunale di Trani, con deliberazione numero 198 del 22 dicembre 2009 ha deciso di procedere alla costituzione della commissione locale per il paesaggio, dando mandato al dirigente dell'ufficio tecnico comunale di individuare i tre tecnici di comprovata esperienza nelle competenze di cui al secondo comma dell'articolo 8 della legge regionale. Prontamente, con determinazione dirigenziale numero 443 del 28 dicembre 2009, a firma del dirigente della quarta ripartizione, è stata nominata la terna di tecnici componenti la commissione locale per il paesaggio. Insomma, sembrerebbe di essere di fronte ad un caso da manuale di efficienza della pubblica amministrazione (meno di tre mesi fra l'approvazione di una norma regionale e la costituzione dell'apposita commissione) ed invece siamo in presenza dell'ennesimo blob comunale, atteso che, a quanto è dato sapere, la commissione locale per il paesaggio, a quasi un anno dalla nomina dei suoi componenti, non è mai stata nemmeno convocata ed insediata. Possibile? Possibile.
Procediamo con ordine. In primo luogo vi sono stranezze nella procedura seguita per la costituzione della commissione locale per il paesaggio. Vediamole. Nella delibera di giunta comunale cui facevo riferimento, si da atto che il provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio comunale, mentre nella determinazione dirigenziale si da atto che il compenso spettante ai membri della commissione verrà determinato con apposito e successivo provvedimento. Andiamo avanti. Il comma quarto dell'articolo 8 della citata legge regionale stabilisce che «i Comuni o le loro associazioni disciplinano il funzionamento e la composizione della commissione locale per il paesaggio». Alla luce di tale disposizione mi sarei aspettato che prima fosse stato predisposto un regolamento e poi si fosse proceduto alla nomina della commissione. Ma al Comune di Trani sono… sTrani! Paradossalmente, infine, si è in presenza dell'esatto contrario di quanto è accaduto per le commissioni edilizio-urbanistiche comunali: disciplinate dall'articolo 13 del regolamento edilizio del piano urbanistico generale (approvato nel lontano 8 marzo 2009) e mai, ad oggi, costituite. Senza che nessuno degli stipendiati comunali, di maggioranza e di minoranza (?), dica alcunchè. Complimenti a tutti.
Torniamo in argomento. La delibera di giunta 198/2009 ha dato mandato solo al dirigente dell'ufficio tecnico comunale di individuare i tre tecnici di comprovata esperienza che avrebbero dovuto comporre la commissione de quo, per cui, a modesto parere dello scrivente, il dirigente non poteva nominare tale commissione sulla base solo del suo semplice intuitus personae, ma avrebbe potuto (e dovuto), ad esempio, applicare le norme previste dal regolamento per il conferimento di incarichi, approvato con deliberazione numero 208 del 3 novembre 2008 dalla giunta vomunale di Trani (e di cui, in quel giorno, ero componente). Insomma sarebbe stato meglio, con un minimo di pubblicità, raccogliere un minimo di curricula e poi decidere. Per questa discutibile procedura seguita, né sindaco e né assessori hanno fiatato. Contenti loro… Forse non se ne sono nemmeno accorti. Peraltro, dato il ristretto lasso di tempo fra delibera di giunta (del 22 dicembre) e determina dirigenziale (del 28 dicembre), e considerando le tre giornate festive inframmezzate (Natale, Santo Stefano ed il giorno 27, cadente di domenica), più panettone, spumante e cotillions, solarmente il dirigente cireneo non ha avuto molto tempo a disposizione per la valutazione dei (teorici) curricula dei vari, possibili candidati. Tant'è. Tuttavia, ammesso e non concesso che si possa ritenere regolare l'iter che ha portato alla costituzione della commissione locale per il paesaggio, viene comunque e prepotentemente da chiedersi perché essa non sia mai stata convocata. Mistero glorioso. Forse che in tutto l'anno 2010 non è stata richiesta nemmeno un'autorizzazione paesaggistica? Oppure le autorizzazioni paesaggistiche sono state rilasciate da altro organo comunale? Paura!
Voglio ricordare quanto prevede il secondo comma dell'articolo 9 della legge regionale 20/2009: «Al fine di garantire la differenziazione tra attività di tutela del paesaggio ed esercizio di funzioni in materia urbanistico-edilizia, i Comuni singoli e quelli che esercitano la delega in forma associata assumono i necessari provvedimenti per assicurare un adeguato livello di competenze tecnico scientifiche nonché per garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia». Inoltre l'ultimo periodo del terzo comma dell'articolo 8 della legge regionale 20/2009 prevede che «ai lavori della commissione partecipa il responsabile dell'ufficio cui è demandato il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica senza diritto di voto».
La questione che oggi pongo all'attenzione dei 23 lettori di questa rubrica non è puramente formale: se, per ipotesi, fossero state rilasciate autorizzazioni paesaggistiche senza il parere della commissione per il paesaggio, queste sono da ritenersi assolutamente nulle per vizio di forma, con evidenti problemi di natura amministrativa e giudiziaria per coloro che avessero realizzato le conseguenti opere edili, seppur in totale buona fede. Ed anche e, soprattutto, per chi gliele avesse autorizzate. Per inciso, mi chiedo se siano stati rispettati anche tutti gli adempimenti prescritti dall'articolo 146 del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 42/2004). Un'ultima cosa: possibile che nessuno di quanti sono preposti e pagati per la buona amministrazione della città si sia accorto di questo ennesimo inguacchio? Ma sciatavinn!
Disgustato e preoccupato mi avvio alla conclusione. Da Amet, dal Comune e dalla dormiente politica locale non vi è stato nessun riscontro sul denunciato pasticcio dei grattini per la sosta delle auto al posto dei parcometri. Ai consiglieri comunali pare che la vicenda non interessi, il Comune continua a perdere introiti e all'Amet pare che abbiano già comprato le divise per 14 uomini e 1 donna da assumere. Evviva. Vedremo chi sono i fortunati. Francamente non penso che andrà a finire a tarallucci e vino come per le passate consulenze e, come recentemente, per il simbolo d'amore. Come pure non andrà liscio, lo preavviso, se, per un'assistente personale e per risparmiare sul costo dell'agenzia interinale, si assumesse per conoscenza personale. Capisci a me! Comunque, occhio: nel caso, il dr. Hauze è pronto ad effettuare una opportuna rettoscopia.
Amiu e Comune non rispondono sui bidoni de La Rosa Blu che oramai infestano Trani senza pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico né avere un piano ed una ordinanza per il loro posizionamento. Continuando il silenzio sulla rosa di Bitonto, valuteremo se c'è qualche Corte interessata alla vicenda. All'Amiu suggerisco di stare attenti alle spine: forse non rispondono perché sono impegnati nei concorsi a cui partecipano, come ci è stato segnalato, vari parenti e conoscenti? Vedremo i risultati e poi commenteremo. Statene certi, fedeli 23 lettori.
Cartelli pubblicitari abusivi. Pur essendo scaduti ampiamente i previsti termini contrattuali per la consegna, non ci sono notizie del piano generale degli impianti pubblicitari che è stato commissionato, lo ribadisco, irregolarmente, ad un architetto di Latina. E, pur essendoci da tempo i vigili ed una impresa (secondo me irregolarmente individuata) per la rimozione degli abusivi, ancora devono iniziare i lavori di bonifica. Avviso-intimazione: se in questa settimana non iniziano le rimozioni degli impianti abusivi, andrò direttamente alla procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti a depositare un corposo dossier su questa scandalosa vicenda. Mò, avest!