Dr Hauze
Buon compleanno a me!
Dottor Hauze 52
lunedì 18 ottobre 2010
Questo è il 52mo numero della rubrica del dottor Hauze. Un numero importante perché sta a significare il raggiungimento del traguardo di un anno di articoli. E generalmente tale traguardo impone una sorta di bilancio di quanto fatto. In questo anno ho scritto su numerosi temi, sollevando molto spesso risentite (ma silenziose) reazioni. Qualche volta le mie segnalazioni sono state recepite (si vedano i recenti casi dell'integrazione del bando per i rilevatori per il censimento dell'agricoltura e della rimozione dei cartelli obsoleti). Talvolta mi è stato risposto in modo che, la risposta, anziché essere chiarificatrice e risolutrice, ha sollevato ulteriori questioni, sfociate in indagini penali (vedi vicenda parcometri all'Amet). Il più delle volte non ho ricevuto risposta, nonostante le contestazioni prospettate fossero adeguatamente argomentate. Tuttavia mai è capitato che le mie argomentate evidenziazioni venissero pienamente confutate.
In realtà il prevalente silenzio dell'amministrazione comunale mi spinge ad andare ancora più a fondo nell'attività di segnalazione delle inefficienze della macchina comunale. Me lo richiedono gli affezionati 23 lettori che, giova evidenziarlo, non sono solo coloro che possono avere diretto interesse su una specifica questione, come, per esempio, coloro che aspirano ad acquistare subito e ad un prezzo giusto uno degli alloggi previsti dal Contratto di Quartiere II ma anche coloro che hanno a cuore il buon governo della città. E per la verità, quasi certamente, mi leggono anche i rappresentanti di altri organi dello Stato, deputati a perseguire le situazioni irregolari o illegali. Prova ne è che talune vicende da tempo segnalate, da oggetto di cronaca giornalistica politica, sono diventate negli ultimi tempi oggetto di cronaca giudiziaria.
Poiché questo numero della rubrica non vuole certamente essere autocelebrativo (non avendone bisogno in quanto sono oltremodo appagato dalle numerose occasioni in cui mi capita di essere fermato per ricevere l'apprezzamento dei lettori o le lagnanze dei colpiti e affondati di turno), vengo sollecitamente a trattare di qualche notizia di attualità, dopo aver pubblicamente invitato anche i meno interessati al problematica del Contratto di quartiere a dare una veloce lettura alla nota, al solito non riscontrata, presentata da Forza Trani nel mese di agosto, che pubblico in allegato.
Giudicate voi, cari lettori, se tale nota, che arriva dopo manifesti, articoli, altre lettere, non debba meritare alcun riscontro dai SS.RR.CC. Se si romperà il priso del Contratto di quartiere (e si romperà) come si giustificheranno al Palazzo di Città che non sentivano la puzza nonostante tutto quello che sommessamente veniva rilevato e silenziosamente loro segnalato? Che profilo codicistico darà a tale inazione chi si andrà ad interessare della brutta vicenda? E lo voglio scrivere, come mio solito, a chiare lettere: sono molto preoccupato per i SS.RR.CC. ed anche per me! Anzi, principalmente per me. Ci sono situazioni troppo preoccupanti in questa storiaccia in cui sono in ballo milioni di euro. C'è un silenzio assordante, minaccioso e rancoroso che, francamente, mi preoccupa. Non ho mai avuto paura a fare politica e in maniera controcorrente. Per la qual cosa in passato sono ritornato a casa pestato per bene, ma sono tornato a casa, e subito dopo al partito, pronto a ricominciare. Altro che le fantomatiche chiavi inglesi ricevute in testa da altri. Io ho sperimentato direttamente le violenze altrui per voler essere come sono. Ma oggi, nel prosieguo di questa solitaria battaglia per la legalità, che mi si prospetta? Alla vecchiaia devo aver paura ad uscire di casa? O di non poterci più rientrare? Speriamo in bene! Allegria!
Veniamo alle ultime novità. E' stato recentemente annunciato che inizieranno i lavori per portare l'acqua potabile alle strutture commerciali ed industriali presenti nel tratto che parte dal carcere e si incrocia con via Duchessa d'Andria. Si dirà: bene! E invece no: non va bene! Innanzitutto chiedo: e coloro che operano in via Andria oltre l'incrocio con via Duchessa d'Andria che sono figli di N.N. per cui devono rimanere a secco? Per loro non ci sono stati padrini interessati o da interessare? Complimenti! Leggo, inoltre, che il costo dell'opera è a totale carico dell'Acquedotto pugliese. Chiedo: e gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria da tempo immemore pagati da coloro che hanno costruito i capannoni lungo via Andria che fine hanno fatto? Si parla solo di conduttura idrica: e la rete fognaria c'è o bisognerà aspettare altri decenni? Mah! Forse l'assessore avrebbe fatto meglio ad esordire come fece nel 1983 il comico Troisi (Massimo, non il consigliere comunale) con un (doveroso) «Scusate il ritardo!». E sempre a proposito di via Andria, chiedo: quando inizieranno i lavori per la realizzazione dell'ampliamento della provinciale Trani-Andria, che pure sono stati annunciati da parecchi mesi, o, meglio, anni? Si deve aspettare la prossima campagna elettorale amministrativa? Ne prendiamo atto!
Amet: sul sito dell'azienda (http://www.ametspa.it/node/155) si può leggere: «La copertura WiFi della darsena verrà a breve estesa ad altre zone della città per superare il digital divide. Altri 19 hot spot sono stati installati nei quartieri non raggiunti dall'Adsl e saranno attivati entro la fine di novembre 2008». Questi hot spot (che dovrebbero essere stati acquistati anche grazie ad un finanziamento pubblico) sono effettivamente stati installati? E se lo sono, sono stati resi operativi? Pochi giorni orsono il mio amico Lillino T. (che abita a Pozzopiano) mi ha fatto una mega cazziata perché la sua zona è (ancora) priva di Adsl. Lui ha ragione ma io, che pazientemente lo lasciavo sfogare, non ho alcun torto. A lui ed a tutti quelli nella sua situazione, consiglio di ricordarsi di questi problemi quando andranno i soliti noti a chiedere il voto. Chiaro?
Da Amet ad Amiu, il passo è breve. In risposta ad una segnalazione, circa le aberranti modalità di tumulazione di una salma, i Supremi Reggitori Comunali hanno pensato di liquidare la questione con un risibile, laconico comunicato: «Il caso descritto del cimitero riguarda esclusivamente una cappella privata gestita da una Confraternita sulla quale il Comune non ha alcuna competenza». Bum! Niente di più falso: come avevo già segnalato con una nota del gennaio 2008 (che per i laudatores dell'amministrazione allego) la questione della sicurezza sul lavoro nelle cappelle, non può ritenersi esclusiva competenza delle Confraternite. O meglio, non può essere tale, finchè il servizio di tumulazione viene effettuato da personale dipendente di Amiu, società totalmente controllata dal Comune di Trani.
Lo avevo chiesto allora come (fastidioso) assessore comunale e lo chiedo nuovamente ora: ma esiste un piano di sicurezza per i lavori da eseguirsi nelle cappelle? Oppure si deve aspettare un incidente grave per agire? E per dirla tutta: siamo proprio sicuri che, nelle condizioni di lavoro attuali, due soli operatori, possono effettuare le operazioni di tumulazione in piena sicurezza?
Ritengo che quando, poi, grazie al menefreghismo di chi è preposto a tali aspetti gestionali, arrivano ai SS.RR.CC. gli avvisi di garanzia ed i rinvii a giudizio, non vi siano validi motivi per meravigliarsi e dolersene. Chiedo: si potrebbe sapere perché una esaustiva nota di un assessore comunale non è mai stata riscontrata né sulla carta e né con idonee, doverose iniziative? Si riteneva l'assessore Visibelli uno per cui non valeva la pena di perdere tempo a rispondere?
Per finire: ragionando con la logica del surriportato esilerante comunicato comunale, è ultroneo chiedere a quale titolo dipendenti pagati con denaro pubblico operino in strutture (le cappelle) private? Ma quando preparano le risposte al Comune ci riflettono un attimino a considerare quello che scrivono? Oppure pensano che coloro che ricevono tali risposte o leggono tali menate siano tutti all'abbuen?
Cementeria. Sono molto preoccupato di questa iniziativa dell'Ecoerre, pardon, di Matarrese (siccome sono gli stessi luoghi mi ero confuso). La vicenda, in futuro, meriterà un apposito Dr. Hauze. Medio tempore segnalo ai solitari 23 cirenei che hanno la bontà e la pazienza di seguirmi alcuni interessanti spunti di riflessione: http://bit.ly/a3YAOP e http://bit.ly/bT3R64.
Mi verrebbe di (mal)pensare che stia nascendo un bel business sulla pelle della gente: possibile che si vogliano aprire due impianti quasi gemelli per la produzione di clinker da scarti di cava, con in mezzo la già operativa cementeria di Barletta che produce clinker da scarti di cava? A chi devono vendere tutto il cemento prodotto? Gatta ci cova e Hauze deve vigiliare! Penso, in verità, che lo scopo di questi investimenti non sia il prodotto finale ma ciò che cosa si fa per ottenerlo. Concludo con una sentita attestazione di solidarietà ai lavoratori della sezione trasporti urbani di Amet. Nel primo quinquennio degli anni '80 sono stato amministratore Amet e, al Senato, sono stato per due legislature nella commissione trasporti (ma non sono stato ritenuto idoneo per andare ad amministrare Amet: non c'è problema.). Posso, pertanto, sostenere con cognizione di causa che da quasi 50 anni gli addetti ai trasporti urbani ben operano. Ragion per cui l'Amet deve continuare così! I SS.RR. comunali e aziendali, che hanno ricevuto un documento firmato da tutti i dipendenti, si diano sollecitamente da fare per affidare in house il servizio all'Amet. Non facciano scherzi. Non ci dovranno essere cessioni ai privati. Capscimc bun! Aprite gli occhi! Che noi li teniamo spalancati, da mò iav!
Chiudo qui. Adesso andiamo a stappare una bottiglia di spumante per festeggiare il compleanno con voi, miei 23 fedelissimi lettori (virtualmente, se no me ne vado a spese!).
In realtà il prevalente silenzio dell'amministrazione comunale mi spinge ad andare ancora più a fondo nell'attività di segnalazione delle inefficienze della macchina comunale. Me lo richiedono gli affezionati 23 lettori che, giova evidenziarlo, non sono solo coloro che possono avere diretto interesse su una specifica questione, come, per esempio, coloro che aspirano ad acquistare subito e ad un prezzo giusto uno degli alloggi previsti dal Contratto di Quartiere II ma anche coloro che hanno a cuore il buon governo della città. E per la verità, quasi certamente, mi leggono anche i rappresentanti di altri organi dello Stato, deputati a perseguire le situazioni irregolari o illegali. Prova ne è che talune vicende da tempo segnalate, da oggetto di cronaca giornalistica politica, sono diventate negli ultimi tempi oggetto di cronaca giudiziaria.
Poiché questo numero della rubrica non vuole certamente essere autocelebrativo (non avendone bisogno in quanto sono oltremodo appagato dalle numerose occasioni in cui mi capita di essere fermato per ricevere l'apprezzamento dei lettori o le lagnanze dei colpiti e affondati di turno), vengo sollecitamente a trattare di qualche notizia di attualità, dopo aver pubblicamente invitato anche i meno interessati al problematica del Contratto di quartiere a dare una veloce lettura alla nota, al solito non riscontrata, presentata da Forza Trani nel mese di agosto, che pubblico in allegato.
Giudicate voi, cari lettori, se tale nota, che arriva dopo manifesti, articoli, altre lettere, non debba meritare alcun riscontro dai SS.RR.CC. Se si romperà il priso del Contratto di quartiere (e si romperà) come si giustificheranno al Palazzo di Città che non sentivano la puzza nonostante tutto quello che sommessamente veniva rilevato e silenziosamente loro segnalato? Che profilo codicistico darà a tale inazione chi si andrà ad interessare della brutta vicenda? E lo voglio scrivere, come mio solito, a chiare lettere: sono molto preoccupato per i SS.RR.CC. ed anche per me! Anzi, principalmente per me. Ci sono situazioni troppo preoccupanti in questa storiaccia in cui sono in ballo milioni di euro. C'è un silenzio assordante, minaccioso e rancoroso che, francamente, mi preoccupa. Non ho mai avuto paura a fare politica e in maniera controcorrente. Per la qual cosa in passato sono ritornato a casa pestato per bene, ma sono tornato a casa, e subito dopo al partito, pronto a ricominciare. Altro che le fantomatiche chiavi inglesi ricevute in testa da altri. Io ho sperimentato direttamente le violenze altrui per voler essere come sono. Ma oggi, nel prosieguo di questa solitaria battaglia per la legalità, che mi si prospetta? Alla vecchiaia devo aver paura ad uscire di casa? O di non poterci più rientrare? Speriamo in bene! Allegria!
Veniamo alle ultime novità. E' stato recentemente annunciato che inizieranno i lavori per portare l'acqua potabile alle strutture commerciali ed industriali presenti nel tratto che parte dal carcere e si incrocia con via Duchessa d'Andria. Si dirà: bene! E invece no: non va bene! Innanzitutto chiedo: e coloro che operano in via Andria oltre l'incrocio con via Duchessa d'Andria che sono figli di N.N. per cui devono rimanere a secco? Per loro non ci sono stati padrini interessati o da interessare? Complimenti! Leggo, inoltre, che il costo dell'opera è a totale carico dell'Acquedotto pugliese. Chiedo: e gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria da tempo immemore pagati da coloro che hanno costruito i capannoni lungo via Andria che fine hanno fatto? Si parla solo di conduttura idrica: e la rete fognaria c'è o bisognerà aspettare altri decenni? Mah! Forse l'assessore avrebbe fatto meglio ad esordire come fece nel 1983 il comico Troisi (Massimo, non il consigliere comunale) con un (doveroso) «Scusate il ritardo!». E sempre a proposito di via Andria, chiedo: quando inizieranno i lavori per la realizzazione dell'ampliamento della provinciale Trani-Andria, che pure sono stati annunciati da parecchi mesi, o, meglio, anni? Si deve aspettare la prossima campagna elettorale amministrativa? Ne prendiamo atto!
Amet: sul sito dell'azienda (http://www.ametspa.it/node/155) si può leggere: «La copertura WiFi della darsena verrà a breve estesa ad altre zone della città per superare il digital divide. Altri 19 hot spot sono stati installati nei quartieri non raggiunti dall'Adsl e saranno attivati entro la fine di novembre 2008». Questi hot spot (che dovrebbero essere stati acquistati anche grazie ad un finanziamento pubblico) sono effettivamente stati installati? E se lo sono, sono stati resi operativi? Pochi giorni orsono il mio amico Lillino T. (che abita a Pozzopiano) mi ha fatto una mega cazziata perché la sua zona è (ancora) priva di Adsl. Lui ha ragione ma io, che pazientemente lo lasciavo sfogare, non ho alcun torto. A lui ed a tutti quelli nella sua situazione, consiglio di ricordarsi di questi problemi quando andranno i soliti noti a chiedere il voto. Chiaro?
Da Amet ad Amiu, il passo è breve. In risposta ad una segnalazione, circa le aberranti modalità di tumulazione di una salma, i Supremi Reggitori Comunali hanno pensato di liquidare la questione con un risibile, laconico comunicato: «Il caso descritto del cimitero riguarda esclusivamente una cappella privata gestita da una Confraternita sulla quale il Comune non ha alcuna competenza». Bum! Niente di più falso: come avevo già segnalato con una nota del gennaio 2008 (che per i laudatores dell'amministrazione allego) la questione della sicurezza sul lavoro nelle cappelle, non può ritenersi esclusiva competenza delle Confraternite. O meglio, non può essere tale, finchè il servizio di tumulazione viene effettuato da personale dipendente di Amiu, società totalmente controllata dal Comune di Trani.
Lo avevo chiesto allora come (fastidioso) assessore comunale e lo chiedo nuovamente ora: ma esiste un piano di sicurezza per i lavori da eseguirsi nelle cappelle? Oppure si deve aspettare un incidente grave per agire? E per dirla tutta: siamo proprio sicuri che, nelle condizioni di lavoro attuali, due soli operatori, possono effettuare le operazioni di tumulazione in piena sicurezza?
Ritengo che quando, poi, grazie al menefreghismo di chi è preposto a tali aspetti gestionali, arrivano ai SS.RR.CC. gli avvisi di garanzia ed i rinvii a giudizio, non vi siano validi motivi per meravigliarsi e dolersene. Chiedo: si potrebbe sapere perché una esaustiva nota di un assessore comunale non è mai stata riscontrata né sulla carta e né con idonee, doverose iniziative? Si riteneva l'assessore Visibelli uno per cui non valeva la pena di perdere tempo a rispondere?
Per finire: ragionando con la logica del surriportato esilerante comunicato comunale, è ultroneo chiedere a quale titolo dipendenti pagati con denaro pubblico operino in strutture (le cappelle) private? Ma quando preparano le risposte al Comune ci riflettono un attimino a considerare quello che scrivono? Oppure pensano che coloro che ricevono tali risposte o leggono tali menate siano tutti all'abbuen?
Cementeria. Sono molto preoccupato di questa iniziativa dell'Ecoerre, pardon, di Matarrese (siccome sono gli stessi luoghi mi ero confuso). La vicenda, in futuro, meriterà un apposito Dr. Hauze. Medio tempore segnalo ai solitari 23 cirenei che hanno la bontà e la pazienza di seguirmi alcuni interessanti spunti di riflessione: http://bit.ly/a3YAOP e http://bit.ly/bT3R64.
Mi verrebbe di (mal)pensare che stia nascendo un bel business sulla pelle della gente: possibile che si vogliano aprire due impianti quasi gemelli per la produzione di clinker da scarti di cava, con in mezzo la già operativa cementeria di Barletta che produce clinker da scarti di cava? A chi devono vendere tutto il cemento prodotto? Gatta ci cova e Hauze deve vigiliare! Penso, in verità, che lo scopo di questi investimenti non sia il prodotto finale ma ciò che cosa si fa per ottenerlo. Concludo con una sentita attestazione di solidarietà ai lavoratori della sezione trasporti urbani di Amet. Nel primo quinquennio degli anni '80 sono stato amministratore Amet e, al Senato, sono stato per due legislature nella commissione trasporti (ma non sono stato ritenuto idoneo per andare ad amministrare Amet: non c'è problema.). Posso, pertanto, sostenere con cognizione di causa che da quasi 50 anni gli addetti ai trasporti urbani ben operano. Ragion per cui l'Amet deve continuare così! I SS.RR. comunali e aziendali, che hanno ricevuto un documento firmato da tutti i dipendenti, si diano sollecitamente da fare per affidare in house il servizio all'Amet. Non facciano scherzi. Non ci dovranno essere cessioni ai privati. Capscimc bun! Aprite gli occhi! Che noi li teniamo spalancati, da mò iav!
Chiudo qui. Adesso andiamo a stappare una bottiglia di spumante per festeggiare il compleanno con voi, miei 23 fedelissimi lettori (virtualmente, se no me ne vado a spese!).