Dr Hauze
C’è vita su Marte
Dottor Hauze 53
lunedì 25 ottobre 2010
La recente segnalazione di irregolarità nell'appalto per i lavori di sistemazione di piazza Quercia, avanzata da un consigliere comunale di minoranza, nonché la piccata replica di un altro consigliere comunale di maggioranza, lasciano ampio spazio ad una serie di riflessioni circa la gestione dei lavori pubblici a Trani.
In primo luogo, in tema di pubblica amministrazione la forma è sostanza: se, come segnalato, l'impresa subappaltatrice non ha i requisiti previsti dalla vigente normativa in materia, non ha alcuna rilevanza che tale impresa sia o meno tranese. Come dovrebbe essere ben noto, la legge è uguale per tutti. Oppure si deve ritenere che talvolta è uguale per tutti? In secondo luogo, senza nulla voler togliere alla professionalità dell'amico Saverio Pinto, di cui è nota la competenza e l'assidua frequentazione dei cantieri comunali a lui affidati, vien da chiedersi: è mai possibile che la progettazione di numerose opere pubbliche riguardanti la sistemazione di piazze e spazi nel centro storico, con innegabili valenze architettoniche, venga affidata solo ad un seppur valente geometra, anziché, come parrebbe più opportuno, ad un architetto? Eppure a Trani e dintorni gli architetti certamente non mancano. Peraltro, anni orsono, lo ricordo molto bene, fu pure bandito un concorso di idee per la sistemazione delle più importanti piazze cittadine: che ne è stato delle relative proposte progettuali? Inoltre è quantomeno singolare che la difesa d'ufficio, anziché rispondere ad un preciso quesito posto da un consigliere comunale, si sia risolta nell'accusa di mancanza di controlli sui lavori effettuati per conto di Enti esterni, da parte di altri tecnici comunali. Mah!
La questione sull'opportunità di favorire (sempre nel rispetto delle regole) le imprese ed i professionisti tranesi, mi trova pienamente favorevole, e non da ora. Allora mi chiedo (e chiedo) ai SS.RR.CC.: perché quando si tratta di selezionare gli esperti esterni cui affidare incarichi di collaborazione professionale, ci si dimentica frequentemente delle regole e si finisce spesso con l'individuare soggetti provenienti da altre città? Oltre al caso sollevato ad agosto (http://www.traniweb.it/trani/informa/13638.html) circa l'affidamento irregolare dell'incarico finalizzato alla redazione del nuovo piano generale degli impianti pubblicitari del territorio di Trani (contestato, a vachent, pure dall'assessore competente) con determinazione dirigenziale 169 del 26 luglio 2010 (solo ora pubblicata), vi è ora il nuovo caso che vede il dirigente della sesta ripartizione affidare la redazione del piano di zona a traffico limitato nel centro storico ad un geometra di Ruvo di Puglia, selezionato, mediante consultazione della sezione "Ruolo periti ed esperti" della Camera di Commercio di Bari. Bah!
Tale affidamento è irregolare, lo dico a chiare lettere, in quanto non risultano rispettate né le norme previste dal codice degli appalti, né il regolamento per il conferimento di incarichi di collaborazione ad esperti esterni, approvato con delibera di giunta comunale numero 208 del 3 novembre 2008, che prevede espressamente la selezione mediante procedure comparative ad evidenza pubblica. A questo punto mi chiedo che senso abbia che il sindaco e gli assessori approvino un regolamento, approntato da un dirigente, se lo stesso regolamento viene in seguito, ripetutamente ed impunemente, disatteso dai dirigenti stessi. Mi chiedo, inoltre, che senso abbia avere degli assessori, se gli stessi possono essere sostituiti ad interim, per lunghi periodi di tempo (come accaduto in passato per l'assessorato alla polizia municipale, e, in tempi più recenti, per l'assessorato all'urbanistica) dal sindaco, o se, in caso di contrasti con il relativo dirigente, tanto gravi, da aver necessitato di una nota scritta, entrambi poi restano al loro posto come se nulla fosse accaduto? Signor sindaco e signor segretario generale, dall'alto dell'iperuranio in cui stazionate, potreste compiacervi di illuminarci? O per essere illuminati dobbiamo andare all'Amet?
Mi permetto, inoltre, di avanzare sommessamente legittimi dubbi circa la competenza della sesta ripartizione a predisporre il piano della zona a traffico limitato, atteso che il piano urbano del traffico (cui il piano è subordinato) porta come responsabile del procedimento il dirigente dell'ufficio tecnico. Peraltro, lo stesso piano urbano del traffico già prevede l'istituzione di tre zone a traffico limitato nel centro storico, con tanto di indicazione della relativa perimetrazione (si veda la relazione generale del piano urbano del traffico, pubblicata da Traniweb http://www.traniweb.it/trani/informa/8354.html). Non si comprende quindi cosa dovrebbe redigere il geometra incaricato (per la modica somma di 10mila euro, Iva ed oneri accessori inclusi), che non avrebbe potuto essere svolto da uno dei geometri dell'ufficio tecnico comunale. Insomma: per le piazze del nostro bello, ammirato ed invidiato centro storico vanno bene i geometri del Comune, ma per la già prevista zona a traffico limitato al Comune vanno a prendere un geometra rubattino. Sbaglio o è così che, nel silenzio generale, vanno le cose al Comune? Spero che dopo questo Dr. Hauze, come al solito, o miei fans consiliari riprendano questa mia denunzia e si muovano adeguatamente. Buon lavoro ragazzi. Speriamo bene.
Sempre in materia occupazionale e con viva preoccupazione, pur plaudendo alla manifestata volontà per un necessario potenziamento del Corpo della polizia locale, devo rilevare che l'ultimo provvedimento (per risparmiare lavoro ai miei ripetitori consiliari, segnalo che è la deliberazione di giunta municipale 78/2010) ed i conseguenti atti di gestione posti in essere dal dirigente in ultimo e da tempo preposto alla delicata direzione del personale comunale, non tengono affatto conto (potrei anche scrivere, senza timore di smentita, che sono stati adottati in dispregio) della vigente normativa in materia di utilizzo di contratti di lavoro flessibile (decreto legislativo del 30 marzo 2001, numero 165, articolo 36) alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dalla legge 102/2009 di conversione del decreto legislativo 78/2009.
Per i 23 lettori della rubrica e per gli inchiummati superstipendiati del Comune, spiego che, precedentemente all'entrata in vigore delle modifiche succitate, la norma prevedeva un limite temporale massimo pari a 3 anni negli ultimi 5 per l'utilizzo da parte delle amministrazioni dello stesso lavoratore, con formule contrattuali diverse. La 102/2009 ha eliminato il vincolo dei 3 anni nel quinquennio precedente ed ha riportato la questione nei termini previsti dal decreto legislativo 368/2001 per il quale risulta chiara la possibilità di prorogare per una sola volta il contratto a tempo determinato con la precisazione che la durata complessiva del rapporto non potrà in nessun caso essere superiore ai 3 anni.
Piacevolmente mi sarei stato zitto così da permettere anche una eventuale stabilizzazione di persone che conosco e che, lo riconosco, hanno acquisito professionalità se non fosse che la norma de quo prevede che la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori da parte del pubbliche amministrazioni non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione in capo ai dirigenti che operano in violazione delle disposizioni di legge. Buonanotte! Insomma, sinteticamente e semplicemente: presso le pubbliche amministrazioni con contratto a tempo determinato non si può stare a lavorare più di 36 mesi; se succede ne rispondono i dirigenti ma il lavoratore non viene stabilizzato. Sic stantibus rebus, mi dovevo stare zitto e poi, per ipotesi, far pagare ai dirigenti? Inoltre, altro particolare, se durante un rapporto lavorativo il dipendente raggiunge i 36 mesi, senza se e senza ma, il lavoratore deve interrompere ed andare via. Vi immaginate il caos se tale situazione, per ipotesi, si andasse a creare durante le feste di Natale? Meno male che Elton John è passato!
Perciò, poiché molti lavoratori hanno tali problemi, mi chiedo (e chiedo) ai SS.RR.CC. cosa faranno l'1 novembre? Tale personale verrà messo lo stesso in servizio? Ed infine: i SS.RR.CC. tale normativa (con relativa sentenza della Corte dei Conti ed altri pareri) la conoscevano o no? Cosa diranno a quanti correttamente hanno riposto fiducia nei loro atti? Diranno che, al solito, la colpa è di Visibelli che non si fa i fatti suoi ed ha sputtanato la normativa che noi facevamo finta di ignorare? Staremo a vedere.
Infine due parole sul Contratto di Quartiere II: è stato annunciato per i prossimi giorni, organizzato dalla minoranza, un incontro informativo cui parteciperanno l'assessore regionale all'urbanistica, il dirigente dell'ufficio tecnico comunale ed il professionista incaricato della gestione dell'iter tecnico-amministrativo. Se da un lato ho piacere che, finalmente, così autorevolmente si discuta di Contratto di Quartiere (dopo che seriamente e scientificamente, da circa un anno, ne discuto da solo), non posso non evidenziare l'assenza a tale incontro del sindaco (che regge da mesi l'assessorato all'urbanistica).
L'assenza, a mio parere, è assai rilevante, in quanto mancherà l'interlocutore politico cui porre quesiti che non siano di natura tecnica. Il sindaco certamente avrà importanti impegni fuori Trani che gli impediscono di partecipare e non sta a noi cittadini conoscere e valutare tali impegni, però, mi si consenta, una domanda sola (invero due): non si poteva spostare l'incontro se il sindaco era impegnato? Oppure la presenza del sindaco e assessore all'urbanistica è ritenuta pleonastica? Attese le numerose e circostanziate contestazioni mosse da Forza Trani, e che hanno trovato recentemente riscontro, anche in altre forze politiche, sarebbe stato preferibile che l'amministrazione comunale, che pure aveva istituito un fantomatico ufficio del Contratto di Quartiere (indicando la dipendente comunale che se ne sarebbe dovuta occupare, pur non avendo specifiche competenze in materia) e che ha pubblicato (in verità senza darne alcuna pubblicità) taluni documenti sul sito comunale, avesse proceduto motu proprio ad organizzare una tal conferenza informativa per chiarire tutti gli aspetti legati alla gestione del Contratto di Quartiere II. Ma tant'è! Per cui: bravi Verdi!
Con l'occasione ed in proposito, voglio correttamente ringraziare l'amministrazione comunale per aver riscontrato, una tantum, dopo oltre due mesi e dopo la pubblicazione nel precedente Dr. Hauze, la nota cui avrò modo di replicare opportunamente, atteso che le risposte che sono state date sono incomplete e non soddisfacenti. Ma, almeno, tale risposta e la suddescritta attività dei consiglieri e dei gruppi di minoranza e di maggioranza mi segnala che c'è vita su Marte, pardon, sul Comune.
In primo luogo, in tema di pubblica amministrazione la forma è sostanza: se, come segnalato, l'impresa subappaltatrice non ha i requisiti previsti dalla vigente normativa in materia, non ha alcuna rilevanza che tale impresa sia o meno tranese. Come dovrebbe essere ben noto, la legge è uguale per tutti. Oppure si deve ritenere che talvolta è uguale per tutti? In secondo luogo, senza nulla voler togliere alla professionalità dell'amico Saverio Pinto, di cui è nota la competenza e l'assidua frequentazione dei cantieri comunali a lui affidati, vien da chiedersi: è mai possibile che la progettazione di numerose opere pubbliche riguardanti la sistemazione di piazze e spazi nel centro storico, con innegabili valenze architettoniche, venga affidata solo ad un seppur valente geometra, anziché, come parrebbe più opportuno, ad un architetto? Eppure a Trani e dintorni gli architetti certamente non mancano. Peraltro, anni orsono, lo ricordo molto bene, fu pure bandito un concorso di idee per la sistemazione delle più importanti piazze cittadine: che ne è stato delle relative proposte progettuali? Inoltre è quantomeno singolare che la difesa d'ufficio, anziché rispondere ad un preciso quesito posto da un consigliere comunale, si sia risolta nell'accusa di mancanza di controlli sui lavori effettuati per conto di Enti esterni, da parte di altri tecnici comunali. Mah!
La questione sull'opportunità di favorire (sempre nel rispetto delle regole) le imprese ed i professionisti tranesi, mi trova pienamente favorevole, e non da ora. Allora mi chiedo (e chiedo) ai SS.RR.CC.: perché quando si tratta di selezionare gli esperti esterni cui affidare incarichi di collaborazione professionale, ci si dimentica frequentemente delle regole e si finisce spesso con l'individuare soggetti provenienti da altre città? Oltre al caso sollevato ad agosto (http://www.traniweb.it/trani/informa/13638.html) circa l'affidamento irregolare dell'incarico finalizzato alla redazione del nuovo piano generale degli impianti pubblicitari del territorio di Trani (contestato, a vachent, pure dall'assessore competente) con determinazione dirigenziale 169 del 26 luglio 2010 (solo ora pubblicata), vi è ora il nuovo caso che vede il dirigente della sesta ripartizione affidare la redazione del piano di zona a traffico limitato nel centro storico ad un geometra di Ruvo di Puglia, selezionato, mediante consultazione della sezione "Ruolo periti ed esperti" della Camera di Commercio di Bari. Bah!
Tale affidamento è irregolare, lo dico a chiare lettere, in quanto non risultano rispettate né le norme previste dal codice degli appalti, né il regolamento per il conferimento di incarichi di collaborazione ad esperti esterni, approvato con delibera di giunta comunale numero 208 del 3 novembre 2008, che prevede espressamente la selezione mediante procedure comparative ad evidenza pubblica. A questo punto mi chiedo che senso abbia che il sindaco e gli assessori approvino un regolamento, approntato da un dirigente, se lo stesso regolamento viene in seguito, ripetutamente ed impunemente, disatteso dai dirigenti stessi. Mi chiedo, inoltre, che senso abbia avere degli assessori, se gli stessi possono essere sostituiti ad interim, per lunghi periodi di tempo (come accaduto in passato per l'assessorato alla polizia municipale, e, in tempi più recenti, per l'assessorato all'urbanistica) dal sindaco, o se, in caso di contrasti con il relativo dirigente, tanto gravi, da aver necessitato di una nota scritta, entrambi poi restano al loro posto come se nulla fosse accaduto? Signor sindaco e signor segretario generale, dall'alto dell'iperuranio in cui stazionate, potreste compiacervi di illuminarci? O per essere illuminati dobbiamo andare all'Amet?
Mi permetto, inoltre, di avanzare sommessamente legittimi dubbi circa la competenza della sesta ripartizione a predisporre il piano della zona a traffico limitato, atteso che il piano urbano del traffico (cui il piano è subordinato) porta come responsabile del procedimento il dirigente dell'ufficio tecnico. Peraltro, lo stesso piano urbano del traffico già prevede l'istituzione di tre zone a traffico limitato nel centro storico, con tanto di indicazione della relativa perimetrazione (si veda la relazione generale del piano urbano del traffico, pubblicata da Traniweb http://www.traniweb.it/trani/informa/8354.html). Non si comprende quindi cosa dovrebbe redigere il geometra incaricato (per la modica somma di 10mila euro, Iva ed oneri accessori inclusi), che non avrebbe potuto essere svolto da uno dei geometri dell'ufficio tecnico comunale. Insomma: per le piazze del nostro bello, ammirato ed invidiato centro storico vanno bene i geometri del Comune, ma per la già prevista zona a traffico limitato al Comune vanno a prendere un geometra rubattino. Sbaglio o è così che, nel silenzio generale, vanno le cose al Comune? Spero che dopo questo Dr. Hauze, come al solito, o miei fans consiliari riprendano questa mia denunzia e si muovano adeguatamente. Buon lavoro ragazzi. Speriamo bene.
Sempre in materia occupazionale e con viva preoccupazione, pur plaudendo alla manifestata volontà per un necessario potenziamento del Corpo della polizia locale, devo rilevare che l'ultimo provvedimento (per risparmiare lavoro ai miei ripetitori consiliari, segnalo che è la deliberazione di giunta municipale 78/2010) ed i conseguenti atti di gestione posti in essere dal dirigente in ultimo e da tempo preposto alla delicata direzione del personale comunale, non tengono affatto conto (potrei anche scrivere, senza timore di smentita, che sono stati adottati in dispregio) della vigente normativa in materia di utilizzo di contratti di lavoro flessibile (decreto legislativo del 30 marzo 2001, numero 165, articolo 36) alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dalla legge 102/2009 di conversione del decreto legislativo 78/2009.
Per i 23 lettori della rubrica e per gli inchiummati superstipendiati del Comune, spiego che, precedentemente all'entrata in vigore delle modifiche succitate, la norma prevedeva un limite temporale massimo pari a 3 anni negli ultimi 5 per l'utilizzo da parte delle amministrazioni dello stesso lavoratore, con formule contrattuali diverse. La 102/2009 ha eliminato il vincolo dei 3 anni nel quinquennio precedente ed ha riportato la questione nei termini previsti dal decreto legislativo 368/2001 per il quale risulta chiara la possibilità di prorogare per una sola volta il contratto a tempo determinato con la precisazione che la durata complessiva del rapporto non potrà in nessun caso essere superiore ai 3 anni.
Piacevolmente mi sarei stato zitto così da permettere anche una eventuale stabilizzazione di persone che conosco e che, lo riconosco, hanno acquisito professionalità se non fosse che la norma de quo prevede che la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori da parte del pubbliche amministrazioni non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione in capo ai dirigenti che operano in violazione delle disposizioni di legge. Buonanotte! Insomma, sinteticamente e semplicemente: presso le pubbliche amministrazioni con contratto a tempo determinato non si può stare a lavorare più di 36 mesi; se succede ne rispondono i dirigenti ma il lavoratore non viene stabilizzato. Sic stantibus rebus, mi dovevo stare zitto e poi, per ipotesi, far pagare ai dirigenti? Inoltre, altro particolare, se durante un rapporto lavorativo il dipendente raggiunge i 36 mesi, senza se e senza ma, il lavoratore deve interrompere ed andare via. Vi immaginate il caos se tale situazione, per ipotesi, si andasse a creare durante le feste di Natale? Meno male che Elton John è passato!
Perciò, poiché molti lavoratori hanno tali problemi, mi chiedo (e chiedo) ai SS.RR.CC. cosa faranno l'1 novembre? Tale personale verrà messo lo stesso in servizio? Ed infine: i SS.RR.CC. tale normativa (con relativa sentenza della Corte dei Conti ed altri pareri) la conoscevano o no? Cosa diranno a quanti correttamente hanno riposto fiducia nei loro atti? Diranno che, al solito, la colpa è di Visibelli che non si fa i fatti suoi ed ha sputtanato la normativa che noi facevamo finta di ignorare? Staremo a vedere.
Infine due parole sul Contratto di Quartiere II: è stato annunciato per i prossimi giorni, organizzato dalla minoranza, un incontro informativo cui parteciperanno l'assessore regionale all'urbanistica, il dirigente dell'ufficio tecnico comunale ed il professionista incaricato della gestione dell'iter tecnico-amministrativo. Se da un lato ho piacere che, finalmente, così autorevolmente si discuta di Contratto di Quartiere (dopo che seriamente e scientificamente, da circa un anno, ne discuto da solo), non posso non evidenziare l'assenza a tale incontro del sindaco (che regge da mesi l'assessorato all'urbanistica).
L'assenza, a mio parere, è assai rilevante, in quanto mancherà l'interlocutore politico cui porre quesiti che non siano di natura tecnica. Il sindaco certamente avrà importanti impegni fuori Trani che gli impediscono di partecipare e non sta a noi cittadini conoscere e valutare tali impegni, però, mi si consenta, una domanda sola (invero due): non si poteva spostare l'incontro se il sindaco era impegnato? Oppure la presenza del sindaco e assessore all'urbanistica è ritenuta pleonastica? Attese le numerose e circostanziate contestazioni mosse da Forza Trani, e che hanno trovato recentemente riscontro, anche in altre forze politiche, sarebbe stato preferibile che l'amministrazione comunale, che pure aveva istituito un fantomatico ufficio del Contratto di Quartiere (indicando la dipendente comunale che se ne sarebbe dovuta occupare, pur non avendo specifiche competenze in materia) e che ha pubblicato (in verità senza darne alcuna pubblicità) taluni documenti sul sito comunale, avesse proceduto motu proprio ad organizzare una tal conferenza informativa per chiarire tutti gli aspetti legati alla gestione del Contratto di Quartiere II. Ma tant'è! Per cui: bravi Verdi!
Con l'occasione ed in proposito, voglio correttamente ringraziare l'amministrazione comunale per aver riscontrato, una tantum, dopo oltre due mesi e dopo la pubblicazione nel precedente Dr. Hauze, la nota cui avrò modo di replicare opportunamente, atteso che le risposte che sono state date sono incomplete e non soddisfacenti. Ma, almeno, tale risposta e la suddescritta attività dei consiglieri e dei gruppi di minoranza e di maggioranza mi segnala che c'è vita su Marte, pardon, sul Comune.