Dr Hauze
Cacciamo i mercanti dal tempio
Dottor Hauze 105
lunedì 24 ottobre 2011
Dopo Ben Alì e Mubarak anche Gheddafi ha fatto una brutta fine. Ma nella nostra città, niente. Io e i 23 fedeli lettori ne prendiamo atto. Aspettiamo.
Dunque, per il futuro radioso di Trani, i tre saggi inventati dal sindaco Tarantini chiamano tutti quelli che hanno una sigla qualsiasi con cui essere etichettati e chiedono se vogliono far parte della compagnia. Lunedì scorso è toccato a Forza Trani che ha comunicato ai tre che non è pregiudizialmente contraria a nessuna coalizione ma prima vuole conoscere il programma (che non può essere, come proposto dai tre «s», quanto non realizzato dal vecchio programma di Tarantini: tra l'altro, significherebbe autosputtanarsi!), la squadra che dovrà collaborare con il sindaco e, dulcis in fundo (o, fate voi, in cauda venenum) chi è il candidato sindaco indicato dal PdL. I tre «s» hanno risposto che stanno piombo a quei pali. Caxxo! A fine ottobre stanno ancora a niente? Roba da trattamento sanitario obbligatorio, da ricovero urgente al servizio d'igiene mentale. Tant'è. E allora è vero che come sostengo da tempo, stanno aspettando le decisioni di Fitto, Ventola e cpmpany. Fan cool (non me lo censurate: in inglese significa vento freddo).
Forse è il caso - ho detto ai militanti di Forza Trani - di cominciare a guardarsi intorno a 360 gradi. Anzi, è d'uopo togliere il forse. Temo che il centrodestra pidiellino, continuando su questa strada, sia destinato a fare un turno di riposo. Ormai vive alla giornata in un clima di bellum omnium contra omnes, con i revisori dei conti che ora scrivono quello che da tempo ho già scritto su questa rubrica, con un'amministrazione che sembra avere come unico problema quello di approvare la porcata Guastamacchia, con i dirigenti che si appalesano ogni giorno di più come i veri padroni del Palazzo di Città, in cui ci sono assessori di cui si ignora la paternità politica e che forse farebbero meglio a dare le dimissioni. E, soprattutto, con un sindaco comprensibilmente impegnato in altro, stanco e demotivato. Un separato in casa, come ebbe ad autorappresentarsi in una famosa riunione politica. E, come si sa, mentre i medici studiano, l'ammalato muore. Povera Trani. Poveri tranesi.
Parenteticamente voglio evidenziare che in quella che, per inerzia o per mancanza di fantasia, si continua a definire politica, non sarebbe la prima volta che l'inizio della fine coincida con il suo contrario. E' un fatto notorio e generale. Nei partiti carismatici, infatti, l'obbedienza (che il capo pretende cieca, pronta ed assoluta) ha sempre effetti collaterali devastanti perché abitua chi comanda a sentirsi infallibile e chi obbedisce in primis a non avere idee, e poi, al massimo, ad avere solo fiato da buttare fuori facendo la faccia feroce. Oggi, invero, devo rilevare che la cosiddetta politica è spesso priva di valori e ideali, è bieco pragmatismo, è solo corsa per un posto. Sinceramente la stagione in cui c'era il Msi, il Pci, la Dc, sotto questo punto vista, era migliore. Senza dubbio alcuno. Infine devo evidenziare che i sedicenti politici (della 25esima ora) non hanno capito (forse perché impegnati ad inventarsi sigle e ad affittare per pochi mesi qualche locale con cui andare a frecare i voti agli elettori) che ora non c'è più trippa per i gatti.
La gente è stanca e disillusa. Non vuole andare più a votare per eleggere scapocchioni che per 5 anni non aprono bocca e che pensano solo a mettere la firma di presenza nelle commissioni fantasma, sì da raggiungere la paghetta mensile. Il vero problema che i politicanti dovranno affrontare per andare a poggiare le chiappe sulle poltrone di palazzo Palmieri è che l'opinione pubblica è amareggiata, verso tutti loro, giustamente. Ma agli stanchi e delusi benpensanti voglio segnalare che l'assenteismo avvantaggia solo chi si può permettere di portare (tramite promesse occupazionali, soldi, birre, parentele) le proprie clientele alle sezioni elettorali. Addirittura ora, visto u' maltiemp che c'è, qualche buontempone del centrodestra favoleggia dell'arrivo di una autorevole proposta di candidatura (all'insegna che tra i due litiganti il terzo gode) di un ricco cavaliere. Ho commentato la boutade, anzi la boutanade: « E nan avest k sti cavalier?».
Concludo: se si vuole lasciare il governo di Trani ai carichi a chiacchiere, l'assenteismo è il sistema migliore. Invece ritengo che ora ci voglia un guizzo di orgoglio per andare, tutti insieme e incaxxati, a menare mazzate per cacciare i mercanti dal tempio. Trani lo vuole. Trani lo può. E allora: avanti, coraggio!
Salvate il comandante Modugno - Posso ben immaginare che la mole di lavoro cui è sottoposto il comandante della Polizia Municipale sia tale da dover necessariamente delegare ai funzionari sottoposti l'ordinaria amministrazione, riservando a sé l'attività dirigenziale. Del resto in una struttura moderna ed efficiente come la polizia locale municipale di Trani, non è pensabile che il dirigente debba personalmente occuparsi di questioni secondarie, come il pagamento delle sanzioni irrogate ai mezzi in carico alla polizia municipale o l'individuazione dell'autista degli stessi mezzi in una determinata data. Tuttavia non posso non rilevare che il recente pagamento di una cartella esattoriale di ben 678,59 euro relativa non all'eccesso di velocità ma alla mancata comunicazione nei termini del nominativo del conducente, per l'irrogazione della sanzione accessoria (decurtazione del punti), non costituisce un caso isolato. Già a marzo era stata pagata in ritardo una sanzione di 566,40 euro per una sanzione del 2006 ed a giugno sono stati pagati ben 691,80 euro per una sanzione del 2009. Anche allora le sanzioni sono state pagate parecchio dopo la notifica del verbale e senza che venisse individuato il conducente dell'automezzo. Tant'è. Giustamente il comandante dice che basterà consultare l'elenco delle missioni. Ma allora perché non si è provveduto tempestivamente all'individuazione del conducente, in modo da comunicarlo opportunamente per non incorrere nella sanzione per violazione dell'articolo 126-bis del codice della strada, ed in ogni caso, perché una volta ricevuto il relativo verbale, non si è provveduto a pagarlo tempestivamente, in modo da usufruire del pagamento in misura ridotta, senza attendere che venisse notificata una cartella esattoriale da parte di Equitalia? Mah! Mistero.
Relazione dei revisori dei conti - Ho letto su questo portale alcune valutazioni fatte dai revisori dei conti, in vista del tardivo passaggio in Consiglio comunale della proposta di deliberazione di ricognizione dei programmi per il 2011 e sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio del Comune di Trani. Alcune delle valutazioni espresse dagli autorevoli esperti contabili da un lato mi confortano (in quanto confermano le perplessità che avevo avanzato in tempi non sospetti) dall'altro mi preoccupano perché evidenziano situazioni di grave sofferenza delle casse comunali (basta un solo dato: al 30 giugno sono stati rilevati atti di pignoramento per ben 1.429.327 euro). Alla faccia del caciocavallo! In relazione alle aziende partecipate, poi, i revisori hanno evidenziato i numerosi contenziosi a vario titolo, in cui è coinvolta Amet (tra cui il contenzioso multimilionario con Gerseb), come pure hanno evidenziato l'inopportunità della decisione del socio unico di distribuire un dividendo e di riconoscere al presidente di Amiu il premio di risultato, atteso che il bilancio 2010 si è chiuso in utile solo grazie ad un'entrata straordinaria (per ben 1.318.575 euro), senza la quale il bilancio Amiu si sarebbe chiuso con un pesante passivo. Stupisce invece che analoga censura non sia stata operata nei confronti di Stp (partecipata dal Comune di Trani e da Amet Spa, rispettivamente con il 5 ed il 44% del capitale), il cui utile 2010 (80.977 euro) è stato quasi interamente assorbito dal premio agli amministratori (78.964 euro). Figli e figliastri.
Agibilità Monastero - La vicenda della mancanza di agibilità del Monastero, in occasione della mostra di antiquariato, programmata da tempo, ha mostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, l'inefficienza della macchina amministrativa comunale. Per meglio comprendere la questione è opportuno un breve escursus sulla vicenda. Il 28 giugno scorso l'ufficio competente autorizza la manifestazione Antiquaria in programma dal 20 al 23 ottobre 2011. Ma il decreto del presidente della Repubblica dell'1 agosto 2011 ha imposto per gli edifici sottoposti a tutela (fra i quali il Monastero) il rilascio del certificato di prevenzione incendi. Questa norma sembra essere sconosciuta al Comune di Trani, tanto che nessuno se ne occupa. A pochi giorni dall'apertura della mostra, otto consiglieri di maggioranza chiedono al dirigente della quinta ripartizione di verificare se fosse tutto in regola, compresa l'agibilità del Monastero. A mostra già aperta, il comandante della polizia municipale, sulla scorta di un provvedimento della ripartizione tecnica, nega l'utilizzo del chiostro. A seguito della forte contestazione degli espositori, la manifestazione è proseguita comunque, non è dato sapere se in forma abusiva o eccezionalmente autorizzata (evidentemente in deroga). La vicenda si presta a numerosi spunti di riflessione. In primo luogo, la lettera firmata dagli otto consiglieri di maggioranza ha una forte valenza politica in quanto, nella sostanza, sfiducia i dirigenti preposti alla gestione del Monastero. In secondo luogo, vien da chiedere: ma se la norma che prevede il rilascio del certificato di prevenzione incendi è stata emanata ad agosto, perché al Comune di Trani non si è provveduto per tempo? Giova ricordare che il Monastero, mostra o non mostra, è comunque aperto al pubblico (sia per le semplici visite, sia per la celebrazione di matrimoni, con prevedibile affollamento). E allora coma la mettiamo? Anzi, come vi mettete signori dirigenti? Peraltro, poiché il Monastero non è l'unico immobile soggetto a tutela ed aperto al pubblico, chiedo ai SS.RR.CC.: avete provveduto a verificare che tutti gli immobili in questione dispongano del previsto certificato di prevenzione Incendi? Stemc!
Contratto di Quartiere II - Ancora una volta, nel silenzio generale di tutte le forze politiche cittadine, devo sollevare numerosi interrogativi circa la cattiva gestione del Contratto di quartiere, che da mesi attendono risposta. Eccoli. Quand'è che i cittadini (che da tempo hanno pagato sostanziosi acconti all'impresa Manna) potranno vedere seriamente e legalmente avviato il cantiere per la realizzazione delle agognate case? Quando la stessa impresa Manna si deciderà a cedere al Comune di Trani le aree per urbanizzazione secondaria di cui ha la proprietà da numerosi mesi? L'impresa Manna ha provveduto a depositare le nuove fidejussioni, conformi alle previsioni della convenzione a suo tempo sottoscritta? E se non ha provveduto, perché la stessa impresa non è stata dichiarata decaduta? Quando verrà bandita la gara per la piscina comunale, cui tanto tiene il sindaco il quale aveva annunciato che la prima pietra sarebbe stata posta nel 2010? Quando verrà bandita la nuova gara per l'assegnazione del lotto CS? Inoltre, avendo avuto modo di esaminare, sia pure sommariamente, la variante predisposta dai tecnici in occasione dello spostamento del lotto CS, ho fortissimi dubbi sulla effettiva possibilità di realizzare la viabilità prevista nell'area circostante la piscina ed i lotti CS e B1/C1/C2/C3 (impresa Scaringi) attese le differenze di quota esistenti fra la viabilità attuale ed i suoli in questione. Possibile che tali problemi altimetrici non siano stati opportunamente valutati in sede di predisposizione del progetto originale o almeno in sede di predisposizione della variante? E se per la risoluzione di tali problemi dovesse derivare un danno economico per le casse del Comune, chi sarà chiamato a risponderne patrimonialmente? Infine: quanto già realizzato lì, è conforme alle previsioni di piano?
E no, furbone! - Ho visto in pubblicazione sull'albo pretorio on line la determinazione dirigenziale della seconda ripartizione (la numero 317 del 6 ottobre 2011). Asettica. Tant'è che nessuno dei 40 stipendiati l'ha rilevata. Ma non sembrerebbe, come vorrebbe far credere il dirigente che russa sui russi, un pagamento dovuto o un semplice problema di ritardato pagamento, quanto di violazione di norme! E, chiedendo scusa ai 23 lettori per lo spazio che vado a prendere, lo voglio spiegare punto per punto per sputtanare ancora una volta i furboni comunali (che ben lo sanno) e gli eletti-stipendiati comunali che pensano solo ai gettoni di presenza. Della somma richiesta, infatti, si ha: 258 euro, tributo 907T «Versamento fondo speciale infortuni di cui all'articolo 197 del testo unico»; 1032 euro, tributo 698T «Maggiorazione delle sanzioni amministrative previste per la violazione di norme in materia di lavoro, legislazione sociale, previdenziale e tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ai sensi dell'articolo 1, comma 1177 e 1178, della legge 27 del dicembre 2006, numero 296»; 15,40 euro, tributo Faet «Recupero spese notifica». La legge richiamata stabilisce, al comma 1177 che «gli importi delle sanzioni amministrative previste per la violazione di norme in materia di lavoro, legislazione sociale, previdenza e tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro entrate in vigore prima dell'1 gennaio 1999 sono quintuplicati, ad eccezione delle ipotesi di cui al comma 1178». Il comma 1178 dice che «l'omessa istituzione e l'omessa esibizione dei libri di matricola e di paga previsti dagli articoli 20 e 21 del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del presidente della Repubblica del 30 giugno 1965, numero 1124, e dall'articolo 134 del regolamento di cui al regio decreto 28 agosto 1924, numero 1422, sono punite con la sanzione amministrativa da euro 4.000 ad euro 12.000. Nei confronti delle violazioni di cui al presente comma non è ammessa la procedura di diffida di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, numero. 124». Poiché il tributo 698T è esattamente 4 volte il tributo 907T, siamo solarmente in presenza dell'applicazione del comma 1177. Resta da capire quale violazione sia stata commessa e chi ne sia responsabile. Esigo di sapere come doverosamente il Comune si attiverà per recuperare i soldi (nostri) pagati per scapocchionaggine di qualcuno! Chiaro? Come pure esigo di sapere chi ha studiato di imputare ad capocchiam stortam questo esborso alla voce «Oneri riflessi». E che ci azzecca? Sarebbe stato corretto imputare l'importo a «Spese legali». Devo interessare di questa ennesima furbata russa la procura della Corte dei conti per far recuperare questi soldi (dei contribuenti tranesi) pagati per colpa di qualche inetto stipendiato comunale oppure coscienziosamente il dirigente muove le chiappe ed opera il doveroso recupero del danno? Russo! Russo!
Che caxxo scrive? - La determina dirigenziale numero 313 (seconda ripartizione) del 5 ottobre 2011, è stata in pubblicazione sino al 22 ottobre. Ma nessuno degli stipendiati comunali evidentemente l'ha letta. Ecco di che si tratta. Un dipendente, poi assolto, è costretto a nominarsi il difensore. Il Comune è, ex lege, tenuto a rifondere le spese sostenute per il legale. E fin qui tutto ok. Ma leggendo il papiello russo rilevo: alla indicazione del legale (avvocato Gennaro Savino, segnalato dal dipendente), ha fatto seguito la parcella dell'avvocato Laura D'Alfonso (?); in luogo del prescritto parere di congruità rilasciato dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati è stata richiesta e accettata un'autocertificazione (dal tenore della determina sembra rilasciata dal dipendente stesso) di congruità della parcella di 9.831,58 euro (?); nel papiello pubblicato è indicata la disponibilità dell'avvocato Savino a ridurre a 8.000 euro la parcella per l'opera dell'avvocato D'Alfonso; liquidazione degli 8.000 euro al dipendente senza chiedere, nemmeno a posteriori, la fattura. Se ho interpretato male la determina, chiedo scusa ma significa che la stessa è sicuramente scritta in russo e con i piedi. Nel caso, invece, che io l'abbia letta bene e che l'abbia ben intesa, non so che dirVi!
E per questa volta è sufficiente. Hauze
Dunque, per il futuro radioso di Trani, i tre saggi inventati dal sindaco Tarantini chiamano tutti quelli che hanno una sigla qualsiasi con cui essere etichettati e chiedono se vogliono far parte della compagnia. Lunedì scorso è toccato a Forza Trani che ha comunicato ai tre che non è pregiudizialmente contraria a nessuna coalizione ma prima vuole conoscere il programma (che non può essere, come proposto dai tre «s», quanto non realizzato dal vecchio programma di Tarantini: tra l'altro, significherebbe autosputtanarsi!), la squadra che dovrà collaborare con il sindaco e, dulcis in fundo (o, fate voi, in cauda venenum) chi è il candidato sindaco indicato dal PdL. I tre «s» hanno risposto che stanno piombo a quei pali. Caxxo! A fine ottobre stanno ancora a niente? Roba da trattamento sanitario obbligatorio, da ricovero urgente al servizio d'igiene mentale. Tant'è. E allora è vero che come sostengo da tempo, stanno aspettando le decisioni di Fitto, Ventola e cpmpany. Fan cool (non me lo censurate: in inglese significa vento freddo).
Forse è il caso - ho detto ai militanti di Forza Trani - di cominciare a guardarsi intorno a 360 gradi. Anzi, è d'uopo togliere il forse. Temo che il centrodestra pidiellino, continuando su questa strada, sia destinato a fare un turno di riposo. Ormai vive alla giornata in un clima di bellum omnium contra omnes, con i revisori dei conti che ora scrivono quello che da tempo ho già scritto su questa rubrica, con un'amministrazione che sembra avere come unico problema quello di approvare la porcata Guastamacchia, con i dirigenti che si appalesano ogni giorno di più come i veri padroni del Palazzo di Città, in cui ci sono assessori di cui si ignora la paternità politica e che forse farebbero meglio a dare le dimissioni. E, soprattutto, con un sindaco comprensibilmente impegnato in altro, stanco e demotivato. Un separato in casa, come ebbe ad autorappresentarsi in una famosa riunione politica. E, come si sa, mentre i medici studiano, l'ammalato muore. Povera Trani. Poveri tranesi.
Parenteticamente voglio evidenziare che in quella che, per inerzia o per mancanza di fantasia, si continua a definire politica, non sarebbe la prima volta che l'inizio della fine coincida con il suo contrario. E' un fatto notorio e generale. Nei partiti carismatici, infatti, l'obbedienza (che il capo pretende cieca, pronta ed assoluta) ha sempre effetti collaterali devastanti perché abitua chi comanda a sentirsi infallibile e chi obbedisce in primis a non avere idee, e poi, al massimo, ad avere solo fiato da buttare fuori facendo la faccia feroce. Oggi, invero, devo rilevare che la cosiddetta politica è spesso priva di valori e ideali, è bieco pragmatismo, è solo corsa per un posto. Sinceramente la stagione in cui c'era il Msi, il Pci, la Dc, sotto questo punto vista, era migliore. Senza dubbio alcuno. Infine devo evidenziare che i sedicenti politici (della 25esima ora) non hanno capito (forse perché impegnati ad inventarsi sigle e ad affittare per pochi mesi qualche locale con cui andare a frecare i voti agli elettori) che ora non c'è più trippa per i gatti.
La gente è stanca e disillusa. Non vuole andare più a votare per eleggere scapocchioni che per 5 anni non aprono bocca e che pensano solo a mettere la firma di presenza nelle commissioni fantasma, sì da raggiungere la paghetta mensile. Il vero problema che i politicanti dovranno affrontare per andare a poggiare le chiappe sulle poltrone di palazzo Palmieri è che l'opinione pubblica è amareggiata, verso tutti loro, giustamente. Ma agli stanchi e delusi benpensanti voglio segnalare che l'assenteismo avvantaggia solo chi si può permettere di portare (tramite promesse occupazionali, soldi, birre, parentele) le proprie clientele alle sezioni elettorali. Addirittura ora, visto u' maltiemp che c'è, qualche buontempone del centrodestra favoleggia dell'arrivo di una autorevole proposta di candidatura (all'insegna che tra i due litiganti il terzo gode) di un ricco cavaliere. Ho commentato la boutade, anzi la boutanade: « E nan avest k sti cavalier?».
Concludo: se si vuole lasciare il governo di Trani ai carichi a chiacchiere, l'assenteismo è il sistema migliore. Invece ritengo che ora ci voglia un guizzo di orgoglio per andare, tutti insieme e incaxxati, a menare mazzate per cacciare i mercanti dal tempio. Trani lo vuole. Trani lo può. E allora: avanti, coraggio!
Salvate il comandante Modugno - Posso ben immaginare che la mole di lavoro cui è sottoposto il comandante della Polizia Municipale sia tale da dover necessariamente delegare ai funzionari sottoposti l'ordinaria amministrazione, riservando a sé l'attività dirigenziale. Del resto in una struttura moderna ed efficiente come la polizia locale municipale di Trani, non è pensabile che il dirigente debba personalmente occuparsi di questioni secondarie, come il pagamento delle sanzioni irrogate ai mezzi in carico alla polizia municipale o l'individuazione dell'autista degli stessi mezzi in una determinata data. Tuttavia non posso non rilevare che il recente pagamento di una cartella esattoriale di ben 678,59 euro relativa non all'eccesso di velocità ma alla mancata comunicazione nei termini del nominativo del conducente, per l'irrogazione della sanzione accessoria (decurtazione del punti), non costituisce un caso isolato. Già a marzo era stata pagata in ritardo una sanzione di 566,40 euro per una sanzione del 2006 ed a giugno sono stati pagati ben 691,80 euro per una sanzione del 2009. Anche allora le sanzioni sono state pagate parecchio dopo la notifica del verbale e senza che venisse individuato il conducente dell'automezzo. Tant'è. Giustamente il comandante dice che basterà consultare l'elenco delle missioni. Ma allora perché non si è provveduto tempestivamente all'individuazione del conducente, in modo da comunicarlo opportunamente per non incorrere nella sanzione per violazione dell'articolo 126-bis del codice della strada, ed in ogni caso, perché una volta ricevuto il relativo verbale, non si è provveduto a pagarlo tempestivamente, in modo da usufruire del pagamento in misura ridotta, senza attendere che venisse notificata una cartella esattoriale da parte di Equitalia? Mah! Mistero.
Relazione dei revisori dei conti - Ho letto su questo portale alcune valutazioni fatte dai revisori dei conti, in vista del tardivo passaggio in Consiglio comunale della proposta di deliberazione di ricognizione dei programmi per il 2011 e sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio del Comune di Trani. Alcune delle valutazioni espresse dagli autorevoli esperti contabili da un lato mi confortano (in quanto confermano le perplessità che avevo avanzato in tempi non sospetti) dall'altro mi preoccupano perché evidenziano situazioni di grave sofferenza delle casse comunali (basta un solo dato: al 30 giugno sono stati rilevati atti di pignoramento per ben 1.429.327 euro). Alla faccia del caciocavallo! In relazione alle aziende partecipate, poi, i revisori hanno evidenziato i numerosi contenziosi a vario titolo, in cui è coinvolta Amet (tra cui il contenzioso multimilionario con Gerseb), come pure hanno evidenziato l'inopportunità della decisione del socio unico di distribuire un dividendo e di riconoscere al presidente di Amiu il premio di risultato, atteso che il bilancio 2010 si è chiuso in utile solo grazie ad un'entrata straordinaria (per ben 1.318.575 euro), senza la quale il bilancio Amiu si sarebbe chiuso con un pesante passivo. Stupisce invece che analoga censura non sia stata operata nei confronti di Stp (partecipata dal Comune di Trani e da Amet Spa, rispettivamente con il 5 ed il 44% del capitale), il cui utile 2010 (80.977 euro) è stato quasi interamente assorbito dal premio agli amministratori (78.964 euro). Figli e figliastri.
Agibilità Monastero - La vicenda della mancanza di agibilità del Monastero, in occasione della mostra di antiquariato, programmata da tempo, ha mostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, l'inefficienza della macchina amministrativa comunale. Per meglio comprendere la questione è opportuno un breve escursus sulla vicenda. Il 28 giugno scorso l'ufficio competente autorizza la manifestazione Antiquaria in programma dal 20 al 23 ottobre 2011. Ma il decreto del presidente della Repubblica dell'1 agosto 2011 ha imposto per gli edifici sottoposti a tutela (fra i quali il Monastero) il rilascio del certificato di prevenzione incendi. Questa norma sembra essere sconosciuta al Comune di Trani, tanto che nessuno se ne occupa. A pochi giorni dall'apertura della mostra, otto consiglieri di maggioranza chiedono al dirigente della quinta ripartizione di verificare se fosse tutto in regola, compresa l'agibilità del Monastero. A mostra già aperta, il comandante della polizia municipale, sulla scorta di un provvedimento della ripartizione tecnica, nega l'utilizzo del chiostro. A seguito della forte contestazione degli espositori, la manifestazione è proseguita comunque, non è dato sapere se in forma abusiva o eccezionalmente autorizzata (evidentemente in deroga). La vicenda si presta a numerosi spunti di riflessione. In primo luogo, la lettera firmata dagli otto consiglieri di maggioranza ha una forte valenza politica in quanto, nella sostanza, sfiducia i dirigenti preposti alla gestione del Monastero. In secondo luogo, vien da chiedere: ma se la norma che prevede il rilascio del certificato di prevenzione incendi è stata emanata ad agosto, perché al Comune di Trani non si è provveduto per tempo? Giova ricordare che il Monastero, mostra o non mostra, è comunque aperto al pubblico (sia per le semplici visite, sia per la celebrazione di matrimoni, con prevedibile affollamento). E allora coma la mettiamo? Anzi, come vi mettete signori dirigenti? Peraltro, poiché il Monastero non è l'unico immobile soggetto a tutela ed aperto al pubblico, chiedo ai SS.RR.CC.: avete provveduto a verificare che tutti gli immobili in questione dispongano del previsto certificato di prevenzione Incendi? Stemc!
Contratto di Quartiere II - Ancora una volta, nel silenzio generale di tutte le forze politiche cittadine, devo sollevare numerosi interrogativi circa la cattiva gestione del Contratto di quartiere, che da mesi attendono risposta. Eccoli. Quand'è che i cittadini (che da tempo hanno pagato sostanziosi acconti all'impresa Manna) potranno vedere seriamente e legalmente avviato il cantiere per la realizzazione delle agognate case? Quando la stessa impresa Manna si deciderà a cedere al Comune di Trani le aree per urbanizzazione secondaria di cui ha la proprietà da numerosi mesi? L'impresa Manna ha provveduto a depositare le nuove fidejussioni, conformi alle previsioni della convenzione a suo tempo sottoscritta? E se non ha provveduto, perché la stessa impresa non è stata dichiarata decaduta? Quando verrà bandita la gara per la piscina comunale, cui tanto tiene il sindaco il quale aveva annunciato che la prima pietra sarebbe stata posta nel 2010? Quando verrà bandita la nuova gara per l'assegnazione del lotto CS? Inoltre, avendo avuto modo di esaminare, sia pure sommariamente, la variante predisposta dai tecnici in occasione dello spostamento del lotto CS, ho fortissimi dubbi sulla effettiva possibilità di realizzare la viabilità prevista nell'area circostante la piscina ed i lotti CS e B1/C1/C2/C3 (impresa Scaringi) attese le differenze di quota esistenti fra la viabilità attuale ed i suoli in questione. Possibile che tali problemi altimetrici non siano stati opportunamente valutati in sede di predisposizione del progetto originale o almeno in sede di predisposizione della variante? E se per la risoluzione di tali problemi dovesse derivare un danno economico per le casse del Comune, chi sarà chiamato a risponderne patrimonialmente? Infine: quanto già realizzato lì, è conforme alle previsioni di piano?
E no, furbone! - Ho visto in pubblicazione sull'albo pretorio on line la determinazione dirigenziale della seconda ripartizione (la numero 317 del 6 ottobre 2011). Asettica. Tant'è che nessuno dei 40 stipendiati l'ha rilevata. Ma non sembrerebbe, come vorrebbe far credere il dirigente che russa sui russi, un pagamento dovuto o un semplice problema di ritardato pagamento, quanto di violazione di norme! E, chiedendo scusa ai 23 lettori per lo spazio che vado a prendere, lo voglio spiegare punto per punto per sputtanare ancora una volta i furboni comunali (che ben lo sanno) e gli eletti-stipendiati comunali che pensano solo ai gettoni di presenza. Della somma richiesta, infatti, si ha: 258 euro, tributo 907T «Versamento fondo speciale infortuni di cui all'articolo 197 del testo unico»; 1032 euro, tributo 698T «Maggiorazione delle sanzioni amministrative previste per la violazione di norme in materia di lavoro, legislazione sociale, previdenziale e tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ai sensi dell'articolo 1, comma 1177 e 1178, della legge 27 del dicembre 2006, numero 296»; 15,40 euro, tributo Faet «Recupero spese notifica». La legge richiamata stabilisce, al comma 1177 che «gli importi delle sanzioni amministrative previste per la violazione di norme in materia di lavoro, legislazione sociale, previdenza e tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro entrate in vigore prima dell'1 gennaio 1999 sono quintuplicati, ad eccezione delle ipotesi di cui al comma 1178». Il comma 1178 dice che «l'omessa istituzione e l'omessa esibizione dei libri di matricola e di paga previsti dagli articoli 20 e 21 del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del presidente della Repubblica del 30 giugno 1965, numero 1124, e dall'articolo 134 del regolamento di cui al regio decreto 28 agosto 1924, numero 1422, sono punite con la sanzione amministrativa da euro 4.000 ad euro 12.000. Nei confronti delle violazioni di cui al presente comma non è ammessa la procedura di diffida di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, numero. 124». Poiché il tributo 698T è esattamente 4 volte il tributo 907T, siamo solarmente in presenza dell'applicazione del comma 1177. Resta da capire quale violazione sia stata commessa e chi ne sia responsabile. Esigo di sapere come doverosamente il Comune si attiverà per recuperare i soldi (nostri) pagati per scapocchionaggine di qualcuno! Chiaro? Come pure esigo di sapere chi ha studiato di imputare ad capocchiam stortam questo esborso alla voce «Oneri riflessi». E che ci azzecca? Sarebbe stato corretto imputare l'importo a «Spese legali». Devo interessare di questa ennesima furbata russa la procura della Corte dei conti per far recuperare questi soldi (dei contribuenti tranesi) pagati per colpa di qualche inetto stipendiato comunale oppure coscienziosamente il dirigente muove le chiappe ed opera il doveroso recupero del danno? Russo! Russo!
Che caxxo scrive? - La determina dirigenziale numero 313 (seconda ripartizione) del 5 ottobre 2011, è stata in pubblicazione sino al 22 ottobre. Ma nessuno degli stipendiati comunali evidentemente l'ha letta. Ecco di che si tratta. Un dipendente, poi assolto, è costretto a nominarsi il difensore. Il Comune è, ex lege, tenuto a rifondere le spese sostenute per il legale. E fin qui tutto ok. Ma leggendo il papiello russo rilevo: alla indicazione del legale (avvocato Gennaro Savino, segnalato dal dipendente), ha fatto seguito la parcella dell'avvocato Laura D'Alfonso (?); in luogo del prescritto parere di congruità rilasciato dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati è stata richiesta e accettata un'autocertificazione (dal tenore della determina sembra rilasciata dal dipendente stesso) di congruità della parcella di 9.831,58 euro (?); nel papiello pubblicato è indicata la disponibilità dell'avvocato Savino a ridurre a 8.000 euro la parcella per l'opera dell'avvocato D'Alfonso; liquidazione degli 8.000 euro al dipendente senza chiedere, nemmeno a posteriori, la fattura. Se ho interpretato male la determina, chiedo scusa ma significa che la stessa è sicuramente scritta in russo e con i piedi. Nel caso, invece, che io l'abbia letta bene e che l'abbia ben intesa, non so che dirVi!
E per questa volta è sufficiente. Hauze