Dr Hauze
Chi controlla i contatori?
Dottor Hauze 21
lunedì 15 marzo 2010
Se punti il dito verso la luna, lo stolto guarderà il dito. Lessi una volta questa frase e, absit iniuria verbis, mi è ritornata prepotentemente alla memoria allorché ho rilevato che nel mentre io scrivo sui problemi attuali e sul futuro della biblioteca comunale, altri scrivono "ad capocchiam" sulle persone e sul passato. Martedì 9 marzo ho avuto modo di leggere un pezzo (probabile frutto della stanchezza per il festeggiamento del giorno prima) del quale fatico ancora oggi a comprenderne l'utilità. Non me ne sarebbe fregato, al solito, più di tanto, se non succedesse che l'autore del pezzo si sia impicciato (ancora una volta) degli spazi giornalistici altrui. E poiché mi è dispiaciuto del robusto esborso monetario che dice di aver sopportato per l'acquisto di Malox con cui tentare di digerire la mia settimanale parmigiana, (mi) chiedo garbatamente: chi lo obbliga a stressarsi lo stomaco per leggere quello che io scrivo? Come mai solo lui si lamenta della (non per vantarmi) lunghezza del mio (ovviamente) articolo? A che titolo si impiccia dei ca…ratteri tipografici altrui? Dalla lettura dei Dr. Hauze, chiunque sia in buona fede può facilmente rilevare che io ho sempre scritto su tutto, anche quando ricoprivo cariche comunali. Anzi forse (e anche senza forse) se avessi scritto di meno e partecipato di più a pizze ed altro, sarei risultato più... simpatico. Purtroppo nella mia vita non ho mai avuto come fine quello di piacere ai potenti. Comunque, al buon notista bisettimanale gli voglio bene, nonostante le (sempre più frequenti) invasioni di campo. Caramente lo ricordo sempre come l'autore di questo Chiaro e tondo (http://www.traniweb.it/trani/informa/9883.html). Queste di ora sono, per dirla con Totò, quisquiglie e pinzillacchere. De hoc satis! Questa settimana, pertanto, ad autorevole richiesta, niente parmigiana. Ecco due spaghettini veloci. Vè buen acchessì? Main. Mvimc! Ca la ceir s' strut e la prcssion nan camein!
Dunque. Evviva: al Comune non ci sono più debiti. Meno male. Mi ero preso uno "spititizzo". Perché, non essendo riusciti a vendere nessun bene (nonostante i vari tentativi e i soldi consumati), già mi vedevo Cimino (l'ufficiale giudiziario) che metteva i sigilli al Comune. Che spavento! Ora saranno contenti i cittadini, e specialmente i pensionati che, mugugnando fortemente, hanno dovuto pagare l'Irpef. Ma ora chi glielo dice che è stato uno scherzo? Avranno i soldi indietro? Boh. Comunque questa storia della vendita dei beni immobili mi ha richiamato alla mente il famoso film in cui il principe della risata, Totò, voleva vendere ad un turista la fontana di Trevi. Beh, a Trani, modestamente, ci volevamo vendere i Capannoni Ruggia che non sono i nostri. Se il colpaccio riusciva, pizza e birra per tutti! Allegria!
Italcogim. Nonostante le numerose proteste dei cittadini (e di taluni politici) sulle bollette pesanti, da Palazzo di Città non si ha notizia di iniziative idonee a chiarire la vicenda. Come pure non si ha notizia del nuovo appalto per il metanodotto. Come mai? Al Comune si sono affezionati alla società e non la vogliono mandare via? E i famosi cinque milioni che avremmo incassato dall'appalto del gas metano non serviranno più, come dichiarato il mese scorso, per pagare i debiti che ora, si dice, sono scomparsi? Boh. La capa gira!
Alcuni lettori di questa rubrica mi hanno chiesto spiegazioni su quanto scritto in proposito dei contatori del gas nell'ultima puntata del Dr. Hauze. Li accontento proponendo alla loro attenzione ed al loro giudizio quanto tempo addietro (invano) da me scritto su di un aspetto molto importante per quanto dobbiamo di volta in volta pagare all'Italcogim. Ecco:
Al Signor Sindaco, al Segretario Generale, al Direttore Generale. Contatori del gas Italcogim. «Lo scrivente Assessore, atteso che quanto segnalato dagli Organi di Stampa, in merito agli "errori" dei contatori del gas metano nella città di Milano, sta allarmando la cittadinanza Tranese, la quale teme che anche i propri contatori siano affetti dagli stessi difetti di precisione nella rilevazione dei consumi, premesso che il servizio di fornitura del gas metano è stato attivato dalla società Italcogim nel 1984, che i contatori più vecchi adottano la stessa tecnologia "incriminata" dei contatori della città di Milano; che dalle indagini in corso, appare che a seguito dell'usura e dell'invecchiamento dei contatori, questi possano segnare un consumo di gas superiore all'effettivo, con evidente danno economico per l'utenza, nonché ingiusto arricchimento dell'ente erogatore; che appare ragionevole fugare ogni dubbio circa il corretto funzionamento dei contatori del gas ed in particolare della corretta misurazione dei consumi; che, qualora venissero rilevate significative discordanze tra consumi letti e consumi effettivi, risulterebbe certamente doveroso procedere alla sostituzione dei contatori difettosi ed al rimborso delle somme ingiustamente riscosse; evidenzia la necessità e l'urgenza che l'Amministrazione Comunale si attivi presso la concessionaria Italcogim al fine di far avviare una campagna di verifiche dei contatori del gas, partendo da quelli in servizio da più tempo. Ovviamente tale verifica dovrà essere condotta in contraddittorio fra Comune di Trani, Italcogim ed utenti, eventualmente supportati dalle Associazioni di difesa dei consumatori. Cordiali saluti».
Questa lettera è del 31 gennaio 2008. Ovviamente, non ho ricevuto risposta o concreto riscontro. Ma questa non è una novità. Infatti non si ha risposta dal Comune nemmeno sui prezzi delle case che verranno realizzate tramite il Contratto di Quartiere 2. Il movimento civico Forza Trani con due articolate e puntuali note, datate 26 gennaio e 10 febbraio di quest'anno (indirizzate al sindaco), ha chiesto spiegazioni e fatto contestazioni sul costo delle case e sui progetti approvati. Poiché con lettere ufficiali del movimento civico Forza Trani (componente della maggioranza), con manifesti, con miei interventi su questa rubrica letta da pochi, non si riesce ad avere riscontro, faccio una pubblica invocazione-supplica-richiesta: c'è qualche anima buona che possa intercedere presso il signor sindaco a che, graziosamente, ci voglia rispondere o ci faccia rispondere? Il dubbio che i nostri concittadini debbano scucire migliaia di euro in più non lo tocca? Ci sentiremmo più sollevati se ci si dimostrasse che siamo nel torto, che siamo degli idioti e che i nostri concittadini pagano il giusto prezzo. Ringraziamo anticipatamente per il cortese riscontro che verrà fornito a Forza Trani ed ai cittadini che seguono con attenzione questa vicenda.
Forza Trani farà passare le votazioni e poi, se ancora disattesa, si muoverà nelle sedi competenti. Non vogliamo turbare la campagna elettorale. Già ora, tra risse nella maggioranza per la spartizione degli scrutatori ed indagini della procura su Berlusconi, le cose vanno… come vanno. Se poi aggiungiamo il Contratto di Quartiere, manco i voti dei familiari si prendono. E allora aspettiamo fino alla fine del mese. Aspettiamo. Ma non ci spostiamo di un millimetro da quello che abbiamo scritto. E per questa volta è sufficiente.
Dunque. Evviva: al Comune non ci sono più debiti. Meno male. Mi ero preso uno "spititizzo". Perché, non essendo riusciti a vendere nessun bene (nonostante i vari tentativi e i soldi consumati), già mi vedevo Cimino (l'ufficiale giudiziario) che metteva i sigilli al Comune. Che spavento! Ora saranno contenti i cittadini, e specialmente i pensionati che, mugugnando fortemente, hanno dovuto pagare l'Irpef. Ma ora chi glielo dice che è stato uno scherzo? Avranno i soldi indietro? Boh. Comunque questa storia della vendita dei beni immobili mi ha richiamato alla mente il famoso film in cui il principe della risata, Totò, voleva vendere ad un turista la fontana di Trevi. Beh, a Trani, modestamente, ci volevamo vendere i Capannoni Ruggia che non sono i nostri. Se il colpaccio riusciva, pizza e birra per tutti! Allegria!
Italcogim. Nonostante le numerose proteste dei cittadini (e di taluni politici) sulle bollette pesanti, da Palazzo di Città non si ha notizia di iniziative idonee a chiarire la vicenda. Come pure non si ha notizia del nuovo appalto per il metanodotto. Come mai? Al Comune si sono affezionati alla società e non la vogliono mandare via? E i famosi cinque milioni che avremmo incassato dall'appalto del gas metano non serviranno più, come dichiarato il mese scorso, per pagare i debiti che ora, si dice, sono scomparsi? Boh. La capa gira!
Alcuni lettori di questa rubrica mi hanno chiesto spiegazioni su quanto scritto in proposito dei contatori del gas nell'ultima puntata del Dr. Hauze. Li accontento proponendo alla loro attenzione ed al loro giudizio quanto tempo addietro (invano) da me scritto su di un aspetto molto importante per quanto dobbiamo di volta in volta pagare all'Italcogim. Ecco:
Al Signor Sindaco, al Segretario Generale, al Direttore Generale. Contatori del gas Italcogim. «Lo scrivente Assessore, atteso che quanto segnalato dagli Organi di Stampa, in merito agli "errori" dei contatori del gas metano nella città di Milano, sta allarmando la cittadinanza Tranese, la quale teme che anche i propri contatori siano affetti dagli stessi difetti di precisione nella rilevazione dei consumi, premesso che il servizio di fornitura del gas metano è stato attivato dalla società Italcogim nel 1984, che i contatori più vecchi adottano la stessa tecnologia "incriminata" dei contatori della città di Milano; che dalle indagini in corso, appare che a seguito dell'usura e dell'invecchiamento dei contatori, questi possano segnare un consumo di gas superiore all'effettivo, con evidente danno economico per l'utenza, nonché ingiusto arricchimento dell'ente erogatore; che appare ragionevole fugare ogni dubbio circa il corretto funzionamento dei contatori del gas ed in particolare della corretta misurazione dei consumi; che, qualora venissero rilevate significative discordanze tra consumi letti e consumi effettivi, risulterebbe certamente doveroso procedere alla sostituzione dei contatori difettosi ed al rimborso delle somme ingiustamente riscosse; evidenzia la necessità e l'urgenza che l'Amministrazione Comunale si attivi presso la concessionaria Italcogim al fine di far avviare una campagna di verifiche dei contatori del gas, partendo da quelli in servizio da più tempo. Ovviamente tale verifica dovrà essere condotta in contraddittorio fra Comune di Trani, Italcogim ed utenti, eventualmente supportati dalle Associazioni di difesa dei consumatori. Cordiali saluti».
Questa lettera è del 31 gennaio 2008. Ovviamente, non ho ricevuto risposta o concreto riscontro. Ma questa non è una novità. Infatti non si ha risposta dal Comune nemmeno sui prezzi delle case che verranno realizzate tramite il Contratto di Quartiere 2. Il movimento civico Forza Trani con due articolate e puntuali note, datate 26 gennaio e 10 febbraio di quest'anno (indirizzate al sindaco), ha chiesto spiegazioni e fatto contestazioni sul costo delle case e sui progetti approvati. Poiché con lettere ufficiali del movimento civico Forza Trani (componente della maggioranza), con manifesti, con miei interventi su questa rubrica letta da pochi, non si riesce ad avere riscontro, faccio una pubblica invocazione-supplica-richiesta: c'è qualche anima buona che possa intercedere presso il signor sindaco a che, graziosamente, ci voglia rispondere o ci faccia rispondere? Il dubbio che i nostri concittadini debbano scucire migliaia di euro in più non lo tocca? Ci sentiremmo più sollevati se ci si dimostrasse che siamo nel torto, che siamo degli idioti e che i nostri concittadini pagano il giusto prezzo. Ringraziamo anticipatamente per il cortese riscontro che verrà fornito a Forza Trani ed ai cittadini che seguono con attenzione questa vicenda.
Forza Trani farà passare le votazioni e poi, se ancora disattesa, si muoverà nelle sedi competenti. Non vogliamo turbare la campagna elettorale. Già ora, tra risse nella maggioranza per la spartizione degli scrutatori ed indagini della procura su Berlusconi, le cose vanno… come vanno. Se poi aggiungiamo il Contratto di Quartiere, manco i voti dei familiari si prendono. E allora aspettiamo fino alla fine del mese. Aspettiamo. Ma non ci spostiamo di un millimetro da quello che abbiamo scritto. E per questa volta è sufficiente.