Dr Hauze
Dall’estasi della Porta al mal di Piano
Dottor Hauze 3
martedì 10 novembre 2009
Prendendo spunto dalla recente inaugurazione della Porta Vassalla, che mette a disposizione della Cittadinanza e dei turisti (?) un percorso pedonale diretto fra la Cattedrale ed il porto, mi chiedo e chiedo ai "kapataz" comunali: non sarebbe stato opportuno (o, meglio, doveroso), dovendo, cum fustibus et lanternis, fare una cerimonia d'inaugurazione, rimuovere dalle antiche mura le erbacce e (la brutta e stupida) scritta, alla destra della inauguranda Porta, che le fanno da cornice? Non sarebbe stato opportuno (o, meglio, doveroso) sistemare anche il contiguo accesso secondario degli uffici giudiziari ubicati a palazzo Gadaleta, semplicemente inguardabile sia sotto il profilo architettonico (ma la Soprintendenza è possibile che possa mai aver autorizzato tale bruttura?), sia sotto il profilo della manutenzione, atteso che si presenta completamente arrugginito? Mi risulta inoltre che la Porta, così pomposamente inaugurata, oggi sia nuovamente chiusa con lucchetti per la felicità di quei ragazzini che facilmente possono scavalcare il muretto di piazza Sacra Regia Udienza.
La "necessità" di un collegamento diretto tra porto e Cattedrale risale, invero, al Piano della sosta, nella cui relazione generale si può agevolmente leggere: "l'area attualmente già adibita a sosta, mediante l'istituzione di un parcheggio a raso (presso il molo Santa Lucia), si presenta poco utilizzata, forse per la sua recente realizzazione, ma probabilmente anche per la mancanza di collegamento diretto con la vicinissima piazza Udienza e piazza Duomo". Ragion per cui…! Partendo dai problemi della sosta, però, non posso non parlare dell'intero Piano urbano del traffico, della sosta e dei parcheggi, recentemente tornato alla ribalta per essere fugacemente (ri)passato in Consiglio comunale e prontamente ritirato, in quanto qualcuno si era dimenticato delle osservazioni presentate. Per la verità, di tali Piani me ne ero già occupato, tramite varie note, sotto il profilo procedurale (e non solo), già dal febbraio 2008. Nello specifico contestavo sia le modalità operative seguite dalla ditta aggiudicataria, sia le modalità di estensione dall'appalto originale (redazione del solo Piano del traffico) alla redazione anche del Piano della sosta e dei parcheggi.
La redazione del Piano del traffico, finanziata con fondi Por, prevedeva che i monitoraggi fossero effettuati da una struttura che prevedesse l'utilizzazione di forze giovani locali, in grado, così facendo, di attivare sia ricadute sul territorio e sia un processo di professionalizzazione e specializzazione. Invece tale opera di monitoraggio, come risulta anche da una news di Traniweb del 14.9.07, fu effettuata (non conosco con autorizzazione di chi!) con apparecchiature automatiche, con buona pace delle speranze (occupazionali e formative) dei giovani tranesi. Inoltre, l'estensione per il Piano della sosta fu deciso (senza verificare, con una doverosa indagine di mercato, se tale prezzo fosse allineato a quello di altri operatori del settore), applicando al "prezzo di listino"(?!), proposto dalla ditta aggiudicataria del Piano del traffico, lo stesso ribasso d'asta dell'appalto originale, senza rilevare che l'esecuzione congiunta dei due servizi, avrebbe comportato per la "fortunata" ditta di Perugia significative economie di scala di cui, almeno in parte avrebbe dovuto beneficiare anche il Comune di Trani, per mezzo di un maggior sconto. Ma tant'è!
Generalmente, quando il risultato ottenuto tradisce le aspettative si dice che la montagna ha partorito il topolino. In questo caso invece è stato partorito un mostro degno di Cerbero. Anche in questo caso, infatti, avevo evidenziato per iscritto, nell'ottobre 2008, quindi prima ancora dell'adozione del Piano stesso, una serie di macroscopiche carenze, che consigliavano una profonda revisione del Piano stesso, che invece è stato fortemente voluto tal quale. Non sto a riportare tutti i rilievi mossi all'epoca, altrimenti, qualcuno (non solo l'amico Sabmanca che mi conta le "battute") mi potrebbe accusare di prolissità e bacchettarmi chiaro e tondo. Però alcuni aspetti meritano attenzione. Il Piano analizza il centro storico e le zone immediatamente contigue. Ma come? Non abbiamo pagato per avere il Piano generale del traffico, della sosta e dei parcheggi (quindi esteso a tutto il territorio comunale)? Boh! Si prevedono fantasiose revisioni dei sensi di percorrenza, nonché pedonalizzazioni di assi viari fondamentali per la viabilità cittadina (corso Vittorio Emanuele in primis). Mah! Ma è sui parcheggi che i redattori hanno dato il meglio di sé. Forse perché a Trani non siamo contenti dell'incompiuta maxima, ovvero il parcheggio interrato in piazza XX settembre, i prediletti perugini prevedono altri cinque parcheggi interrati, cui si aggiunge un parcheggio a due piani fuori terra da realizzarsi presso il molo Santa Lucia.
Bum! E i soldi occorrenti per realizzarli? Giova, peraltro, ricordare che tutti i sei parcheggi previsti dal Piano ricadono in area di competenza della Sopraintendenza e tuttavia non vi è uno straccio di parere preventivo della stessa. Che si voglia fare come per il sottopasso di via de Robertis, bloccato dalla Soprintendenza che non ha autorizzato la demolizione di un muro di recinzione? Per inciso, rappresento che le note suindicate (sollecitate, senza esito, anche nel maggio 2009) non sono state mai riscontrate. Tanto mi ricorda una famosa battuta di Aldo Fabrizi: "La differenza tra dittatura e democrazia è che in dittatura, quando parli, il nemico ti ascolta; in democrazia, quando parli, non ti ascolta nessuno". Sostituire parlare con scrivere e non cambia niente. E per questa volta è sufficiente perché tra Giovanni, Antonio e qualche amico della cioccolata, se mi dilungo ulteriormente, rischio l'intervento del piccolo Daniele che saluto! Hauze!
La "necessità" di un collegamento diretto tra porto e Cattedrale risale, invero, al Piano della sosta, nella cui relazione generale si può agevolmente leggere: "l'area attualmente già adibita a sosta, mediante l'istituzione di un parcheggio a raso (presso il molo Santa Lucia), si presenta poco utilizzata, forse per la sua recente realizzazione, ma probabilmente anche per la mancanza di collegamento diretto con la vicinissima piazza Udienza e piazza Duomo". Ragion per cui…! Partendo dai problemi della sosta, però, non posso non parlare dell'intero Piano urbano del traffico, della sosta e dei parcheggi, recentemente tornato alla ribalta per essere fugacemente (ri)passato in Consiglio comunale e prontamente ritirato, in quanto qualcuno si era dimenticato delle osservazioni presentate. Per la verità, di tali Piani me ne ero già occupato, tramite varie note, sotto il profilo procedurale (e non solo), già dal febbraio 2008. Nello specifico contestavo sia le modalità operative seguite dalla ditta aggiudicataria, sia le modalità di estensione dall'appalto originale (redazione del solo Piano del traffico) alla redazione anche del Piano della sosta e dei parcheggi.
La redazione del Piano del traffico, finanziata con fondi Por, prevedeva che i monitoraggi fossero effettuati da una struttura che prevedesse l'utilizzazione di forze giovani locali, in grado, così facendo, di attivare sia ricadute sul territorio e sia un processo di professionalizzazione e specializzazione. Invece tale opera di monitoraggio, come risulta anche da una news di Traniweb del 14.9.07, fu effettuata (non conosco con autorizzazione di chi!) con apparecchiature automatiche, con buona pace delle speranze (occupazionali e formative) dei giovani tranesi. Inoltre, l'estensione per il Piano della sosta fu deciso (senza verificare, con una doverosa indagine di mercato, se tale prezzo fosse allineato a quello di altri operatori del settore), applicando al "prezzo di listino"(?!), proposto dalla ditta aggiudicataria del Piano del traffico, lo stesso ribasso d'asta dell'appalto originale, senza rilevare che l'esecuzione congiunta dei due servizi, avrebbe comportato per la "fortunata" ditta di Perugia significative economie di scala di cui, almeno in parte avrebbe dovuto beneficiare anche il Comune di Trani, per mezzo di un maggior sconto. Ma tant'è!
Generalmente, quando il risultato ottenuto tradisce le aspettative si dice che la montagna ha partorito il topolino. In questo caso invece è stato partorito un mostro degno di Cerbero. Anche in questo caso, infatti, avevo evidenziato per iscritto, nell'ottobre 2008, quindi prima ancora dell'adozione del Piano stesso, una serie di macroscopiche carenze, che consigliavano una profonda revisione del Piano stesso, che invece è stato fortemente voluto tal quale. Non sto a riportare tutti i rilievi mossi all'epoca, altrimenti, qualcuno (non solo l'amico Sabmanca che mi conta le "battute") mi potrebbe accusare di prolissità e bacchettarmi chiaro e tondo. Però alcuni aspetti meritano attenzione. Il Piano analizza il centro storico e le zone immediatamente contigue. Ma come? Non abbiamo pagato per avere il Piano generale del traffico, della sosta e dei parcheggi (quindi esteso a tutto il territorio comunale)? Boh! Si prevedono fantasiose revisioni dei sensi di percorrenza, nonché pedonalizzazioni di assi viari fondamentali per la viabilità cittadina (corso Vittorio Emanuele in primis). Mah! Ma è sui parcheggi che i redattori hanno dato il meglio di sé. Forse perché a Trani non siamo contenti dell'incompiuta maxima, ovvero il parcheggio interrato in piazza XX settembre, i prediletti perugini prevedono altri cinque parcheggi interrati, cui si aggiunge un parcheggio a due piani fuori terra da realizzarsi presso il molo Santa Lucia.
Bum! E i soldi occorrenti per realizzarli? Giova, peraltro, ricordare che tutti i sei parcheggi previsti dal Piano ricadono in area di competenza della Sopraintendenza e tuttavia non vi è uno straccio di parere preventivo della stessa. Che si voglia fare come per il sottopasso di via de Robertis, bloccato dalla Soprintendenza che non ha autorizzato la demolizione di un muro di recinzione? Per inciso, rappresento che le note suindicate (sollecitate, senza esito, anche nel maggio 2009) non sono state mai riscontrate. Tanto mi ricorda una famosa battuta di Aldo Fabrizi: "La differenza tra dittatura e democrazia è che in dittatura, quando parli, il nemico ti ascolta; in democrazia, quando parli, non ti ascolta nessuno". Sostituire parlare con scrivere e non cambia niente. E per questa volta è sufficiente perché tra Giovanni, Antonio e qualche amico della cioccolata, se mi dilungo ulteriormente, rischio l'intervento del piccolo Daniele che saluto! Hauze!